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Sicilia

C’era pure lo sconto “tre dosi di eroina al prezzo di due”: droga, arresti a Catania

šŸ”“ LA DROGA IN… PROMOZIONE: “TRE DOSI AL PREZZO DI DUE” – Arresti

Scattano gli arresti a Catania: gruppo vendeva droga anche con gli sconti: – I DETTAGLI

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Anche una “promozione” speciale, per tutti i loro clienti: tre dosi di eroina al prezzo di due. Questo il messaggio lanciato sui cellulari degli abituali acquirenti, da parte di un gruppo di spacciatori a conduzione familiare sgominato da carabinieri del comando provinciale di Catania.

Ordinanza nei confronti di 14 persone, con i reati ipotizzati dal gip, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e spaccio di droga.

Gli indagati nell’operazione ‘3×2’ sono complessivamente 26, e 14 di loro sono destinatari dell’ordinanza cautelare emessa dal Gip, basata su indagini di carabinieri della compagnia di Gravina di Catania e della stazione di San Giovanni La Punta.

Il Giudice per le indagini preliminari ha disposto la custodia in carcere per nove indagati e l’obbligo di dimora e di presentazione alla Polizia giudiziaria per altri cinque, Nella stessa inchiesta sono stati denunciati in stato di libertĆ  altre dodici persone. Durante l’indagine sono state arrestate in flagranza di reato 8 persone e deferite altre 3, nonchĆ© sono stati recuperati oltre 600 grammi di eroina.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Catania, hanno consentito di scardinare un sodalizio attivo nel capoluogo e nei paesi etnei di Misterbianco, Adrano, Mascalucia, San Giovanni La Punta e Piedimonte Etneo.

Secondo l’accusa, con un preciso modus operandi, il gruppo si occupava della vendita, all’ingrosso e al dettaglio, di partite di eroina, approvvigionando anche altre organizzazioni malavitose dell’hinterland.
Dall’indagine ĆØ emerso un articolato sistema di gestione del traffico di stupefacenti, i cui proventi illeciti, stimati in diverse centinaia di migliaia di euro, circa 3.000 al giorno, venivano sia reinvestiti nel mercato della droga, attraverso l’acquisto di circa 3 Kg di eroina al mese.

I soldi erano utilizzati per il mantenimento dei vertici dell’associazione e dei pusher, pagati con una sorta di ‘stipendio fisso’ piĆ¹ una ‘commissione’ sul quantitativo smerciato. In particolare, rivela la Procura di Catania, “il sodalizio, al fine di aumentare i volumi di vendita, inviava sui cellulari dei clienti abituali, delle vere e proprie “offerte promozionali 3×2” pubblicizzando la possibilitĆ  di acquistare tre dosi al costo di due.

Il sodalizio, con l’uso di telefonini forniti dai Mannino e muniti di sim intestate a extracomunitari, avrebbe organizzato il traffico e l’approvvigionamento della droga, realizzando anche ‘sponsorizzazioni’ dell’eroina attraverso celati sms. Si sarebbero occupati sia della cessione al dettaglio sia di rifornire altri gruppi della provincia etnea come, ad esempio quello di origine rom sinti dei “camminanti” di Adrano.
L’operazione ĆØ stata eseguita nelle province di Catania, Messina, Palermo, Enna, Cosenza e Benevento da oltre 200 carabinieri del comando provinciale del capoluogo etneo.

Cronaca

Maxi blitz antidroga a Messina: smantellate tre organizzazioni di spaccio

Cento agenti in azione contro una rete criminale: 24 arresti e un sistema di sorveglianza hi-tech scoperto

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La polizia di Messina ha eseguito unā€™ampia operazione antidroga, colpendo al cuore tre distinte organizzazioni criminali attive nel quartiere di Santa Lucia sopra Contesse.

Allā€™alba, oltre cento agenti hanno fatto irruzione nellā€™area, dando esecuzione a unā€™ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip su richiesta della Direzione distrettuale antimafia.

Le indagini, condotte dalla Squadra Mobile, hanno portato allā€™arresto di 24 persone con lā€™accusa di associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga, tra cui cocaina, crack e marijuana.

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Una delle scoperte piĆ¹ sorprendenti ĆØ stato un manufatto abusivo utilizzato come base per lo spaccio, dotato di un avanzato sistema di videosorveglianza per monitorare lā€™area e prevenire irruzioni. Grazie a mesi di investigazioni e appostamenti, la polizia ha potuto raccogliere prove concrete contro i principali membri delle organizzazioni.

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Cronaca

Catania, giudice annulla il trattenimento di un migrante: ā€œLā€™Egitto non ĆØ paese sicuroā€

La decisione per un migrante che era sbarcato a Pozzallo: il provvedimento del tribunale

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Una lista di ā€œpaesi sicuri ā€œnon esime il giudice allā€™obbligo di una verifica della compatibilitĆ ā€ di tale ā€œdesignazione con il diritto dellā€™Unione europeaā€ e ā€œin Egitto ci sono gravi violazioni dei diritti umaniā€ che ā€œinvestono le libertĆ  di un ordinamento democraticoā€.

SI tratta di quanto scrive il tribunale di Catania nel provvedimento con cui non ha convalidato il trattenimento disposto dal questore di Ragusa di un migrante arrivato dallā€™Egitto, che a Pozzallo ha chiesto lo status di rifugiato.

ā€œEā€™ la prima pronuncia di questo tipo dopo il decreto legge sui paesi sicuriā€, dice lā€™avvocato del migrante, Rosa Emanuela Lo Faro.

Nel provvedimento il giudice dichiara ā€œirrilevante la questione di legittimitĆ  costituzionale sollevata dal richiedente protezioneā€ e ā€œnon convalida il provvedimento del Questore di Ragusa con il quale ĆØ stato disposto di trattenimentoĀ» del migrante.

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La decisione ĆØ del presidente della sezione Immigrazione del Tribunale di Catania, Massimo Escher, che sottolinea la necessitĆ , nel valutare il trattenimento, di esaminare la qualifica data allā€™Egitto, con il decreto legge del 23 ottobre 2024, che lo include Ā«in una lista che non prevede alcuna eccezione, nĆ© per aree territoriali nĆ© per caratteristiche personaliĀ». Per il Tribunale questa Ā«qualificazione non esime il giudice dallā€™obbligo di verifica della compatibilitĆ  della designazione con il diritto dellā€™Unione europea, obbligo affermato in modo chiaro e senza riserve dalla Corte di giustizia europea nella sentenza della Gran Camera del 4 ottobre 2024Ā». E lā€™Egitto, secondo il giudice, non ĆØ un Paese che abbia questi requisiti.

ā€œIn Egitto ā€“ scrive il presidente Escher ā€“ esistono gravi violazioni di diritti umani che, in contrasto con il diritto europeo citato, persistono in maniera generale e costante e investono non soltanto ampie e indefinite categorie di persone (come dimostra lā€™inserimento tra le eccezioni della categoria dei ā€œdifensori dei diritti umaniā€, che individua lā€™esistenza di violazioni dei diritti di soggetti che agiscono per la stessa tutela dei diritti dellā€™uomo) ma anche il nucleo delle libertĆ  fondamentali che connotano un ordinamento democratico e che dovrebbero costituire la cornice di riferimento in sui ci inserisce la nozione di Paese sicuro secondo la direttiva europeaā€.

Escher ā€“ osserva lā€™avvocata Lo Faro ā€“ ā€œspiega che il decreto non va applicato perchĆ© lā€™Egitto non ĆØ un paese sicuro per svariati motivi derivanti dalle schede per la determinazione del ministero degli Esteri, e, ancora una volta, afferma che in Italia il diritto di asilo ĆØ previsto dallā€™articolo 10 della Costituzione e nessuna legge ordinaria lo puĆ² scalfireā€. Il commento del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini non si ĆØ fatto attendere: ā€œPer colpa di alcuni giudici comunisti che non applicano le leggi, il Paese insicuro ormai ĆØ lā€™Italia. Ma noi non ci arrendiamo!ā€.

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Cronaca

Schianto mortale a Palermo: ventenne indagato per omicidio stradale, ora autopsia

IL giovane alla guida della Smart ĆØ stato iscritto nel registro degli indagati

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Si continua ad indagare sul tragico incidente che ha scosso ieri Palermo: Antonino Cangemi, un uomo di 66 anni, ha perso la vita in circostanze tragiche lungo viale Regione Siciliana, nei pressi di via Perpignano (LEGGI).

Lā€™uomo ĆØ stato colpito prima da una Smart, guidata da un giovane palermitano di 20 anni, e successivamente da unā€™altra vettura proveniente dalla carreggiata opposta. Entrambi gli impatti si sono rivelati fatali.

LEGGI: Travolto e ucciso da due auto a Palermo, muore 66enne

Lā€™ipotesi di un possibile malore di Cangemi prima dellā€™incidente ĆØ al vaglio delle autoritĆ . A tal proposito, la Procura di Palermo ha disposto unā€™autopsia per chiarire se la vittima abbia subito un malore o una perdita di equilibrio prima di essere investita.

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La salma ĆØ stata trasferita allā€™Istituto di medicina legale del Policlinico, dove verranno svolti tutti gli accertamenti. IL giovane alla guida della Smart, intanto, ĆØ stato iscritto nel registro degli indagati con lā€™accusa di omicidio stradale, in attesa che gli esiti dellā€™autopsia e delle perizie chiariscano la dinamica esatta dellā€™incidente.

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Cronaca

Palermo, ennesimo ā€œcolpoā€ nella scuola Falcone: lezioni sospese nel quartiere Zen

Danneggiamenti e continui furti mettono a rischio la sicurezza nellā€™istituto intitolato al giudice

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Durante il fine settimana, altro grave furto nella scuola Giovanni Falcone del quartiere Zen di Palermo. I ladri hanno portato via i cavi di rame degli impianti elettrici dellā€™istituto comprensivo, lasciando lā€™edificio senza corrente.

Alla riapertura della scuola, il personale ha tentato di attivare la corrente, scoprendo poi lā€™amara veritĆ . Inizialmente si credeva fosse un semplice blackout.

ā€œSono amareggiato, ma non ci arrendiamo. Dobbiamo ripristinare subito la funzionalitĆ  ā€“ dice il dirigente scolastico, Massimo Valentino ā€“ della scuola o trovare una sede provvisoriaā€œ. Lā€™istituto, attualmente chiuso, presenta problemi di sicurezza a causa dei pozzetti scoperti lasciati dai ladri.

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Lā€™episodio ĆØ soltanto lā€™ultimo di una lunga serie di atti vandalici subiti dalla scuola, intitolata al giudice Giovanni Falcone. A gennaio i ladri avevano sottratto i condizionatori. Qualche mese dopo, era stato il turno di un ingente carico di detersivi.

Lā€™istituto ĆØ lo stesso che ha subito il profondo shock dellā€™arresto dellā€™ex preside antimafia Daniela Lo Verde.

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