Cronaca
Palermo dà l’ultimo saluto a Totò Schillaci: funerali in Cattedrale per il campione di Italia ’90
Una cerimonia sobria e riservata per ricordare il campione che ha fatto sognare milioni di italiani
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Si terranno oggi alle 11.30, nella Cattedrale di Palermo, i funerali di Totò Schillaci, il campione che ha segnato la storia del calcio italiano e fatto emozionare milioni di tifosi durante i Mondiali di Italia ’90.
A officiare il rito funebre sarà monsignor Luigi Sarullo, parroco della Cattedrale. Solo mille persone potranno accedere alla cerimonia, che sarà semplice e discreta, rispecchiando l’umiltà che Schillaci ha sempre dimostrato sia nella sua carriera che nella vita personale. (continua sotto la foto)
Il dispositivo di sicurezza predisposto cercherà di prevenire il sovraffollamento all’interno della chiesa, mentre all’esterno migliaia di persone sono attese per rendere omaggio al feretro del calciatore, stroncato da un tumore al colon.
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Il feretro sfilerà tra la folla poco prima dell’orario fissato per l’inizio della cerimonia, dando modo a tutti i presenti di salutare per l’ultima volta il loro beniamino. (continua sotto)
Schillaci, che ha indossato le maglie di Messina, Juventus e Inter, rimarrà per sempre nei cuori degli italiani per le sue imprese in campo, ma anche per il suo carattere semplice e modesto. I funerali saranno un’occasione per ricordare non solo il grande sportivo, ma anche l’uomo che, pur avendo fatto sognare l’Italia, è sempre rimasto con i piedi per terra.
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Cronaca
Ponte sullo Stretto, il “caso” del rischio sismico: il “no” dell’Inpgi… che “diventa” sì
“E’ stato progettato per resistere, con margine sicuro, al più forte sisma attendibile nell’area, come quello di Messina nel 1908”
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“Il Ponte sullo Stretto ha caratteristiche intrinseche ed è progettato con azioni sismiche e criteri che ne fanno una delle strutture sismicamente più sicure in Italia e nel mondo, sulla base del più moderno stato dell’arte tecnico scientifico internazionale”.
Questa la nota della società Stretto di Messina in una nota dopo un articolo pubblicato dal quotidiano La Repubblica che riporta una lettera del presidente dell’Ingv Carlo Doglioni in risposta ad un quesito postogli dal deputato di Avs Angelo Bonelli, nella quale si afferma, scrive il quotidiano, che non c’è mai stato un coinvolgimento dell’Ingv come istituzione nell’analisi del rischio sismico nel progetto definitivo del Ponte sullo Stretto.
Nella nota la società afferma che il progetto “non manca di alcun “via libera sismico” o “certificazione” e che ricercatori di Ingv hanno collaborato con il Contraente Generale Eurolink sia nella fase di redazione del Progetto definitivo del 2011, sia nel recente aggiornamento per la ulteriore definizione nel dettaglio del quadro geosismotettonico”.
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“Il Dipartimento Scienze della Terra dell’Università la Sapienza di Roma, incaricata da Eurolink per approfondimenti, ha stipulato recentemente un accordo scientifico con Ingv per l’aggiornamento del quadro geosismotettonico”.
“Inoltre, la Stretto di Messina ha recentemente stipulato un accordo di collaborazione tecnico-scientifica con Ingv per la gestione della rete di monitoraggio geotecnica e per lo scambio di dati e informazioni scientifiche”.
La società, afferma inoltre che “il progetto del Ponte è stato oggetto di grandissima attenzione sin dalle fasi iniziali degli studi di progettazione, considerata la particolarità dello Stretto di Messina sotto il profilo delle problematiche geosismotettoniche” e che “è stato pertanto progettato per resistere, con margine sicuro, al più forte sisma attendibile nell’area dello Stretto, cioè un evento simile al terremoto di Messina del 1908“. Il progetto afferma quindi la società “è redatto secondo criteri e parametri di resistenza sismica che sono specifici e più severi rispetto a quelli previsti dalla vigente Normativa per le Costruzioni del 2018.
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Cronaca
Scuole chiuse in 37 comuni: meteo, allerta arancione in Sicilia
Previsti forti rovesci, venti intensi e fulmini nelle isole maggiori: l’allerta della Protezione civile è arancione
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La Protezione Civile, in accordo con le regioni interessate, ha emesso un avviso di condizioni meteorologiche avverse per Sardegna e Sicilia. Tra le due isole maggiori, infatti, è presente un’area di instabilità che, nelle prossime ore, subirà una nuova intensificazione. Si prevedono forti temporali che potrebbero causare disagi sia sulle coste che nelle aree interne.
I fenomeni temporaleschi in arrivo saranno caratterizzati da rovesci intensi, forti raffiche di vento e frequente attività elettrica. L’avviso meteo segnala un rischio particolarmente elevato sul settore costiero nord-orientale della Sicilia, dove per la giornata di oggi, lunedì 11 novembre, è stata diramata un’allerta arancione per rischio temporali e rischio idrogeologico.
La situazione potrebbe comportare anche difficoltà per la circolazione marittima e aerea, mentre nelle aree costiere si raccomanda cautela a chiunque si trovi in prossimità del mare. In vista di questa situazione di emergenza, la Protezione Civile consiglia ai cittadini di prestare la massima attenzione e di evitare spostamenti non necessari.
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Le scuole rimarranno per la giornata di oggi chiuse in 37 comuni. Ecco l’elenco delle città, nel Catanese e nel Messinese: Aci Bonaccorsi, Aci Castello, Aci Catena, Acireale, Aci Sant’Antonio, Alì, Alì Terme, Calatabiano, Castiglione di Sicilia, Fiumefreddo di Sicilia, Forza d’Agrò, Furci Siculo, Giardini Naxos, Giarre, Gravina di Catania, Letojanni, Mandanici, Mascali, Mascalucia, Milo, Nizza di Sicilia, Pagliara, Piedimonte Etneo, Randazzo, Riposto, Roccalumera, San Gregorio di Catania, Sant’Agata li Battiati, Sant’Alessio Siculo, Sant’Alfio, Santa Teresa di Riva, Santa Venerina, Savoca, Taormina, Tremestieri Etneo, Valverde, Zafferana Etnea.
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Cronaca
La precisazione di Miccichè: “Forza Italia è nel mio Dna, ma non mi interessa rientrarci”
“Mi sono sentito maltrattato da gente che fino al giorno prima mi telefonava, mi cercava e che improvvisamente ha iniziato a trattarmi male”
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“Mi sono sentito molto maltrattato da gente che fino al giorno prima mi telefonava, mi cercava e che improvvisamente ha iniziato a trattarmi male, mi sentivo come in un film. Qualche volta posso avere sbagliato, risposto con maleducazione, ma avevo l’attenuante che ero in uno stato d’animo non positivo. Ma dire che sia stato io ad avere lasciato Forza Italia è una grossa bugia. Io non l’avrei mai fatto: Forza Italia era nel mio Dna e oggi cambiare questo Dna è complicato. Ma io in Forza Italia non ci torno più, questo è sicuro”.
Così all’Agenzia Italpress Gianfranco Miccichè ex Presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana dopo l’apertura del presidente della regione siciliana Renato Schifani.
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“L’altro giorno quando mi sono ritrovato in una riunione in presenza del Presidente della Regione, io l’ho salutato con grande educazione e devo dire che sono stato ricambiato con molto affetto. Poi, però, ho sentito questa dichiarazione del presidente che questa cordialità tra di noi è rinata perché lui aveva imparato a dimenticare, e questo mi ha lasciato un po’ l’amaro in bocca, perchè sono io che devo dimenticare. Io che per vivere ho scelto quanto meno di soprassedere su quello che mi è stato fatto. Mentre il Presidente avrebbe il dovere di ricordare quello che è stato fatto. E questo lo dico non per avere ragione, ma per evitare che queste cose possono avvenire in futuro nei confronti di altri, e questo per il bene della politica e della democrazia” afferma Miccichè.
Che poi ha precisato di non essere entrato a far parte dell’MPA, il partito di Raffaele Lombardo. “Io ho una storia politica che non mi consentirebbe di entrare in un altro partito. Io ho incontrato Raffaele Lombardo, che è una persona intelligente e abbiamo iniziato a ragionare su progetto nuovo, diverso, che sta avendo l’interesse di tantissime persone, come ad esempio il sindaco di Palermo Lagalla, e ci stiamo lavorando” spiega.
“In ultimo essersi accorti solo oggi che io sono un patrimonio per Forza Italia” è strano e aggiunge “forse bisognava accorgersene prima. Quello che mi interessa oggi non è di rientrare in Forza Italia ma di riavere nei confronti di Renato Schifani e di altri quel rispetto reciproco che è la base di ogni rapporto”. (foto Ag Fotogramma-Italpress)
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Cronaca
Caso Larimar a Piazza Armerina: giornalista Rai aggredita, telecamera rotta
“Una persona vicina alla famiglia ha iniziato ad insultarli e ha preso a calci la telecamera, distruggendola”
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La giornalista Rai Lucia Basso e l’operatore Francesco Caudullo sono stati aggrediti questa mattina a Piazza Armerina mentre stavano facendo il loro lavoro.
Lo rende noto il Cdr della Tgr Sicilia e il Coordinamento Cdr Tgr dell’Usigrai. “I colleghi erano impegnati a raccogliere informazioni dalla famiglia di una ragazza trovata senza vita in condizioni non ancora chiarite. Con la massima sensibilità, tanto che la telecamera era spenta e poggiata a terra, stavano mostrando alla madre della vittima il servizio andato in onda ieri, quando una persona vicina alla famiglia ha iniziato ad insultarli e ha preso a calci la telecamera, distruggendola”, riferisce la nota.
LEGGI ANCHE: Il giallo di Larimar e quel bigliettino d’addio: mercoledì autopsia, l’appello del Procuratore
“Un’aggressione violenta e immotivata che lascia turbati. Rivendichiamo il diritto e il dovere di tutti i colleghi, sia giornalisti che operatori, di documentare casi di cronaca così eclatanti e di farlo, come stava accadendo a Piazza Armerina, con la massima sensibilità per le famiglie delle vittime” concludono il Cdr della Tgr Sicilia e il Coordinamento Cdr Tgr dell’Usigrai. (foto Rai)
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