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Mostra il “micropene” dopo nozze, moglie s’infuria: “Problema di fiducia, non di misure”
Lo sfogo di una 27enne dopo il matrimonio: “Doveva dirmelo. E’ un problema di fiducia, non di dimensioni” – I dettagli
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Suo marito aveva sempre negato rapporti, prima del matrimonio. A lei, una novella sposa, che si è sfogata su Reddit, aveva sempre detto di volere aspettare le nozze prima di far sesso. La donna, che si è poi parecchio arrabbiata, ha voluto raccontare la propria storia attraverso i social.
La protagonista della vicenda è una 27enne, che ha fatto la scoperta del “micropene” del marito, proprio durante la loro luna di miele. La giovane, conosciuta con lo username Throwaway_peen34 ha spiegato che l’uomo continuava a respingere le avances, sostenendo di “essere all’antica”.
Quando è, poi, arrivata la scoperta, con il membro dell’uomo anormalmente piccolo, la donna ha spiegato di sentirsi turbata per il fatto che il suo lui le avesse mentito prima del matrimonio. “Voleva evitare di avere una intimità per questa ragione o perché voleva veramente attendere le nozze?”
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“Siamo usciti insieme solo per sei mesi. Siamo fidanzati – ha spiegato la giovane – per altri sei mesi e sabato ci siamo sposati. Sono letteralmente appena tornata dalla luna di miele un paio d’ore fa”, ha raccontato. Eravamo andati vicini a farlo un paio di volte, ma non siamo mai andati oltre”, ha spiegato.
“Io ci provavo, ma lui si fermava sempre quando andava “troppo in là”. Dopo la scoperta, e cioè che il pene dell’uomo è lungo “circa tre centimetri”, la 27enne si è sfogata sui social, chiedendo se avesse il diritto di arrabbiarsi.
“Sono io la str… che si arrabbia per aver aspettato la prima notte di nozze, e poi scoprire che forse lui non è “vecchio stile”? Secondo molti commentatori, il problema della donna non riguarda solo le dimensioni del pene del marito. “Questo è un serio problema di fiducia”, ha messo in chiaro la ragazza. La discussione, poi, è degenerata, costringendo gli amministratori a chiudere anche la discussione sul social.
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News e Focus
Prelievi col bancomat all’insaputa del cliente, la Cassazione: “Responsabilità della banca”
“gli istituti di credito dovranno dimostrare di aver attuato ogni misura utile contro i rischi”
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Prelievi con il bancomat e pagamenti disconosciuti dal cliente dovrebbero essere addebitati alla banca. E’ quanto stabilito dalla Cassazione con un’ordinanza per una vicenda che risale a 15 anni fa e che ha per protagonisti una correntista di Bnl e il Tribunale di Salerno.
Secondo la Cassazione, per evitare sanzioni gli istituti di credito dovranno “dimostrare di aver attuato ogni misura utile contro i rischi”. E puntualizza: “La diligenza della banca va a coprire operazioni che devono essere ricondotte nella sua sfera di controllo tecnico, sulla base anche di una valutazione di prevedibilità ed evitabilità tale che la condotta, per esonerare il debitore, la cui responsabilità contrattuale è presunta, deve porsi al di là delle possibilità esigibili della sua sfera di controllo”.
Stando a quanto raccontato dal Messaggero, la correntista ha citato la banca sostenendo di avere subito prelievi fraudolenti per una cifra di 5.725 euro. Ventitre le operazioni contestate, avvenute sia mentre la donna era in Italia che durante i viaggi all’estero, e perfino dopo aver sostituito la vecchia carta con una nuova.
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Secondo la donna, gli addebiti erano da imputarsi “alla negligenza della banca” che non ha adottato “cautele idonee a scongiurare operazioni illecite da parte di terzi”. Per questo motivo si era mossa per vie legali chiedendo un risarcimento al Tribunale. Istanza respinta dal giudice e dalla Corte d’Appello. Sebbene, infatti, la correntista abbia sempre sostenuto di aver tenuto con sé il bancomat, anche all’estero, tale affermazione è “priva di riscontro probatorio”. Inoltre, la banca sosteneva che se anche la carta fosse stata clonata, il prelievo poteva avvenire solo conoscendo il codice pin. “Con elevato grado di probabilità”, dunque, si riteneva che i prelievi fossero stati eseguiti dai familiari della donna.
Completamente diversa, invece, l’ordinanza della Cassazione che “censura la sentenza impugnata per grave difetto motivazionale”. Secondo quanto riportato dal Messaggero, infatti, nonostante la correntista avesse mostrato i timbri sul passaporto che dimostravano il viaggio all’estero, i giudici avevano contestato il possesso della carta spiegando che questa poteva essere stata clonata. Il fatto che fosse stato digitato il pin, poi, faceva ricadere sulla donna ogni responsabilità e quindi ogni addebito.
I giudici della Cassazione, invece, hanno evidenziato il ruolo degli istituti di credito: “La responsabilità della banca per operazioni effettuate a mezzo strumenti elettronici, con particolare verifica della loro riconducibilità alla volontà del cliente, mediante il controllo dell’utilizzazione illecita dei relativi codici da parte di terzi, va esclusa se ricorre una situazione di colpa grave dell’utente, configurabile, ad esempio, nel caso di protratta attesa prima di comunicare l’uso non autorizzato dello strumento di pagamento, ma il riparto degli oneri probatori posto a carico delle parti segue il regime della responsabilità contrattuale”.
Secondo la Cassazione, dunque, “Mentre il cliente è tenuto a provare la fonte del proprio diritto e il termine di scadenza, il debitore, cioè la banca, deve provare il fatto estintivo dell’altrui pretesa, sicché non può omettere la verifica dell’adozione delle misure atte a garantire la sicurezza del servizio”.
Pertanto, “essendo la possibilità della sottrazione dei codici al correntista attraverso tecniche fraudolente un’eventualità rientrante nel rischio d’impresa, la banca per liberarsi dalla propria responsabilità, deve dimostrare la sopravvenienza di eventi che si collochino al di là dello sforzo diligente richiesto al debitore”.
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News e Focus
L’ex marito di Maria Rosaria Boccia: “Sangiuliano non immagina quel che passerà…”
Tono ironico e provocatorio durante l’intervista, che ha lasciato intendere una relazione conclusa con strascichi negativi
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“Non invidio il ministro, a me un anno è bastato e avanzato”. Sono le rivelazioni amare durante un’intervista telefonica all’ex marito di Maria Rosaria Boccia, che si è espresso sulla vicenda riguardante il ministro Sangiuliano.
Intervistato nel corso del programma condotto da Paolo Del Debbio su Rete4, l’ex coniuge di Boccia ha espresso dure parole riguardo all’ex moglie. “Non sono stupito e non invidio neanche il ministro Sangiuliano – ha detto – perché quello che passerà non se lo può neanche immaginare”.
Quando gli è stato chiesto della durata del loro matrimonio, l’uomo ha subito chiarito: “Dieci anni con la signora Boccia? Assolutamente no, un anno mi è bastato e mi è avanzato“. Il tono ironico e provocatorio ha lasciato intendere una relazione conclusa con strascichi non proprio piacevoli.
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L’ex marito ha insistito più volte nel riferirsi alla donna come “signora” e non “dottoressa”, mostrando una forte distanza emotiva e dissociazione dalla sua ex moglie. Ha inoltre dichiarato di non voler essere al centro dell’attenzione, ribadendo che ciò che gli interessa è semplicemente “stare lontano da lei”.
“Non vorrei essere rilevante, mi creda”, ha concluso, spiegando di volre mantenere basso profilo ed evitare ulteriori coinvolgimenti mediatici.
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Cronaca
Ancora caldo africano sull’Italia, ma il meteo sale sull’”altalena”: le previsioni
Da domenica cambierà tutto di nuovo: già dal mattino avremo piogge forti in Liguria e Piemonte
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Stop al maltempo sull’Italia, ma non per molto. Dopo le piogge alluvionali e le tempeste, torna il sole e caldo africano. Da domenica però sono attese nuove precipitazioni torrenziali. Un quadro che segna la fine dell’Estate con un meteo tipico dei passaggi stagionali.
Antonio Sanò, fondatore del sito www.ilmeteo.it, conferma un periodo decisamente movimentato: nelle prossime ore il miglioramento sarà sensibile quasi ovunque salvo piogge residue al mattino, più probabili su Alpi e Prealpi, rare sull’Alta Toscana e possibili in Puglia. In seguito, fino a sabato sera il tempo resterà bello, poi inizierà di nuovo a peggiorare.
In questa altalena meteo avremo massime in aumento anche di 5-6°C con caldo africano ancora al Sud (37°C in Sicilia e Sardegna, 34°C anche tra Calabria, Basilicata e Puglia), mentre al Nord torneremo sopra i 25°C e al Centro sui 29°C nella giornata del venerdì.
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Quest’oggi, il 7 settembre, ci sorprenderà, invece, per il ritorno del caldo africano anche al Centro Italia e solo in minima parte al settentrione: in un contesto completamente soleggiato avremo addirittura 34°C a Roma, 33°C a Firenze mentre la Pianura Padana oscillerà tra i 27 e i 30°C. Al Sud il caldo africano c’era già e resisterà anche sabato con il picco della settimana: Oristano 39°C, 36-38°C in Sicilia, 35°C anche in Calabria e Puglia. Un sabato italiano dal sapore nordafricano.
Da domani, invece, cambierà tutto di nuovo: già dal mattino avremo piogge forti in Liguria e Piemonte, in rapida estensione a tutto il Nord, a Toscana, Umbria, Marche ed Alto Lazio. Un nuovo fronte atlantico porterà dunque acceso maltempo sulle stesse regioni colpite violentemente nella giornata di giovedì 5 settembre. Un replay di cui facevamo volentieri a meno, sarà di nuovo allerta!
Le piogge forti della domenica si contrapporranno comunque al solleone di gran parte del Sud e di alcune zone del Centro dove avremo ancora bel tempo e massime sui 33-36°C, seppur con valori in leggero calo.
Sarà la nuova settimana, da lunedì 9 settembre, che decreterà la fine dell’Estate africana anche al Sud con correnti atlantiche instabili e più fresche che questa volta raggiungeranno anche la punta più meridionale del nostro Paese. Sarà quasi-autunno per tutti, anche se ancora con tanto sole alternato a qualche acquazzone, in un contesto termico più consono al mese di settembre.
Oggi, sabato 7. Al Nord: sole e caldo. Al Centro: soleggiato e caldo. Al Sud: sole e molto caldo.
Domenica 8. Al Nord: intensa fase di maltempo. Al Centro: peggiora fortemente dalla Toscana verso le altre regioni. Al Sud: sole e molto caldo.
TENDENZA: nuova settimana di stampo simil-autunnale con sole e piogge.
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News e Focus
Chirurgo sbaglia e rimuove il fegato al posto della milza: paziente muore in Florida
Una donna denuncia il medico per negligenza dopo la tragica morte del marito in Florida. Il dottore avrebbe cercato di coprire l’errore
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Un intervento chirurgico di routine si è trasformato in tragedia all’Ascension Sacred Heart Emerald Coast Hospital, in Florida, dove un chirurgo ha rimosso per errore il fegato di un paziente al posto della milza.
L’uomo, William Bryan, un settantenne, era stato ricoverato per dolori al basso ventre sinistro durante una vacanza con sua moglie Beverly. I medici dell’ospedale, preoccupati per un’anomalia della milza, avevano convinto la famiglia a sottoporre Bryan a un intervento urgente.
Il 21 agosto, il dottor Thomas Shaknovsky ha eseguito l’operazione assistita laparoscopicamente, ma nel corso della procedura ha rimosso per errore il fegato di Bryan, causando una grave emorragia che ha portato rapidamente alla morte del paziente.
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Solo dopo il decesso, l’organo asportato è stato identificato come il fegato e non la milza, come inizialmente dichiarato dal chirurgo. (continua sotto la foto)
Beverly Bryan ha denunciato Shaknovsky, accusandolo non solo di negligenza, ma anche di aver tentato di coprire l’errore. Il medico avrebbe cercato di giustificare la rimozione del fegato descrivendolo come una “milza ingrossata”, sostenendo che l’organo fosse così grande da essersi spostato nella cavità addominale. Tuttavia, le dimensioni e la posizione del fegato e della milza nel corpo umano rendono tale spiegazione poco plausibile.
L’avvocato della famiglia, Zarzaur Law PA, ha confermato che la negligenza del chirurgo ha causato la morte del paziente e ha sottolineato la gravità dell’errore medico commesso. La donna ha affermato di voler fare pressione affinché vengano avviati procedimenti civili e penali isulla morte del marito.
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