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Sicilia

Messina Denaro, appello per ritrovare Denise Pipitone: “Lui sa chi è stato: lo dica”

L’appello a Messina Denaro per ritrovare Denise Pipitone: “Sicuramente lui sa chi è stato: è ora parli” – LEGGI

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A Messina Denaro anche una “richiesta” per ritrovare Denise: “Chiedetegli se sa dov’è nostra figlia”. Piera Maggio e Pietro Pulizzi, genitori della bimba scomparsa 18 anni fa da Mazara del Vallo e mai ritrovata, vorrebbero che gli investigatori ponessero la domanda al boss mafioso appena catturato.

Il super latitante, arrestato lunedì scorso dopo una caccia durata 30 anni (LEGGI), potrebbe avere una risposta per i due genitori che continuano a cercare la verità sulla scomparsa della propria figlia? (👇 👇 continua sotto 👇👇)
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Dopo tante indagini, avvistamenti e processi (nulla è emerso a carico dell’ex moglie e della figlia di Pulizzi), di Denise, scomparsa all’età di 4 anni mentre giocava davanti all’abitazione della nonna materna a Mazara del Vallo, non si è saputo più nulla, ma la madre Piera e il padre biologico, Pietro Pulizzi, non hanno mai perso la speranza di ritrovarla o comunque di sapere la verità sulla presunta fine della figlia.

L’arresto di Messina Denaro, un “dominus” di quei territori, apre loro uno spiraglio: “Chiediamo allo Stato italiano, ai magistrati che se ne prenderanno carico. Dopo tutti gli accertamenti e le doverose domande di rito al boss Matteo Messina Denaro, qualcuno cortesemente chieda al boss, se in qualche modo ha avuto notizie sul sequestro di nostra figlia Denise?”.

Ancora un appello che Piera e Pietro lanciano anche dalla pagina social “Missingdenisepipitone” nel tentativo di avere informazioni che potrebbero rivelarsi preziose per risolvere un mistero lungo quasi vent’anni.

Giacomo Frazzitta l’avvocato della famiglia Maggio ha dichiarato: “Sappiamo che non è stato lui a prendere Denise, ma sicuramente lui sa chi è stato e perché. Lo dica, come atto di estrema riparazione per quello che ha fatto al piccolo Di Matteo e di clemenza verso una mamma che soffre”.
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Sicilia

Palermo in campo al Barbera per fermare lo “schiacciasassi” Parma

Rosa in campo al Barbera, nell’anticipo del venerdì: al rientro dopo le squalifiche Di Mariano e Lucioni

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E’ la partita più attesa dai tifosi, perché al Renzo Barbera scenderà in campo la formazione schiacciasassi del torneo di Serie B. E il Palermo dovrà stare molto attento, al Parma di Fabio Pecchia, che si avvia di corsa verso la matematica promozione in Serie A.

Gli emiliani, che quest’anno hanno macinato parecchi punti in trasferta, ben 33, sono fra l’altro imbattuti da cinque giornate, ed arriveranno al Barbera con l’obiettivo di sfatare il tabù che nello stadio palermitano non li vede vittoriosi da 14 precedenti.

Dal canto loro, i rosanero del neoarrivato Mignani faranno di tutto per dare la svolta alla stagione, dopo i due pareggi consecutivi, segnati da parecchie ombre, contro Samp e Cosenza.

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Il tecnico rosa dovrebbe confermare lo schieramento a due punte, e per l’occasione di oggi avrà nuovamente a disposizione Di Mariano e Lucioni, al rientro dalle squalifiche. Qualche dubbio a centrocampo, dove potrebbe esserci il ritorno di Segre. Da non escludere la sorpresa Traorè. In avanti si va verso la conferma del duo Brunori-Mancuso.

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Cronaca

Rimane incastrato e muore a 31 anni fra cabina e porta ascensore: dramma nel Catanese

La tragedia si è consumata in un condominio di Aci Sant’Antonio: nulla da fare per l’uomo quando sono arrivati i sanitari del 118

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Drammatico incidente nella provincia di Catania, dove un operaio, manutentore di ascensori, ha perso la vita dopo essere rimasto incastrato tra la cabina e la porta di un piano.

La tragedia si è consumata in un condominio di Aci Sant’Antonio, e l’uomo aveva 31 anni. Il corpo è stato recuperato e liberato dai vigili del fuoco del distaccamento di Acireale del comando provinciale di Catania.

A constatare il decesso sono stati i medici del 118, giunti sul posto dopo l’allarme lanciato. Dentro la cabina dell’ascensore era presente una donna, che è stata soccorsa dai sanitari perché in stato di shock. Sul posto anche i carabinieri, per far luce su quanto avvenuto.

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Cronaca

Ponte sullo Stretto, cantieri al via fra pochi mesi? Per Webuilt “è una follia non farlo”

Parla Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild, che risponde alla domanda se siano possibili al più presto i primi cantieri

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“Penso di sì, giustamente le tante osservazioni del Mase sul progetto bisognerà raffrontarle alle oltre 5.000 tavole che compongono il progetto, che è molto grande, sofisticato e all’avanguardia”.

Così Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild, risponde alla domanda se sia ancora possibile che i primi cantieri per il ponte sullo Stretto di Messina partano entro l’estate.

È una follia non farlo“, ha detto Salini riferendosi alle polemiche sull’opportunità di un progetto “difficile, complesso” una sfida dalla quale, come società, “probabilmente rimetteremo dei denari”.

“Il ponte non lo farà la politica, ma i migliori tecnici. Il documento prodotto dalla commissione Via – dice il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini – rientra nelle attività ordinarie previste per qualsiasi progetto sottoposto a valutazione ambientale, non rappresenta assolutamente una bocciatura del progetto, anzi, il ministero dell’Ambiente ha comunicato la procedibilità dell’istanza di via avanzando richiesta di integrazioni documentali e istruttorie in linea con le procedure di opere assimilabili”.

“La bontà del progetto non viene messa in discussione – spiega nel corso del question time in Senato, parliamo di un progetto strategico che darà lavoro, sviluppo e speranza a due terre con alto tasso di disoccupazione”, aggiunge.

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Cronaca

Vasto incendio nel Ragusano, vigili e canadair “lottano” anche contro il forte vento

A rendere tutto più complicato sono anche le condizioni del terreno

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Intervento difficile, e le condizioni peggiorano per il fortissimo vento che sta soffiando sulla Sicilia, già a partire dalla giornata di ieri. Un incendio minaccia da ieri sera l’area protetta di Randello, a Ragusa.

Da Ragusa e Santa Croce Camerina sono arrivate alcune squadre di vigili del fuoco per “lottare” contro le fiamme, ma a parte il vento, a rendere tutto più complicato sono anche le condizioni del terreno.

LEGGI ANCHE: Fiamme a Castellammare, la rabbia del sindaco
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Per agire sul posto, oltre ai vigili, è stato richiesto l’intervento di canadair. La Regione quest’anno ha deciso di anticipare l’inizio della campagna antincendi, che di norma inizia a giugno. Già nei mesi scorsi le fiamme avevano colpito e distrutto 350 ettari di vegetazioni a Castellammare del Golfo (LEGGI), nella zona del monte Inici. (foto Quotidiano di Ragusa)

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