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Cronaca

Strage di Altavilla, i coniugi smentiti dai tabulati telefonici: “Erano nella villa”

Le prove smentiscono la versione di Massimo Carandente e Sabrina Fina, coinvolti nell’assassinio di Antonella Salamone e dei figli

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Le analisi dei tabulati telefonici smentiscono la difesa di Massimo Carandente e Sabrina Fina, accusati di aver partecipato alle torture e all’omicidio di Antonella Salamone e dei suoi figli, Emanuele e Kevin, durante un presunto rituale di esorcismo ad Altavilla Milicia.

Carandente e Fina sono indagati insieme a Giovanni Barreca, marito della donna e padre delle piccole vittime, e alla figlia 17enne di lui.

La coppia, che avrebbe conosciuto Barreca e Salamone durante incontri di preghiera, ha sempre sostenuto di aver partecipato solo ai rituali di liberazione dal demonio nella casa di Altavilla, negando la propria presenza nei giorni delle torture e dei delitti, che si sono protratti per oltre 48 ore.

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Tuttavia, le indagini sui tabulati telefonici, condotte su richiesta della Procura di Termini Imerese, hanno rivelato il contrario, confermando la versione fornita da Barreca e dalla figlia, rei confessi, che hanno descritto la partecipazione attiva di Carandente e Fina sia nelle torture sia negli omicidi.

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Cronaca

Droga a Partinico, controlli dei carabinieri: scattano due arresti

Operazioni dei carabinieri tra Partinico e Montelepre: un arrestato tenta la fuga, l’altro già ai domiciliari

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Due operazioni antidroga hanno portato all’arresto di due uomini nel Palermitano, a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro.

I carabinieri della sezione Radiomobile della compagnia di Partinico, con il supporto dei colleghi di Montelepre, hanno arrestato un 46enne del posto, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo, alla vista dei militari, ha cercato di allontanarsi frettolosamente, insospettendo i carabinieri che lo hanno fermato per un controllo. Addosso aveva alcune dosi di droga.

La successiva perquisizione domiciliare ha permesso di trovare altri 120 grammi di marijuana, in parte già confezionata per lo spaccio. L’arresto è stato convalidato dal Tribunale di Palermo, che ha disposto per lui la misura cautelare dell’obbligo di dimora con permanenza notturna in casa.

Pochi giorni prima, un’altra operazione aveva portato all’arresto di un 54enne partinicese, già ai domiciliari.

I carabinieri, con il supporto del Nucleo Cinofili di Palermo Villagrazia, lo hanno sorpreso in possesso di oltre 80 grammi di marijuana, suddivisa in dosi da circa un grammo, pronta per la vendita. Per lui è scattata la conferma degli arresti domiciliari.

La droga sequestrata in entrambe le operazioni è stata inviata al Laboratorio di Analisi delle Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale di Palermo per le verifiche di rito.

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Cronaca

Tragedia in mare, tre cadaveri avvistati a Marina di Palma: riprendono le ricerche

Mistero nel tratto di mare vicino al porticciolo turistico: coinvolta la Guardia Costiera con un elicottero

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Sono riprese questa mattina le ricerche dei tre cadaveri avvistati ieri, 9 febbraio 2025, nelle acque antistanti il porticciolo turistico di Marina di Palma, nell’Agrigentino. I corpi erano stati segnalati alla Guardia Costiera, ma le operazioni di recupero sono state ostacolate dal maltempo e dal mare agitato.

La zona in cui sono stati avvistati i cadaveri è la stessa in cui la corrente aveva trascinato un barcone, probabilmente utilizzato per la traversata dei migranti. Un’ipotesi che al momento non trova conferme ufficiali, ma che resta al vaglio degli inquirenti.

Le forze dell’ordine hanno battuto a tappeto le spiagge e le strade circostanti nel tentativo di trovare indizi utili, ma senza alcun esito.

Nel frattempo, la Guardia Costiera ha intensificato le operazioni di ricerca, mettendo in campo anche un elicottero per sorvolare l’area e individuare eventuali corpi in mare.

Il ritrovamento di questi cadaveri solleva interrogativi sulle dinamiche dell’accaduto e sulle possibili vittime. (foto archivio)

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Cronaca

Presidenza della Regione, Schifani pronto a ricandidarsi: “Per fare sul serio servono almeno 10 anni”

“Il mio è un impegno di doppia legislatura perché ho portato e sto portando avanti dinamiche di alta strategia innovativa”

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“Il mio è un impegno difficilmente realizzabile in una sola legislatura. E’ un impegno che presuppone tempi un attimo più ampi. Se ci si deve occupare seriamente della Sicilia occorrono, come minimo, dieci anni se non di più“.

Queste le parole del presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, nel corso di una intervista a BlogSicilia. Il governatore lascia intendere chiaramente la sua intenzione di ricandidarsi alla presidenza.

“Il mio è un impegno di doppia legislatura – spiega Schifani – perché ho portato e sto portando avanti dinamiche di alta strategia innovativa, che naturalmente non si possono consumare in pochi anni. Riterrei un errore abbandonare questo percorso, per il quale mi sto spendendo molto con un Governo di coalizione e con il convinto sostegno del Governo nazionale che ci sta dando una grande mano”.

“Ovviamente – ha sottolineato – ne discuteremo all’interno dell’alleanza, trattandosi di scelte che presuppongono piena condivisione, ma sono fiducioso“.

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Cronaca

Rissa vicino al supermercato: 17enne accoltellato, ora in in fin di vita a Palermo

Violenta aggressione probabilmente per motivi di “territorialità”: il giovane tunisino colpito più volte, indagini in corso

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Un violento scontro tra due gruppi di migranti si è verificato a Castelvetrano nel pomeriggio di ieri, domenica 9 febbraio, nei pressi del parcheggio del supermercato Lidl in via Caduti di Nassirya.

La rissa è degenerata rapidamente, con insulti, calci e pugni, fino a quando un uomo ha estratto un coltello e ha colpito ripetutamente un ragazzo tunisino di 17 anni. L’aggressore si è poi dato alla fuga.

La vittima, ferita gravemente in più punti del corpo, compreso un polmone, è stata soccorsa e trasportata inizialmente all’ospedale Vittorio Emanuele II. Vista la gravità delle sue condizioni, i medici hanno disposto il trasferimento d’urgenza all’ospedale Civico di Palermo, dove il giovane è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. La prognosi resta riservata.

Le indagini dei carabinieri di Castelvetrano sono in corso per risalire all’identità dei responsabili. Secondo le prime ricostruzioni, lo scontro sarebbe avvenuto tra due gruppi di tunisini appartenenti a comunità diverse: una che ospita minorenni non accompagnati e l’altra destinata a maggiorenni.

Ancora da chiarire le cause della violenta contesa, ma si ipotizza che possa essere legata a questioni di “territorialità”. Spesso, infatti, alcuni migranti stazionano nei pressi dei supermercati per chiedere denaro ai clienti, e questo potrebbe aver innescato la rissa. (foto archivio)

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