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Sicilia

L’inclusività attraverso lo sport: domenica di Decathlon a Capo d’Orlando

Decathlon a Capo d’Orlando: “#1000kmNoLimits”: la sfida a partecipare il 5 giugno al Foundation Day, alla sua seconda edizione

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Il connubio tra la Fondazione Decathlon e l’Associazione “NoLimits Al di là del muro” nasce nel 2019, con il progetto “Snorkeling NoLimits”. Tale progetto ha inteso rendere fruibile la pratica dello snorkeling per gli ospiti della “Spiaggia NoLimits”, un lido attrezzato ed accessibile gratuitamente a persone con disabilità sito a Capo d’Orlando (Messina). La sinergia tra le due realtà ha dato vita a una nuova iniziativa, che vuole celebrare lo sport organizzando occasioni di pratica inclusiva di tutte le abilità.

Sotto il nome di “#1000kmNoLimits” si cela infatti l’invito e la sfida a partecipare il 5 giugno al Foundation Day, alla sua seconda edizione. Durante la giornata, liberi da iscrizioni e “passaggi dal via”, si potranno percorrere, con ogni forma di attività (running, walking, bike, roller, wheelchair…) delle distanze, che contribuiranno a raggiungere l’obiettivo prefissato dei 1000 Km complessivi.

La partecipazione è libera e, scaricando l’App Decathlon Coach o con propria App di monitoraggio, potrà avvenire a Capo d’Orlando o in ogni luogo ci siano amanti dello sport e del benessere. Le distanze percorse da ciascuno e registrate, potranno essere condivise “fisicamente” nella postazione sul Lungomare Ligabue (Capo d’Orlando, fronte Lido NoLimits), oppure condivise on line sulla pagina facebook dell’Associazione NoLimits o di Decathlon Milazzo e Decathlon Carini a partire dalle ore 8 del mattino del 5 giugno ed entro le ore 20 dello stesso giorno.

Il progetto, patrocinato dal Comune di Capo d’Orlando, data la natura e lo scopo, intende coinvolgere tutte le scuole, le associazioni del territorio e le singole persone (comprese quelle in situazione di Handicap) che condividano il medesimo valore dell’inclusione.

Decathlon supporterà il progetto avvalendosi dei propri mezzi di comunicazione, unendo le forze con le realtà locali e l’Amministrazione comunale. “In tutto il mondo, giugno è storicamente per la nostra Azienda il mese in cui si celebra il valore e la bellezza della Fondazione, nata con l’obiettivo di fornire ai collaboratori e le collaboratrici che desiderano impegnarsi in progetti di volontariato, i fondi necessari a sviluppare il proprio – dice Nicoletta La Torre, External & Corporate Communication Manager, Decathlon Italia -. In Italia, abbiamo attivato dal 2005 oltre 103 progetti, tra cui quello legato alla pratica dello snorkeling attraverso l’associazione NoLimits, con la spiaggia accessibile ed inclusiva a Capo d’Orlando”.

“La partnership tra Decathlon e l’Associazione NoLimits (che opera nel territorio dal 2016) è stata ed è una concreta realizzazione del nostro precipuo scopo statutario: abbattere ogni barriera culturale e/o architettonica nei confronti di ogni diversità (diversabilità, diversità di etnia e di cultura, diversità di genere, ecc) – afferma Patrizia Galipò, Associazione “NoLimits Al di là del muro” -. Lo sport, infatti, è inclusivo per sua stessa natura e ci accomuna a Decathlon nella finalità di “attraversare i muri” delle difficoltà, di superare le barriere mentali che fanno considerare un limite ciò che non lo è realmente”. (Italpress)

Cronaca

Auto precipita in una scarpata nel Siracusano: morto uomo di 68 anni

Il drammatico incidente è avvenuto lungo la strada statale 114, fra Melilli ed Augusta

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Ancora un drammatico incidente sulle strade siciliane, e ancora una vittima. Lungo la strada statale 114, fra Melilli ed Augusta, l’auto di un uomo di 68 anni, che stava viaggiando assieme al figlio ventenne, è andata a finire in una scarpata, dopo avere sfondato il guardrail.

Nel Siracusano la vittima è stata trasportata in ospedale, a Catania, dove tuttavia ha perso la vita a causa delle gravi ferite riportate. Ferito il figlio ventenne, che è invece stato trasportato all’Umberto I di Siracusa.

Si indagherà sulle cause dell’incidente, che non sono ancora chiare.

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Cronaca

Orrore a Palermo, cagnolino ritrovato in cassonetto: forse gli hanno sparato

L’animale è stato trovato agonizzante, è stato affidato alle cure di una clinica veterinaria

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Ancora un caso di violenza e maltrattamenti di animali, a Palermo. Nel quartiere Cruillas un cane è stato ritrovato all’interno di un cassonetto dei rifiuti, in condizioni disperate.

La scoperta, da parte di una passante, che ha sentito l’animale lamentarsi all’interno del contenitore. Lì il cane è stato trovato agonizzante, ed è stato liberato e poi affidato alle cure di una clinica veterinaria.

Le sue condizioni sono gravissime, in quanto l’animale ha una emorragia cerebrale, ed è stato trovato con dei fori sulla testa. Non si sa se qualcuno gli ha sparato.

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“Lo abbiamo soccorso dopo averlo trovato nella spazzatura – ha raccontato l’animalista Valeria Galletti attraverso i social, dove ha pubblicato la foto -. Siamo andati in clinica, è in agonia”.

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Cronaca

Palermo, lavori al ponte Corleone: limitazioni al traffico nei prossimi giorni

L’Ufficio Traffico e Mobilità ordinaria del Comune di Palermo, per consentire la posa in opera della barriera bordo laterale, dei tratti di transizione e dei tratti terminali di viale Regione Siciliana, direzione Catania, lungo il ponte Corleone, ha disposto con una ordinanza la chiusura al transito veicolare non contemporaneo della corsia o porzioni. LEGGI ANCHE: […]

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L’Ufficio Traffico e Mobilità ordinaria del Comune di Palermo, per consentire la posa in opera della barriera bordo laterale, dei tratti di transizione e dei tratti terminali di viale Regione Siciliana, direzione Catania, lungo il ponte Corleone, ha disposto con una ordinanza la chiusura al transito veicolare non contemporaneo della corsia o porzioni.

LEGGI ANCHE: Palermo, Il ponte Corleone “raddoppia”: sarà a 8 corsie, lavori al via – FOTO

Dal giorno 29 al giorno 30 aprile, nelle ore notturne (dalle 21:00 alle 6:00), in corrispondenza della corsia lato valle. Il traffico veicolare sarà regolato da apposita cartellonistica.
Dal giorno 2 al giorno 3 maggio, nelle ore notturne (dalle 21:00 alle 6:00), in corrispondenza della corsia lato monte. Il traffico veicolare sarà regolato da apposita cartellonistica.
Restano confermate le limitazioni disposte dall’ordinanza del 20 dicembre 2023.

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Cronaca

L’addio a Vincenzo Agostino, Lorefice: “Una sentinella nella notte” – VIDEO

Cattedrale gremita da migliaia di persone per l’ultimo saluto al padre coraggio simbolo della lotta alla mafia

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“Vincenzo Agostino è stato da trentacinque anni – insieme alla sua amatissima moglie Augusta Schiera -, da quel tormentoso 5 agosto 1989, una vedetta, una sentinella, un vegliardo. Nonostante il buio della notte, allorché nel suo spirito poteva scendere una schiacciante angoscia, è diventato una fonte di incrollabile speranza per noi tutti, per questa nostra terra martoriata e per l’intero Paese; e particolarmente per i suoi cari e per noi che oggi lo salutiamo con il cuore spezzato ma con immensa ammirazione e con uno speciale debito di riconoscenza”.

LEGGI: Se n’è andato “papà coraggio” Vincenzo Agostino: una vita in nome del figlio Nino – VIDEO

Così l’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, nel corso dell’omelia per i funerali di Vincenzo Agostino, in una cattedrale gremita da migliaia di persone per l’ultimo saluto al padre coraggio simbolo della lotta alla mafia e conosciuto per la sua lunga barba bianca che non ha mai tagliato dal 5 agosto 1989, quando cosa nostra uccise il figlio Nino, poliziotto, insieme alla moglie incinta Ida Castelluccio.

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“La lunga barba bianca di Vincenzo Agostino – sottolinea l’Arcivescovo di Palermo – ha rappresentato per noi il segno della resistenza attiva e proficua alla mafia e alle tante forme del “male strutturato” che ardiscono eliminare finanche – come lui stesso ebbe a dire – il «bene di un figlio, di una nuora, di un bambino […] mai conosciuto»; che sterminano Nino, un onesto e accorto servitore dello Stato, la sua giovane moglie Ida e il bambino che avevano concepito da pochi mesi; insanguina le strade della città, sparge afflizione nelle case e nelle famiglie, pianifica depistaggi, compra silenzi e connivenze anche tra esponenti del potere politico e delle istituzioni dello Stato. Questa è la notte! La notte delle persone, la notte delle comunità, del raffreddamento dei cuori, dell’idolatria del potere e delle cose materiali. L’eclissi del patto di fedeltà. Degli alti valori umani. Del rigore etico privato e pubblico. Della formazione delle coscienze. Ma quella barba è stata anche narrazione del suo vegliare nella notte, dell’uomo che con gli occhi penetra l’oscurità e attende con certezza l’irrompere della luce della verità che l’orgoglio e la tracotanza di uomini corrotti e alla ricerca di potere credono di sopraffare. Ha infuso speranza. Ha chiesto di non assopirci. Ci ha provocati a non cadere nell’indifferenza deresponsabilizzante e a non abituarci al male. Quella barba è quei capelli bianchi che esaltavano i suoi occhi pieni di luce nonostante le tenebre, sono stati per noi monito a rinnovarci, a rimanere desti, a porre domande: «se volete domandare, domandate, convertitevi, venite!» (Is 21,12)”.

“La provata ma fulgida vita di Vincenzo e di Augusta – innamorati per sempre – ci sollecita – aggiunge monsignor Lorefice – a non indietreggiare dinanzi alle tenebre, di non abituarci al male, di non unirci agli empi e alle loro macchinazioni, di non patteggiare mai con i corrotti, di non farci avvincere dal laccio di una bramosia insensata e funesta (cfr 1Tm 6,9). Ha annunciato capacità di attesa, fermezza, indefettibilità, coerenza, resistenza, ricerca della verità e soprattutto speranza. Impegno per una città riscattata dal male. Lotta sincera, non simulata, alla criminalità organizzata, alla mafia, alle mafie che continuano imperterrite ad uccidere e a devastare le nostre città e le nostre case, i nostri figli. L’Evangelista Luca nel Vangelo descrive l’anziano vegliardo Simeone «uomo giusto e timorato di Dio» (Lc 2,25), che sa attendere attivamente, dentro lo scorrere della sua vita, l’adempimento delle promesse messianiche di Dio al suo «popolo Israele». Nell’incontro con Gesù, nel quale Simeone discerne la realizzazione della promessa fattagli dallo Spirito di vedere prima di morire il Messia del Signore, l’anziano vegliardo non dice: “ora posso scomparire”, ma: “ora è finito il tempo della mia fatica”.

“E’ finita la fatica di Vincenzo. Ora ci è chiesto di assumerla di portarla avanti noi. Il testimone passa a noi. Siamo qui per questo, per continuare a vegliare nella notte. E’ il modo migliore per dimostrare a tutti voi cari congiunti, e in particolare a voi carissime Flora e Nunzia e a voi nipoti, a te carissimo Nino, la nostra vicinanza e la nostra gratitudine a papà e a nonno Vincenzo. In una città che ha assistito al sacrificio di tanti uomini e donne delle istituzioni, della società civile e della Chiesa palermitana, possa la sua credibile e costante testimonianza continuare ad essere uno sprone nella costruzione di una città degli uomini giusta e solidale, libera dalle “strutture di peccato” mafiose e dalla corruzione e dalla falsità imperante. Ci sostenga la fede in Gesù Cristo risorto dai morti, alimentata dalla speranza dei cieli nuovi e della Terra nuova, così come ha sostenuto Vincenzo e Augusta”. (Italpress)

Di seguito, il servizio Medianews-Teleone di Gabriella Ricotta

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