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Sicilia

Rubano un’auto e fuggono, ma vanno a schiantarsi: arrestati

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Un inseguimento vero e proprio, avvenuto nelle strade che fanno da collegamento fra il quartiere Zen e la via Ugo La Malfa, a Palermo. Ma alla fine due giovani, che hanno poco più di 20 anni, che erano fuggiti a bordo di un’auto rubata, sono andati a schiantarsi contro un muro, e la corsa è finita lì.

Per questa ragione i due ragazzi sono stati arrestati in flagranza di reato, e poi accompagnati negli uffici della polizia. Si tratta di due giovani che vivono in zona Uditore. Inizialmente la polizia aveva intercettato una vettura che procedeva ad altissima velocità nella zona di via Sandro Pertini.

Quando il conducente ha visto l’auto della polizia, ha schiacciato il piede sull’acceleratore, cercando di fuggire e seminare le forze dell’ordine. Nella zona di via Ugo La Malfa, però, l’inseguimento è terminato, in quanto il giovane alla guida ha perso il controllo dell’auto, e la macchina è finita contro il muro di cinta di una attività commerciali della via del capoluogo.

I due giovani sono, così, scesi dalla vettura, che è andata praticamente distrutta per il violento impatto, e subito sono stati identificati dagli agenti e arrestati. L’uomo che era il proprietario dell’auto, assolutamente ignaro di quanto accaduto, è stato poi ricontattato dalle forze dell’ordine per la restituzione del mezzo, ormai praticamente distrutto.

Cronaca

L’Etna in eruzione: chiusi spazi aerei aeroporto di Catania, in alcuni settori

L’intensa attività vulcanica provoca restrizioni nello scalo di Fontanarossa

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L’Etna torna a farsi sentire con una nuova e intensa attività esplosiva dal cratere di Sud-Est. Il fenomeno è stato attentamente monitorato dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania–Osservatorio Etneo, che ha registrato anche un’importante emissione di cenere vulcanica nell’atmosfera. Questa situazione ha reso necessaria l’adozione di misure precauzionali per garantire la sicurezza del traffico aereo.

Chiusura parziale dello spazio aereo

L’unità di crisi dell’aeroporto di Catania Fontanarossa ha deciso di chiudere alcuni settori dello spazio aereo, corrispondenti alle aree a Nord-Est ed Est del vulcano. Nello specifico, le restrizioni riguardano i settori A2, A3 e A3 bis, dove la densità della nube vulcanica potrebbe interferire con le operazioni di volo.

Nonostante la chiusura parziale di alcuni settori, al momento non sono previste limitazioni al numero di voli da e per l’aeroporto di Catania. Tuttavia, la situazione potrebbe evolversi nelle prossime ore, a seconda dell’intensità dell’attività vulcanica e della direzione della nube di cenere.

La SAC, società che gestisce lo scalo catanese, invita tutti i passeggeri a controllare lo stato del proprio volo prima di recarsi in aeroporto. Le compagnie aeree forniranno aggiornamenti in tempo reale per garantire un viaggio senza intoppi. (foto archivio)

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Cronaca

Lei lo lascia, ubriaco lui la trascina in strada per picchiarla: arrestato 43enne a Catania

Dopo maltrattamenti e minacce, violata la casa della vittima: misura cautelare con braccialetto elettronico

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Un uomo di 43 anni è stato arrestato dalla polizia di Catania su disposizione della Procura con le accuse di maltrattamenti, atti persecutori aggravati e violazione di domicilio ai danni della sua ex convivente.

L’indagato è stato sottoposto agli arresti domiciliari con l’obbligo del braccialetto elettronico, secondo l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo avrebbe sottoposto la donna a umiliazioni e sofferenze fisiche e morali durante la loro relazione, iniziata alla fine del 2020. In preda all’alcol, non di rado l’avrebbe insultata, malmenata e persino fatta cadere dalle scale. Inoltre, l’avrebbe controllata ossessivamente, imponendole un regime di paura e sottomissione.

Le violenze sarebbero continuate anche dopo la fine della convivenza. In un episodio particolarmente grave, l’uomo, in stato di ebbrezza, sarebbe entrato nell’abitazione della vittima dal balcone, l’avrebbe trascinata in strada e colpita con schiaffi, stringendole il braccio al punto da lasciarle un livido.

Nonostante un ammonimento del Questore, l’indagato avrebbe continuato a perseguitarla, arrivando a minacciarla di rovinarle la vita. Le sue azioni avrebbero generato nella donna un forte stato di ansia e paura per la propria sicurezza e quella dei suoi familiari.

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Cronaca

La lite in un lido, poi la sparatoria e il tentato omicidio a Gela: scattano tre arresti

Le indagini rivelano un regolamento di conti dopo una lite: sequestrate armi e droga

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Tre persone sono state arrestate a Gela con l’accusa di tentato omicidio aggravato e detenzione illegale di armi da fuoco. L’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip di Caltanissetta su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, è legata a una violenta sparatoria avvenuta nel settembre 2022.

L’episodio sarebbe nato da un litigio scoppiato in un lido cittadino, degenerato poche ore dopo in una duplice sparatoria. Secondo le ricostruzioni, i primi colpi sarebbero stati esplosi a scopo intimidatorio contro l’abitazione della vittima designata.

Deciso a vendicarsi, il giovane si sarebbe armato e recato a casa dei rivali, ma questi, accortisi della sua presenza, avrebbero aperto per primi il fuoco, colpendolo alla schiena con un proiettile calibro 7.65. La vittima, gravemente ferita, è stata sottoposta a un intervento chirurgico d’urgenza.

Le indagini della polizia hanno permesso di raccogliere prove decisive contro gli indagati, tra cui il sequestro di una pistola Beretta calibro 9 trovata in un’abitazione a loro riconducibile. Gli investigatori hanno inoltre riscontrato un forte clima di omertà: nessuno dei coinvolti ha denunciato i fatti, e l’hard disk del sistema di videosorveglianza della vittima è stato manomesso per cancellare le immagini.

Oltre al tentato omicidio, agli arrestati viene contestata la partecipazione a un’associazione criminale dedita al traffico di droga. Nel corso dell’operazione sono state sequestrate dosi di cocaina e oltre mezzo chilo di hashish, con collegamenti per l’approvvigionamento nel Nord Italia.

L’operazione di polizia giudiziaria è stata condotta dalla Squadra mobile di Caltanissetta, con il supporto della Sezione Investigativa del Servizio centrale operativo, del commissariato di Gela e delle unità cinofile della questura di Palermo. (foto archivio)

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Cronaca

Tragedia in mare, tre cadaveri avvistati a Marina di Palma: riprendono le ricerche

Mistero nel tratto di mare vicino al porticciolo turistico: coinvolta la Guardia Costiera con un elicottero

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Sono riprese questa mattina le ricerche dei tre cadaveri avvistati ieri, 9 febbraio 2025, nelle acque antistanti il porticciolo turistico di Marina di Palma, nell’Agrigentino. I corpi erano stati segnalati alla Guardia Costiera, ma le operazioni di recupero sono state ostacolate dal maltempo e dal mare agitato.

La zona in cui sono stati avvistati i cadaveri è la stessa in cui la corrente aveva trascinato un barcone, probabilmente utilizzato per la traversata dei migranti. Un’ipotesi che al momento non trova conferme ufficiali, ma che resta al vaglio degli inquirenti.

Le forze dell’ordine hanno battuto a tappeto le spiagge e le strade circostanti nel tentativo di trovare indizi utili, ma senza alcun esito.

Nel frattempo, la Guardia Costiera ha intensificato le operazioni di ricerca, mettendo in campo anche un elicottero per sorvolare l’area e individuare eventuali corpi in mare.

Il ritrovamento di questi cadaveri solleva interrogativi sulle dinamiche dell’accaduto e sulle possibili vittime. (foto archivio)

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