Vetrina
Trincee russe a Chernobyl, gli esperti: “Ai soldati rimane un anno di vita”
L’improvviso segnale acustico penetrante di un misuratore di radiazioni riempie la stanza mentre un soldato ucraino entra. È qui che i soldati russi vivevano nella centrale nucleare di Chernobyl e ora i livelli di radiazioni sono più alti del normale.
Non c’è presenza visibile della fonte del materiale radioattivo nella stanza, ma i funzionari ucraini affermano che proviene da piccole particelle e polvere che i soldati hanno portato nell’edificio.
“Sono andati nella Foresta Rossa e hanno portato materiale radioattivo con loro sulle scarpe”, spiega il soldato Ihor Ugolkov. “Altri posti vanno bene, ma le radiazioni sono aumentate qui, perché vivevano qui.” Alla CNN è stato concesso l’accesso esclusivo alla centrale elettrica per la prima volta da quando è tornata sotto il controllo ucraino.
I funzionari dell’impianto spiegano che i livelli all’interno della stanza utilizzata dai soldati russi sono solo leggermente al di sopra di ciò che la World Nuclear Association descrive come radiazioni naturali. Il contatto una tantum non sarebbe pericoloso, ma l’esposizione continua rappresenterebbe un pericolo per la salute.
“Sono andati ovunque e hanno anche preso della polvere radioattiva su di loro [quando se ne sono andati]”, aggiunge Ugolkov.
È un esempio di ciò che i funzionari ucraini affermano fosse il comportamento negligente e negligente dei soldati russi mentre avevano il controllo del sito del disastro nucleare del 1986. L’area intorno a Chernobyl, ovvero la Foresta Rossa, è ancora l’area più contaminata dal nucleare del pianeta, con la maggior parte delle particelle radioattive presenti sul suolo.
Funzionari ucraini hanno rilasciato filmati con droni di quelle che dicono fossero trincee scavate dai soldati russi in quella zona, che è particolarmente radioattiva. In un luogo sicuro, ai margini di quell’area, la CNN ha visto una scatola di razioni militari russe che mostrava livelli di radiazioni 50 volte superiori ai valori naturali. Ai soldati che sono stati in zona per tutto questo tempo, come hanno affermato gli esperti ucraini, “resterebbe circa un anno di vita”
Cronaca
Terrasini, continuano le ricerche del 22enne Antonino D’Amico, disperso in mare
Vigili del fuoco e uomini della guardia costiera stanno setacciando l’area per ritrovare il ragazzo, che era con un amico
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Le ricerche di Antonino D’Amico, 22 anni, di Partinico, continuano senza sosta dopo che il giovane è stato travolto da un’onda e trascinato in mare mentre si trovava sugli scogli di contrada Paternella a Terrasini.
L’incidente è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri, e da allora nella provinciad i Palermo sommozzatori, vigili del fuoco e uomini della guardia costiera stanno setacciando l’area per ritrovare il ragazzo disperso.
Questa mattina, un elicottero della guardia di finanza ha sorvolato la zona, estendendo i controlli fino al largo di Trappeto.
LEGGI ANCHE: Tragedia a Terrasini: mare in tempesta, 22enne inghiottito dalle onde
Antonino era in compagnia di un amico, Daniel Cirasi, 20 anni, anch’egli trascinato dalle onde. Dopo aver lottato contro il mare agitato per circa venti minuti, Daniel è riuscito a risalire sugli scogli e ha ricevuto cure all’ospedale Civico di Partinico per le contusioni riportate. Di Antonino, però, ancora nessuna traccia.
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Le operazioni di ricerca erano iniziate già ieri, ma le difficili condizioni meteo-marine hanno ostacolato gli sforzi. Il sindaco di Partinico, Pietro Rao, ha dichiarato di essere in costante contatto con i soccorritori, mentre il sindaco di Terrasini, Giosuè Maniaci, ha espresso vicinanza alle famiglie coinvolte e ha offerto la disponibilità di diportisti e pescatori per contribuire alle ricerche, nonostante il mare mosso abbia impedito ulteriori interventi.
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Cronaca
Tragedia a Terrasini: mare in tempesta, 22enne inghiottito dalle onde
Tragedia sul litorale palermitano: un ventiduenne di Partinico scompare in mare, sommozzatori e polizia impegnati nelle ricerche
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Una giornata di mare in tempesta si è trasformata in tragedia a Terrasini, sul litorale palermitano, dove due ragazzi di Partinico sono stati travolti da un’onda anomala.
I due giovani si trovavano in contrada Paternella quando un’onda li ha trascinati in mare. Uno dei ragazzi, dopo circa venti minuti, è riuscito a riguadagnare la riva, mentre l’altro, un ventiduenne, è stato inghiottito dalle onde e risulta ancora disperso.
Le ricerche del giovane sono attualmente in corso, coordinate dai militari della Capitaneria di Porto.
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Sul posto sono intervenuti anche i sommozzatori dei Vigili del fuoco, mentre un elicottero della polizia sorvola l’area per cercare tracce del ragazzo. Le condizioni meteo-marine, con il mare agitato, hanno complicato le operazioni di soccorso.
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Cronaca
Bayesian, la Marina riprende ricerche, le indagini: “Nessuna festa a bordo”
Da recuperare video e dispositivi per chiarire i momenti precedenti all’incidente. Le indagini: “Nessun festeggiamento sul veliero”
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Ripartono le operazioni dei palombari della Marina militare, specializzati in recuperi subacquei, per indagare sulle cause dell’affondamento del veliero Bayesian avvenuto il 19 agosto al largo delle coste di Porticello.
Il tragico evento ha provocato la morte di sette persone, e ora i Comsubin (palombari e incursori) sono al lavoro per recuperare l’impianto di videosorveglianza e altri dispositivi presenti sull’imbarcazione. I materiali potrebbero essere fondamentali per ricostruire i sedici minuti che hanno preceduto l’affondamento e far luce su quanto accaduto.
Le indagini, intanto, sono ancora in corso, con gli inquirenti impegnati a raccogliere prove e testimonianze per comprendere le circostanze che hanno portato alla tragedia. Secondo le prime informazioni, la sera prima del naufragio non era in corso, né era prevista alcuna festa a bordo.
GUARDA – Com’era il Bayesian all’interno? Immagini dello yacht affondato a Santa Flavia – VIDEO
Mike Lynch, il magnate inglese che aveva organizzato gli spostamenti del veliero, aveva infatti appena appreso della morte del suo amico Stephen Chamberlain, coimputato con lui in un processo per frode, da cui entrambi erano stati assolti.
Lynch, profondamente colpito dalla notizia, avrebbe deciso di interrompere la vacanza e tornare immediatamente in patria. Gli investigatori sperano che il recupero dei dispositivi elettronici possa chiarire gli ultimi momenti a bordo del Bayesian, gettando luce su una tragedia ancora avvolta nel mistero.
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Cronaca
Tragico incidente a Palermo: anziano finisce in mare con l’auto e muore annegato
Giuseppe Belvisi, 84 anni, di Pantelleria, perde la vita al molo Puntone dopo un errore durante le procedure d’imbarco
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Un tragico incidente scuote Palermo. Nella notte Giuseppe Belvisi, 84 anni, originario di Pantelleria, è finito con la sua auto in mare e ha perso la vita annegando.
L’anziano doveva imbarcarsi per Tunisi, ma dopo un errore fatale nel dirigersi verso il molo, è caduto in acqua. I fatti sono avvenuti intorno alle 23.45, quando Belvisi, confuso dalle indicazioni ricevute, ha imboccato una rampa sbagliata al molo Puntone, precipitando con la sua auto nelle acque vicine al molo “Quattro Venti”.
Gli addetti all’imbarco e i militari della guardia costiera hanno cercato di fermarlo, ma tutti i tentativi si sono rivelati inutili.
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I vigili del fuoco, insieme ai sommozzatori e al personale nautico, sono intervenuti tempestivamente, riuscendo a estrarre il corpo dall’auto sommersa. Tuttavia, per l’84enne non c’era più nulla da fare. La polizia di frontiera, presente sul posto insieme alla guardia costiera, alla guardia di finanza e ai sanitari del 118, sta indagando per ricostruire l’accaduto e valutare eventuali responsabilità.
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