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Cronaca

Digitalizzazione, presentato “Sud Innovation Summit”: a Messina il 3 e 4 ottobre

Uno snodo fondamentale per ridare centralità all’innovazione e alla digitalizzazione nel sud Italia, ponendo per due giorni Messina al centro di tale percorso: questo l’obiettivo del Sud Innovation Summit, la cui seconda edizione si svolgerà proprio nel capoluogo peloritano, al Palacultura, il 3 e 4 ottobre. L’appuntamento è anche un’opportunità per l’intero territorio regionale per […]

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Uno snodo fondamentale per ridare centralità all’innovazione e alla digitalizzazione nel sud Italia, ponendo per due giorni Messina al centro di tale percorso: questo l’obiettivo del Sud Innovation Summit, la cui seconda edizione si svolgerà proprio nel capoluogo peloritano, al Palacultura, il 3 e 4 ottobre.

L’appuntamento è anche un’opportunità per l’intero territorio regionale per trarre spunti che possano influenzare lo sviluppo economico a partire dalle nuove tecnologie: alla conferenza di presentazione della kermesse, tenutasi stamattina a Palazzo dei Normanni a Palermo, hanno preso parte il fondatore del Summit Roberto Ruggeri, il sindaco di Messina Federico Basile e il docente di Digital Strategy & Marketing presso l’Università Lumsa di Palermo Giovan Battista Dagnino.

Durante la conferenza sono stati toccati numerosi temi legati al Sud Innovation Summit, dal ruolo che può occupare Messina nell’avanzamento tecnologico allo sviluppo dell’intelligenza artificiale in Europa: “Siamo stati molto contenti della prima edizione – racconta Ruggeri -. Abbiamo portato 50-60 corporate che hanno lasciato un valore all’interno del territorio: Messina si è inserita nel contesto nazionale e quest’anno vogliamo mettere un altro mattoncino, in questo senso abbiamo chiesto uno sforzo in più. A livello di novità avremo la Sud Innovation Champions per start-up e progetti di ricerca: c’è ancora un gap da colmare con le altre regioni e, come ha detto Draghi alcuni giorni fa, se non ci sbrighiamo alcune imprese falliranno. Ognuno tende a proteggere il suo territorio, mentre noi puntiamo a fare sistema con azioni concrete: c’è tanta intelligenza artificiale, cosicchè si possa colmare il gap anche sul piano informativo”.

L’idea di fondo del Summit è proprio far emergere il Mezzogiorno come soggetto attivo nello sviluppo delle nuove tecnologie: “Tutte le azioni che stiamo ponendo in essere chiamano alle armi i player e gli stakeholders dell’ecosistema meridionale – aggiunge Ruggeri -. Messina sta iniziando adesso a proporsi come polo di innovazione, Catania e Palermo sono più avanti ma nessuna città può prescindere dalle altre: dobbiamo trasferire insieme il messaggio che il meridione c’è e che dai problemi nascono le opportunità. Oggi le start-up europee tendono ad andare verso gli Stati Uniti, perchè lì hanno agevolazioni che in Europa non ci sono: l’Italia a cascata le sta seguendo, la Sicilia deve iniziare a emulare modelli regionali che funzionano. Mi riferisco ad esempio a Campania e Puglia, che negli ultimi anni stanno ponendo in essere una serie di attività importanti sul piano dell’innovazione”.

Il fondatore del Sud Innovation Summit chiude poi con una riflessione sul ruolo dell’intelligenza artificiale: “Non è detto che l’Europa sbagli nel porsi un problema etico, ma se non ci mettiamo concettualmente al passo degli Stati Uniti il gap informativo non verrà mai colmato e anzi aumenterebbe: per non rimanere indietro bisogna trovare un bilanciamento tra etica e avanzamento tecnologico”.

Basile esprime la propria soddisfazione nel vedere la città che governa al centro dell’agenda digitale: “Messina si è voluta candidare con forza a ottenere uno spazio nel mondo dell’innovazione tecnologica: avremo tanti player importanti sia nazionali che internazionali, ma sono orgoglioso anche del fatto che la mia città sia stata citata nel rapporto Ambrosetti per i servizi tecnologici che eroga. Il Sud Innovation Summit non sarà una conferma, ma un rilancio delle nostre potenzialità: vogliamo trasformare Messina in un hub tecnologico che ponga la base per creare occupazione, tutto ciò serve sia alla città che al tessuto regionale. La Sicilia deve puntare sulla tecnologia non solo con le parole, ma con i fatti”.

Dagnino sottolinea come “questa idea di una mappatura sistematica delle esperienze di innovazione al sud è significativa: parliamo di tanti ecosistemi diversi che non hanno ancora un filo conduttore unico, è fondamentale che ciascun soggetto capisca il proprio ruolo e le proprie peculiarità. Nn bisogna basarsi troppo sulle esperienze passate, ma proiettarsi verso il futuro: Sicilia occidentale e Sicilia orientale non dialogano troppo tra loro sotto vari punti di vista, anche su questo serve un cambio di passo”. (italpress)

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Cronaca

Incendio fra Villabate e Misilmeri: capannone in fiamme, danni ad auto

Il rogo domato nella notte dalle squadre dei vigili del fuoco, nessun ferito

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Un violento incendio si è sviluppato ieri sera intorno alle 20 in un deposito situato nella frazione di Portella di Mare, nel comune di Misilmeri, alle porte di Palermo.

La colonna di fumo, visibile anche dalla strada statale Palermo-Agrigento nel tratto tra Villabate e Misilmeri, ha subito attirato l’attenzione.

I vigili del fuoco sono intervenuti con quattro squadre per domare le fiamme, riuscendo a spegnere l’incendio solo a notte fonda. Il rogo ha danneggiato alcune automobili presenti all’interno del capannone, ma fortunatamente non si segnalano feriti.

Le operazioni di spegnimento si sono rivelate particolarmente impegnative a causa della natura del materiale custodito nel deposito.

Si lavora per determinare le cause che hanno scatenato l’incendio, che ha provocato non pochi disagi nella zona.

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Cronaca

Palermo, omicidio Agostino-Castelluccio: Scotto condannato all’ergastolo

Assolto dall’accusa di favoreggiamento Francesco Paolo Rizzuto che era un amico dell’agente: i dettagli della sentenza

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I giudici della Corte di assise di Palermo, presieduti da Sergio Gulotta, hanno condannato Gaetano Scotto all’ergastolo per l’omicidio dell’agente di polizia Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, incinta, uccisi da un commando mafioso il 5 agosto del 1989 a Villagrazia di Carini.

La sentenza è stata pronunciata nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo, e il processo è stato celebrato con il rito ordinario.

Assolto dall’accusa di favoreggiamento Francesco Paolo Rizzuto che era un amico dell’agente. L’accusa, rappresentata dalla pg Lia Sava e dai sostituti Domenico Gozzo e Umberto De Giglio, presenti in aula, aveva chiesto al termine della requisitoria la condanna all’ergastolo per Scotto e l’assoluzione per Rizzuto.

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In aula presenti i parenti delle vittime, tra cui la sorella di Nino, Flora e suo figlio Nino Morana. Alla lettura della sentenza anche i giovani di Libera e Don Ciotti. La corte di assise ha inoltre deciso l’interdizione dai pubblici uffici per Scotto e la condanna, oltre al risarcimento alle parti civili, di una provvisionale in favore dei familiari di Nino Agostino e Ida Castelluccio. In aula l’abbraccio e le lacrime dell’avvocato difensore Fabio Repici con don Ciotti, e i parenti del poliziotto.

Per il duplice omicidio, la corte d’assise d’appello di Palermo nel 2023 aveva confermato la condanna all’ergastolo del boss mafioso palermitano Antonino Madonia. I giudici, in parziale riforma del primo verdetto, emesso in abbreviato, avevano escluso la circostanza aggravante della premeditazione nell’assassinio della donna. Il delitto era rimasto impunito per 32 anni.

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Cronaca

Scuola, docenti polacchi “studiano” l’inclusione a Palermo

Iniziato oggi, nel capoluogo siciliano, il percorso formativo-conoscitivo della delegazione costituita da 40 docenti e professionisti polacchi finalizzato alla conoscenza dei sistemi di inclusione scolastica, le normative in vigore e le buone prassi riguardanti gli alunni con bisogni educativi speciali. Prima tappa alla direzione scolastica statale “Nicolò Garzilli” di Palermo. Ad accoglierli, la dirigente scolastica, […]

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Iniziato oggi, nel capoluogo siciliano, il percorso formativo-conoscitivo della delegazione costituita da 40 docenti e professionisti polacchi finalizzato alla conoscenza dei sistemi di inclusione scolastica, le normative in vigore e le buone prassi riguardanti gli alunni con bisogni educativi speciali.

Prima tappa alla direzione scolastica statale “Nicolò Garzilli” di Palermo. Ad accoglierli, la dirigente scolastica, Vita D’amico, che ha ribadito l’importanza del dialogo della scuola aperta al confronto con le realtà europee in un ambito dialogante, con la presenza dei docenti e della dirigente uscente, Angela Mineo, la quale ha ricordato il percorso che si era costruito nel tempo con la realtà polacca palermitana attraverso i corsi di lingua rivolta ai bambini che per molti anni si sono svolti nell’istituto, dando una valenza “simbolica” all’incontro odierno, come continuità di un impegno e sensibilità della scuola, sia ai temi che all’apertura al confronto con le diversità e le inclusioni scolastiche.

L’incontro è continuato con la spiegazione da parte dei docenti Angela Gennaro e Aldo Chiofalo, delle normative italiane dal 1977 ad oggi che trattano il tema dell’inclusione scolastica delle persone con disabilità.

“siamo qui con una delegazione di ben 40 professionisti tra cui docenti , dirigenti scolastici ed esperti nel settore della inclusione scolastica delle disabilità, per poter conoscere ed approfondire il sistema italiano e avere uno scambio alla pari su tali temi in una visione europea – dichiara la capo delegazione dell’associazione UEF Polonia, Agnieszka Pawłowska – questi momenti saranno fondamentali per rafforzare i know how tra le due realtà in un’ottica dialogante con prassi positive” termina Pawloswka.

La prossima tappa, sarà martedì 8 ottobre all’istituto professionale “Pietro Piazza” di Palermo, dove il gruppo avrà la possibilità, in continuità della giornata odierna, di comprendere il modus operandi su tali temi nelle scuole professionali e secondarie.

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Cronaca

Scontro tra famiglie in via Casalini a Palermo: tre feriti e otto denunciati

Maxi rissa tra vicini degenera: interviene la polizia per riportare l’ordine

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Una maxi rissa è scoppiata tra due famiglie residenti in via Casalini a Palermo, causando tre feriti e portando alla denuncia di otto persone.

Tutto è iniziato con una lite tra due giovani, uno dei quali ha simulato un incidente gettandosi sul cofano di un’auto. Questo ha scatenato l’intervento dei familiari, e in breve tempo la situazione è degenerata in una violenta colluttazione.

I componenti dei due nuclei familiari, che vivono come vicini, si sono presi a calci e pugni in un’escalation di violenza che ha richiesto l’intervento degli agenti di polizia. Le forze dell’ordine, non senza difficoltà, sono riuscite a ristabilire la calma e a interrompere lo scontro.

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Due dei feriti sono stati trasportati all’ospedale Villa Sofia, mentre il terzo è stato portato all’Ingrassia, per evitare ulteriori tensioni tra le stanze del pronto soccorso. Le autorità hanno aperto un’indagine per chiarire la dinamica dei fatti e prendere provvedimenti contro i responsabili.

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