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Sicilia

Palermo, paura in centro città: crolla un balcone in via Roma – FOTO

A Palermo crolla un balcone nella centalissima via Roma, proprio di fronte al palazzo delle Poste: l’intervento dei vigili

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Un crollo e tanta paura, a Palermo. Un balcone è caduto quest’oggi intorno alle 5 del mattino da un palazzo che si trova nella centralissima via Roma.

Il fatto è avvenuto proprio di fronte al palazzo delle Poste. Non ci sono stati, fortuntamente, dei feriti dopo il crollo. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno messo in sicurezza la parte pericolante. Adesso si dovrà fare una verifica su tutti gli altri balconi molti di questi imbracati da teli.

   

Cronaca

Luana e Pietro, gli “amanti diabolici” di Cerda: scatta l’ergastolo

“Sono soddisfatta per la sentenza ma io ancora non ho un corpo su cui piangere”, ha detto tra le lacrime la madre dell’uomo

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La decisione è arrivata dopo alcune ore di Camera di consiglio, da parte della Corte d’assise di Palermo: sarà ergastolo per gli “amanti diabolici” di Cerda, accusati di avere ucciso Carlo La Duca.

Per ciò che è avvenuto nella cittadina in provincia di Palermo la Corte presieduta da Sergio Gulotta ha condannato al carcere la moglie della vittima, Luana Cammalleri, e l’amico della coppia, Pietro Ferrara. L’accusa, per i due, è quella di aver ucciso e poi fatto sparire il corpo dell’uomo scomparso nel nulla il 19 gennaio del 2019.

La coppia era presente alla lettura della sentenza. Sono detenuti in due carceri diverse. “Sono soddisfatta per la sentenza ma io ancora non ho un corpo su cui piangere”, ha detto tra le lacrime la madre dell’uomo.

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Cronaca

Omicidio nelle campagne dell’Agrigentino: un arresto e perquisizioni

Un indagato è stato arrestato, mentre altri – indagati a vario titolo – sono stati sottoposti a perquisizioni

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La svolta arriva dopo 18 mesi dall’omicidio di Angelo Castronovo, bracciante agricolo di 65 anni ucciso il 31 ottobre del 2022 nelle campagne dell’Agrigentino.

Un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e decine di perquisizioni personali e domiciliari sono state eseguite all’alba, fra Palma di Montechiaro e Licata, dai carabinieri del comando provinciale di Agrigento.

Un indagato è stato arrestato, mentre altri – indagati a vario titolo – sono stati sottoposti a perquisizioni per cercare ulteriori fonti di prova per individuare eventuali complici.
Oltre 70 i militari – coadiuvati dallo squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, dal nucleo elicotteri e dal nucleo cinofili di Palermo – che hanno eseguito il provvedimento firmato dal gip del tribunale di Agrigento su richiesta della Procura.

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Il fascicolo d’inchiesta è stato coordinato dal pubblico ministero Giulia Sboccia e dal procuratore aggiunto Salvatore Vella.

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Cronaca

Follia a Bagheria: ragazzini picchiano un cane, poi provano a seppellirlo vivo

Terribile episodio di violenza nella provincia di Palermo, dove l’animale era stato circondato da ragazzi fra i 14 ed i 22 anni

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Follia a Bagheria, dove due giovani sono stati denunciati alla polizia per maltrattamenti ad animale. Secondo quanto trapelato i due ragazzi, rispettivamente di 20 e 22 anni, avrebbero picchiato un cane e tentato di seppellirlo, mentre l’animale era ancora vivo.

L’allarme è stato lanciato da una donna, che ha avvertito le forze dell’ordine dopo aver visto il cane con un filo di ferro attorno al collo.

Il cane non riusciva più nemmeno ad aprire un occhio, ed era stato circondato da una serie di ragazzini, tutti fra i 14 ed i 22 anni. Gli agenti lo hanno liberato dal cappio e poi hanno bloccato, identificato il gruppetto di giovani. L’animale è stato poi affidato ai vigili urbani e portato in una clinica veterinaria.

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“La fortuna del povero cane – ha raccontato a PalermoToday Roberta Pecoraro, dell’associazione Asva – è quella di aver trovato qualcuno che ha deciso di non essere omertoso. Era la prima volta che vedevo una cosa del genere, un gruppo di ragazzini, fra i 14 e i 20 anni, che stava lì a guardare. Devo ringraziare i poliziotti, due angeli, perché non hanno sottovalutato l’accaduto riuscendo a salvare una vita”.

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Cronaca

Giovanni Motisi, l’ultimo grande stragista mafioso: diffuso nuovo identikit

E’ diventato anche “l’ossessione” delle forze dell’ordine italiane che continuano senza sosta le sue ricerche

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E’ diventato, dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro, l’ultimo grande latitante protagonista della fase stragista di Cosa nostra. Ma anche “l’ossessione” delle forze dell’ordine italiane che continuano senza sosta le sue ricerche.

Si tratta di Giovanni Motisi, siciliano nato a Palermo del ’59, protagonista dei grandi eventi criminali corleonesi, latitante dal 1998. Ora la Polizia di Stato ha diffuso un nuovo identikit di quello che sarebbe stato il “killer di fiducia” di Toto’ Riina.

Sfruttando le professionalità e le avanzate tecnologie del Servizio di Polizia Scientifica della Polizia di Stato, sono state “rivisitate” ed attualizzate alcune immagini del latitante, risalenti agli anni ’80 ed alla fine degli anni ’90, con la tecnica dell’”Age progression”. Tecnica che consiste nell’invecchiamento fisionomico progressivo, partendo dalla studio e dall’attualizzazione di alcuni specifici profili antropometrici che caratterizzano la famiglia di appartenenza del ricercato. Si è così realizzato un prototipo con alcune possibili variazioni degli attuali connotati del viso di Motisi.

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“Nascosto” dal 1998, Motisi è inserito nell’elenco dei latitanti di “massima pericolosità” del “programma speciale di ricerca” del Ministero dell’Interno. Dal 1998 è ricercato per una serie di omicidi, dal 2001 per associazione di tipo mafioso ed altro, dal 2002 per strage ed altro. Condannato all’ergastolo per il delitto del commissario Giuseppe Montana, catanese capo delle Sezione Catturandi della questura di Palermo ucciso a Palermo nel luglio del 1985, è esponente di spicco di Cosa Nostra e capo del mandamento mafioso di Pagliarelli. Il 10 dicembre 1999 sono state diramate le ricerche in campo internazionale, per arresto ai fini estradizionali.

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