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Colpito e ferito da una pallottola vagante mentre dorme: shock per un 20enne

Si trova in camera a dormire, colpito e ferito da una pallottola vagante dalla finestra: shock per un ragazzo di 20 anni

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È stato colpito da una pallottola vagante, proprio mentre si trovava a casa a dormire. Il caso è avvenuto in Brasile, nella zona nord di Rio de Janeiro, ed è stato raccontato da un ragazzo di 20 anni.

Il giovane, Lucas Estrela, ha spiegato tutto attraverso il web, e dopo avere raccontato l’incredibile accaduto, il video è diventato in breve tempo virale. Le immagini ed il racconto del ventenne, infatti, sono, alla fine, risultate anche molto ironiche.

Dopo il risveglio, Lucas ha rivelato che inizialmente non pensava si trattasse di una ferita da arma da fuoco e sentiva solo la schiena bruciare. Inizialmente anche la madre e il compagno hanno pensato che fosse il letto a essersi rotto. Si sono resi conto, invece, soltanto dopo, che la tenda e la finestra avevano un buco.

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Il giovane ha raccontato a tutti nel video pubblicato sui social che il proiettile vagane lo ha colpito intorno alle sei del mattino. Dopo i fatti, è stato immediatamente trasportato nell’ospedale Getúlio Vargas, a Penha, sempre nella zona nord di Rio. E’ stato poi dimesso nella stessa giornata.

Ragazzi, sono corazzato. Abbiamo trovato il proiettile, mi ha colpito alla schiena e si è piegato“, ha detto scherzando nel video di spiegazione. E poi ha sottolineato che “non dormirà mai più nel suo letto”. Tuttavia, ha dichiarato che non intende apportare grandi modifiche alla stanza. Il mistero sarà oggetto di una indagine della polizia che, intanto, non ha riferito di scontri a fuoco nella zona ed all’orario in cui Lucas è stato colpito. 🖋 CONTINUA A LEGGERE su teleone.it

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Cronaca

Ponte sullo Stretto, cantieri al via fra pochi mesi? Per Webuilt “è una follia non farlo”

Parla Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild, che risponde alla domanda se siano possibili al più presto i primi cantieri

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“Penso di sì, giustamente le tante osservazioni del Mase sul progetto bisognerà raffrontarle alle oltre 5.000 tavole che compongono il progetto, che è molto grande, sofisticato e all’avanguardia”.

Così Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild, risponde alla domanda se sia ancora possibile che i primi cantieri per il ponte sullo Stretto di Messina partano entro l’estate.

È una follia non farlo“, ha detto Salini riferendosi alle polemiche sull’opportunità di un progetto “difficile, complesso” una sfida dalla quale, come società, “probabilmente rimetteremo dei denari”.

“Il ponte non lo farà la politica, ma i migliori tecnici. Il documento prodotto dalla commissione Via – dice il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini – rientra nelle attività ordinarie previste per qualsiasi progetto sottoposto a valutazione ambientale, non rappresenta assolutamente una bocciatura del progetto, anzi, il ministero dell’Ambiente ha comunicato la procedibilità dell’istanza di via avanzando richiesta di integrazioni documentali e istruttorie in linea con le procedure di opere assimilabili”.

“La bontà del progetto non viene messa in discussione – spiega nel corso del question time in Senato, parliamo di un progetto strategico che darà lavoro, sviluppo e speranza a due terre con alto tasso di disoccupazione”, aggiunge.

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Cronaca

Inchiesta Pandora, il caso delle microspie nell’ufficio dell’assessore Sammartino

Oggi dal gip del tribunale di Catania l’appuntato dei carabinieri che è finito nell’inchiesta sul voto di scambio in Sicilia

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Sarà ascoltato oggi dal gip del tribunale di Catania l’appuntato dei carabinieri che è finito nell’inchiesta sul voto di scambio a sfondo mafioso. Lo scandalo ha portato, nella giornata di ieri alle dimissioni del vicepresidente della Regione, Luca Sammartino.

LEGGI: Inchiesta Corruzione, si dimette il vicepresidente della Regione Sammartino

L’appuntato di polizia giudiziaria presso la Procura di Catania avrebbe partecipato alla ricerca di microspie all’interno dell’ufficio dell’assessore Sammartino, che avrebbe chiesto a un luogotenente dei carabinieri in congedo di effettuare una bonifica dei locali. Il militare avrebbe dunque coinvolto il collega appuntato. Adesso sono indagati entrambi.

Non avrebbe portato al ritrovamento di microspie, però, la perquisizione dell’ufficio, nonostante queste fossero state piazzate proprio dagli inquirenti che seguivano la pista dell’inchiesta.

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I due militari sono stati, dunque, captati dalle cimici e le conversazioni sono riportate nell’ordinanza, inclusa quella in cui parla anche l’assessore regionale, e chiede al luogotenente in congedo: “L’hai fatto o non l’hai fatto?“. Il militare replica: “Luca, l’ho fatto mercoledì… Luca è stato fatto! Tu l’unica cosa che c’hai, c’è un segnale, ma è dovuto chissà a che cosa, te l’ha fatto sempre, anche quando sono venuti gli altri, ma ti dico un piccolo segnale. Abbiamo spostato noialtri tutti i mobili”.

Nell’ordinanza si legge anche: “I dialoghi e i rumori captati all’interno dell’immobile dimostravano chiaramente che l’appuntato seguendo le indicazioni del collega, servendosi di un rilevatore di frequenze, controllava in più stanze che non vi fossero microspie”.

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Cronaca

Vasto incendio nel Ragusano, vigili e canadair “lottano” anche contro il forte vento

A rendere tutto più complicato sono anche le condizioni del terreno

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Intervento difficile, e le condizioni peggiorano per il fortissimo vento che sta soffiando sulla Sicilia, già a partire dalla giornata di ieri. Un incendio minaccia da ieri sera l’area protetta di Randello, a Ragusa.

Da Ragusa e Santa Croce Camerina sono arrivate alcune squadre di vigili del fuoco per “lottare” contro le fiamme, ma a parte il vento, a rendere tutto più complicato sono anche le condizioni del terreno.

LEGGI ANCHE: Fiamme a Castellammare, la rabbia del sindaco
LEGGI: Inferno di fuoco a Castellammare del Golfo: notte di paura, vento alimenta le fiamme

Per agire sul posto, oltre ai vigili, è stato richiesto l’intervento di canadair. La Regione quest’anno ha deciso di anticipare l’inizio della campagna antincendi, che di norma inizia a giugno. Già nei mesi scorsi le fiamme avevano colpito e distrutto 350 ettari di vegetazioni a Castellammare del Golfo (LEGGI), nella zona del monte Inici. (foto Quotidiano di Ragusa)

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Cronaca

Inchiesta Corruzione, si dimette il vicepresidente della Regione Sammartino

Le sue deleghe saranno assunte dal governatore Schifani, secondo quanto filtra da Palazzo d’Orleans

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Si è dimesso il vicepresidente della Regione Siciliana, Luca Sammartino, coinvolto nell’ambito dell’operazione Pandora che ha portato all’emissione di 11 misure cautelari eseguite dai carabinieri tra le province di Catania e Palermo a carico di politici, funzionari comunali e imprenditori. Sospeso per un anno dai Pubblici uffici, le sue deleghe saranno assunte dal governatore Schifani, secondo quanto filtra da Palazzo d’Orleans.

“Ho scritto una nota al presidente della Regione, Renato Schifani, per rimettere l’incarico di assessore regionale e Vice presidente della Regione dopo essere stato raggiunto da misura cautelare interdittiva in relazione a un’ipotesi di reato lontana nel tempo – dichiara l’esponente politico -. Ringrazio il Presidente per la fiducia dimostrata nei miei confronti e per il lavoro svolto fin qui. Tengo a sottolineare che non sono coinvolto in ipotesi di reato di mafia nè di voto di scambio; sono sereno e certo che emergerà la mia totale estraneità ai fatti, risalenti a cinque anni fa, che con stupore leggo mi vengono contestati. Resto fiducioso, come sempre ho dichiarato e non cambierò mai idea, nei confronti del lavoro della magistratura. Continuerò a servire la mia comunità e il mio territorio svolgendo la mia attività politica e di parlamentare regionale”.

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Sammartino, 39 anni, che è anche assessore regionale all’Agricoltura e leader della Lega in Sicilia, è indagato per corruzione aggravata. I fatti risalgono al periodo in cui era deputato regionale. L’indagine, coordinata dalla Procura Distrettuale e condotta dal Nucleo investigativo dei Carabinieri di Catania, riguarda un arco temporale che va dal 2018 e il 2021.

Gli investigatori hanno anche puntato i riflettori sull’elezione nel 2015 dell’attuale sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando, finito in carcere per scambio elettorale politico-mafioso e corruzione aggravata. L’inchiesta ha fatto emergere inoltre, “nell’ambito di una strategia dei vertici comunali tesa a neutralizzare ogni forma di opposizione politica, l’accordo corruttivo con lo storico consigliere d’opposizione Mario Ronsisvalle, poi transitato tra i sostenitori di Rando per le amministrative del 2021”, sottolineano gli inquirenti. In particolare Ronsisvalle (finito agli arresti domiciliari per istigazione alla corruzione), titolare di una farmacia a Tremestieri, “anche grazie all’intervento di Luca Sammartino (destinatario della sospensione per 1 anno dai Pubblici uffici per corruzione aggravata), principale referente politico del primo cittadino, all’epoca dei fatti deputato regionale e attuale vicepresidente della Regione”, sarebbe stato avvantaggiato, sempre secondo gli inquirenti, “attraverso la riduzione del numero delle farmacie presenti nella pianta organica comunale, promettendo in cambio il sostegno elettorale, per le elezioni europee del 2019, al candidato sostenuto da Sammartino”. (Italpress)

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