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Rimane incinta durante festa di addio al nubilato: “Non avevo brutte intenzioni…”

Rimane incinta durante festa d’addio al nubilato con le amiche: “Non avevo brutte intenzioni…”. Racconto virale, soprattutto per la conclusione

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Ha subito puntualizzato, dopo il “fattaccio”, che non aveva “alcuna cattiva intenzione”. Ma quella che è diventata una “frittata”, alla fine, le è stata perdonata abbondantemente. “Aspetto un figlio da uno sconosciuto, abbiamo fatto sesso durante il mio addio al nubilato”: questa la rivelazione di una ragazza attraverso il social Reddit, dove i partecipanti mantengono l’anonimato.

Il racconto ha, in poco tempo, fatto il giro del web, e la storia ha prodotto migliaia di reazioni e commenti, in particolare per come la vicenda si è conclusa. “Ero stata con le mie amiche – è il racconto della sposa – all’addio al nubilato in Messico. Alla festa non avevo nessuna cattiva intenzione, ma forse qualche mia amica sperava che mi lasciassi andare”.

“L’ultimo giorno le mie amiche hanno organizzato una festa con alcuni spogliarellisti. Abbiamo bevuto e fumato erba, poi la situazione è degenerata. Ho perso completamente – ha poi raccontato – il controllo, e uno dei ragazzi mi ha portata via. Poi, purtroppo, siamo finiti a letto”. Secondo il suo racconto, il preservativo “è stato usato. Non so come sia successo, ma sono rimasta incinta”.

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Una certezza è poi emersa, subito dopo il racconto. Ovvero, che non si tratti del figlio del marito. “Lui non può avere figli – ha rivelato la giovane -, quindi su questo non c’erano dubbi. Così mi sono fatta forza e gliel’ho detto. La sua reazione mi ha sorpresa”.

La consapevolezza ha prodotto una reazione immediata: lo sposo ha lasciato casa ed è sparito dopo due giorni. Poi, la “sorpresa”. “Pensavo volesse lasciarmi per sempre – ha spiegato la protagonista -, invece è tornato e mi ha chiesto se lo amo. Io ovviamente gli ho detto di sì e mi ha perdonata. Avevamo sempre sognato di avere un figlio, probabilmente lo avremmo adottato, dunque abbiamo deciso di tenerlo”.

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Cronaca

Inchiesta Pandora, il caso delle microspie nell’ufficio dell’assessore Sammartino

Oggi dal gip del tribunale di Catania l’appuntato dei carabinieri che è finito nell’inchiesta sul voto di scambio in Sicilia

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Sarà ascoltato oggi dal gip del tribunale di Catania l’appuntato dei carabinieri che è finito nell’inchiesta sul voto di scambio a sfondo mafioso. Lo scandalo ha portato, nella giornata di ieri alle dimissioni del vicepresidente della Regione, Luca Sammartino.

LEGGI: Inchiesta Corruzione, si dimette il vicepresidente della Regione Sammartino

L’appuntato di polizia giudiziaria presso la Procura di Catania avrebbe partecipato alla ricerca di microspie all’interno dell’ufficio dell’assessore Sammartino, che avrebbe chiesto a un luogotenente dei carabinieri in congedo di effettuare una bonifica dei locali. Il militare avrebbe dunque coinvolto il collega appuntato. Adesso sono indagati entrambi.

Non avrebbe portato al ritrovamento di microspie, però, la perquisizione dell’ufficio, nonostante queste fossero state piazzate proprio dagli inquirenti che seguivano la pista dell’inchiesta.

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I due militari sono stati, dunque, captati dalle cimici e le conversazioni sono riportate nell’ordinanza, inclusa quella in cui parla anche l’assessore regionale, e chiede al luogotenente in congedo: “L’hai fatto o non l’hai fatto?“. Il militare replica: “Luca, l’ho fatto mercoledì… Luca è stato fatto! Tu l’unica cosa che c’hai, c’è un segnale, ma è dovuto chissà a che cosa, te l’ha fatto sempre, anche quando sono venuti gli altri, ma ti dico un piccolo segnale. Abbiamo spostato noialtri tutti i mobili”.

Nell’ordinanza si legge anche: “I dialoghi e i rumori captati all’interno dell’immobile dimostravano chiaramente che l’appuntato seguendo le indicazioni del collega, servendosi di un rilevatore di frequenze, controllava in più stanze che non vi fossero microspie”.

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Cronaca

Vasto incendio nel Ragusano, vigili e canadair “lottano” anche contro il forte vento

A rendere tutto più complicato sono anche le condizioni del terreno

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Intervento difficile, e le condizioni peggiorano per il fortissimo vento che sta soffiando sulla Sicilia, già a partire dalla giornata di ieri. Un incendio minaccia da ieri sera l’area protetta di Randello, a Ragusa.

Da Ragusa e Santa Croce Camerina sono arrivate alcune squadre di vigili del fuoco per “lottare” contro le fiamme, ma a parte il vento, a rendere tutto più complicato sono anche le condizioni del terreno.

LEGGI ANCHE: Fiamme a Castellammare, la rabbia del sindaco
LEGGI: Inferno di fuoco a Castellammare del Golfo: notte di paura, vento alimenta le fiamme

Per agire sul posto, oltre ai vigili, è stato richiesto l’intervento di canadair. La Regione quest’anno ha deciso di anticipare l’inizio della campagna antincendi, che di norma inizia a giugno. Già nei mesi scorsi le fiamme avevano colpito e distrutto 350 ettari di vegetazioni a Castellammare del Golfo (LEGGI), nella zona del monte Inici. (foto Quotidiano di Ragusa)

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Cronaca

Inchiesta Corruzione, si dimette il vicepresidente della Regione Sammartino

Le sue deleghe saranno assunte dal governatore Schifani, secondo quanto filtra da Palazzo d’Orleans

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Si è dimesso il vicepresidente della Regione Siciliana, Luca Sammartino, coinvolto nell’ambito dell’operazione Pandora che ha portato all’emissione di 11 misure cautelari eseguite dai carabinieri tra le province di Catania e Palermo a carico di politici, funzionari comunali e imprenditori. Sospeso per un anno dai Pubblici uffici, le sue deleghe saranno assunte dal governatore Schifani, secondo quanto filtra da Palazzo d’Orleans.

“Ho scritto una nota al presidente della Regione, Renato Schifani, per rimettere l’incarico di assessore regionale e Vice presidente della Regione dopo essere stato raggiunto da misura cautelare interdittiva in relazione a un’ipotesi di reato lontana nel tempo – dichiara l’esponente politico -. Ringrazio il Presidente per la fiducia dimostrata nei miei confronti e per il lavoro svolto fin qui. Tengo a sottolineare che non sono coinvolto in ipotesi di reato di mafia nè di voto di scambio; sono sereno e certo che emergerà la mia totale estraneità ai fatti, risalenti a cinque anni fa, che con stupore leggo mi vengono contestati. Resto fiducioso, come sempre ho dichiarato e non cambierò mai idea, nei confronti del lavoro della magistratura. Continuerò a servire la mia comunità e il mio territorio svolgendo la mia attività politica e di parlamentare regionale”.

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Sammartino, 39 anni, che è anche assessore regionale all’Agricoltura e leader della Lega in Sicilia, è indagato per corruzione aggravata. I fatti risalgono al periodo in cui era deputato regionale. L’indagine, coordinata dalla Procura Distrettuale e condotta dal Nucleo investigativo dei Carabinieri di Catania, riguarda un arco temporale che va dal 2018 e il 2021.

Gli investigatori hanno anche puntato i riflettori sull’elezione nel 2015 dell’attuale sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando, finito in carcere per scambio elettorale politico-mafioso e corruzione aggravata. L’inchiesta ha fatto emergere inoltre, “nell’ambito di una strategia dei vertici comunali tesa a neutralizzare ogni forma di opposizione politica, l’accordo corruttivo con lo storico consigliere d’opposizione Mario Ronsisvalle, poi transitato tra i sostenitori di Rando per le amministrative del 2021”, sottolineano gli inquirenti. In particolare Ronsisvalle (finito agli arresti domiciliari per istigazione alla corruzione), titolare di una farmacia a Tremestieri, “anche grazie all’intervento di Luca Sammartino (destinatario della sospensione per 1 anno dai Pubblici uffici per corruzione aggravata), principale referente politico del primo cittadino, all’epoca dei fatti deputato regionale e attuale vicepresidente della Regione”, sarebbe stato avvantaggiato, sempre secondo gli inquirenti, “attraverso la riduzione del numero delle farmacie presenti nella pianta organica comunale, promettendo in cambio il sostegno elettorale, per le elezioni europee del 2019, al candidato sostenuto da Sammartino”. (Italpress)

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Cronaca

Voto di scambio e corruzione, arresti: sospeso vicepresidente della Regione Sammartino

Fra le persone arrestate c’è anche il primo cittadino di Tremestieri Etneo, Santi Rando: i dettagli dell’operazione

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I carabinieri del comando provinciale di Catania eseguono un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di 11 persone. Fra questi, esponenti politici, funzionari comunali e imprenditori.

Le accuse, a vario titolo, sono di scambio elettorale politico-mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, corruzione aggravata, istigazione alla corruzione e turbata libertà degli incanti.

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Fra le persone arrestate, come riportano le agenzie, c’è anche il sindaco di Tremestieri Etneo, Santi Rando. Ai domiciliari il suo oppositore politico, Mario Ronsisvalle, poi suo alleato. Sospeso dalle funzioni pubbliche per un anno il vice presidente della Regione e leader della Lega, Luca Sammartino, che è indagato per corruzione.

Il provvedimento è stato emesso nell’ambito di indagini del nucleo investigativo dei Carabinieri del comando provinciale di Catania condotte tra il 2018 e il 2011 e coordinate dalla Procura distrettuale etnea. Dall’inchiesta, denominata Pandora, emergerebbero accordi illeciti tra alcuni amministratori del Comune di Tremestieri Etneo ed elementi vicini alla cosca mafiosa Santaopaola-Ercolano, riguardanti l’elezione nel 2015 dell’attuale sindaco Santi Rando, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per scambio elettorale politico-mafioso e corruzione aggravata.

Ulteriori indagini avrebbero fatto luce su quella che la Procura definisce “la successiva ‘degenerazione affaristica’ dell’Ente, messa in atto dai funzionari infedeli mediante numerose corruttele, per concedere permessi e assegnare lavori agli ‘imprenditori amici’”. 

Emergerebbe inoltre, secondo la ricostruzione dell’accusa, “una strategia dei vertici comunali” finalizzata a “neutralizzare ogni forma di opposizione politica”. Per la Procura sarebbe stato “l’accordo corruttivo con lo storico consigliere d’opposizione Mario Ronsivalle, poi transitato tra i sostenitori di Rando per le amministrative del 2021”. 

Titolare di una farmacia a Tremestieri, Ronsisvalle contesta la Procura “anche grazie all’intervento di Luca Rosario Sammartino, principale referente politico del sindaco, all’epoca dei fatti deputato regionale e attuale vicepresidente della Regione, sarebbe stato avvantaggiato attraverso la riduzione del numero delle farmacie presenti nella pianta organica comunale, promettendo in cambio il sostegno elettorale, per le elezioni europee del 2019, al candidato sostenuto dal Sammartino”.

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