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Cronaca

Bagheria, furti e maltrattamenti, carabinieri arrestano 4 persone

I fermi nell’ambito dei servizi di prevenzione e contrasto dell’illegalità diffusa: scattano 4 arresti negli ultimi 10 giorni

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I Carabinieri della Compagnia di Bagheria, nell’ambito dei costanti servizi di prevenzione e contrasto dell’illegalità diffusa, hanno arrestato 4 persone negli ultimi 10 giorni, evidenziando in modo incisivo la quotidiana attività di controllo del territorio, messa in campo dall’Arma dei Carabinieri quale essenziale contributo alla sicurezza e serenità della cittadinanza.

I militari della Stazione di Santa Flavia hanno arrestato un 19enne, palermitano, già noto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile di tentato furto aggravato. Nei fatti, nel corso di un servizio di controllo del territorio, di notte, una pattuglia ha notato il presunto ladro intento a rubare un’autovettura parcheggiata nei pressi di via Meli nel comune flavese.

Il giovane è stato pertanto immediatamente bloccato dai Carabinieri, i quali l’hanno trovato, inoltre, in possesso di diversi attrezzi da scasso che sono stati a loro volta sequestrati dai militari. L’arresto del 19enne è stato convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Termini Imerese il quale ha disposto l’applicazione della misura dell’obbligo dimora nel Comune di Palermo.

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In un’altra circostanza, i Carabinieri della Stazione di Santa Flavia hanno arrestato in flagranza di reato un 32enne, del luogo, già noto alle forze dell’ordine, accusato di inosservanza dei provvedimenti emessi dell’Autorità Giudiziaria. Durante un controllo, i militari hanno riscontrato un malfunzionamento del braccialetto elettronico applicato all’indagato che, secondo quanto delineato, sarebbe stato riconducibile ad alcuni tagli che quest’ultimo avrebbe presumibilmente praticato sul dispositivo nel tentativo di sottrarsi al controllo delle forze dell’ordine.

Un altro arresto è stato eseguito dai Carabinieri della Stazione di Casteldaccia che hanno fermato un 42enne, del posto, già noto alle forze dell’ordine, ritenuto responsabile di resistenza a pubblico ufficiale. Nello specifico, l’uomo avrebbe minacciato e spintonato i militari a seguito di un intervento finalizzato a collocare presso una comunità protetta la sua convivente e i loro figli minori, il tutto a seguito della denuncia formalizzata dalla donna nei confronti dell’indagato per i presunti maltrattamenti subiti. L’arresto del 42enne è stato convalidato dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Termini Imerese che ha disposto la traduzione presso la casa circondariale “Burrafato”.

Infine, i militari della Stazione di Ficarazzi hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di un 44enne, del luogo, accusato di evasione. L’arresto scaturisce da un aggravamento di misura richiesto nei confronti dell’indagato, già sottoposto agli arresti domiciliari, a seguito delle ripetute violazioni al provvedimento restrittivo che sarebbero state evidenziate dai Carabinieri. Il 44enne è stato tradotto presso la casa circondariale di Termini Imerese.

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Cronaca

In Sicilia nelle ore calde non si lavora: accordo fra Regione e sindacati

La decisione per per tutelare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro durante la stagione estiva, in particolare nell’isola

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Per tutti i lavoratori esposti al rischio termico, in Sicilia sarà vietato svolgere le attività dalle 12 alle 16. Questo per tutelare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro durante la stagione estiva che nell’isola è sempre più caratterizzata da alte temperature, superiori ai 35 gradi centigradi, e umidità che determinano ondate di calore.

Sono queste le nuove indicazioni contenute nel testo sullo shock termico, oggi condiviso da governo regionale, sindacati, Inps, Inail e associazioni datoriali.
“Finalmente, dopo un anno di lavoro, la Sicilia intende adeguarsi a queste misure, già in vigore in altre regioni.

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Un passo in avanti verso la prevenzione ma adesso ci auspichiamo che la giunta regionale in tempi brevi adotti le procedure.

“L’estate è vicina, vogliamo arrivare pronti nel solo interesse dei lavoratori”, affermano Cgil, Cisl e Uil Sicilia. Ad essere esposti al rischio sono tutti coloro che svolgono attività all’aperto come i lavoratori dell’edilizia civile e stradale. Ma ci sono anche i lavoratori del comparto agricolo, portuale, marittimo e balneare. Nell’elenco i rider e tutti quelli che svolgono “attività fisica rilevante” o che sono impegnati in ambienti chiusi senza una ventilazione adeguata.

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Cronaca

Orrore a Trapani, tenta di sequestrare bimbo fuori dall’asilo: arrestato

Tempestivo l’intervento dei carabinieri, poi per rito direttissimo scatta l’arresto

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I Carabinieri della Sezione Radiomobile della Compagnia di Trapani hanno arrestato un 26enne straniero per i reati di tentato sequestro di persona, lesioni personali aggravate e porto abusivo di armi.

I militari sono stati allertati da testimoni che davanti la scuola dell’infanzia Don Bosco, nei pressi della stazione ferroviaria, stavano assistendo all’aggressione di una donna che stava accompagnando il figlio all’asilo.

Il tempestivo intervento dei militari, che in poco tempo hanno raggiunto l’istituto comprensivo a sirene spiegate, ha permesso di bloccare il soggetto di nazionalità nigeriana ancora intento nell’aggressione di una connazionale, in stato di gravidanza, che si stava opponendo all’uomo che nel frangente avrebbe provato a sottrarle il figlio minore.

Assicurate alla donna le cure sanitarie del caso, i militari dell’Arma hanno proceduto alla perquisizione e al successivo arresto del 26enne che all’interno dello zaino nascondeva un’ascia spaccalegna e un coltello di genere vietato di quasi 30 cm. Sottoposto a rito direttissimo è stata disposta la custodia cautelare in carcere motivo per il quale è stato subito tradotto presso la locale casa circondariale.

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Cronaca

Truffa col Superbonus: sequestro da 13 milioni di euro a Siracusa

L’importo corrispondente al valore dei beni immobili e dei crediti fiscali fittizi relativi al superbonus

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La Guardia di Finanza di Siracusa ha scoperto una truffa che sarebbe stata attuata con le agevolazioni del superbonus al 110% e ha sequestrato preventivamente circa 13 milioni di euro, importo corrispondente al valore dei beni immobili e dei crediti fiscali fittizi relativi al superbonus.

Il nucleo di polizia economico-finanziaria della Finanza ha indagato su due contratti di compravendita immobiliari stipulati in qualità di acquirenti da una coppia di coniugi, risalenti al 2020 e al 2021: in entrambi i casi si trattava di un fabbricato in stato di abbandono e l’annesso terreno agricolo.

Marito e moglie, che sono indagati per truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, avrebbero voluto realizzare un resort wellness & Spa di lusso, composto da appartamenti, un grande albergo, un’area multifunzionale, un ristorante e un centro benessere.

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“Subito dopo la stipula del rogito – dice la Gdf – veniva registrata all’anagrafe tributaria la costituzione di due condomìni con sede nella provincia di Siracusa e Ragusa, di cui la donna risultava essere rappresentante; dopo aver ottenuto le autorizzazioni locali, venivano avviati i lavori di ristrutturazione edilizia, con demolizione e ricostruzione degli immobili al fine di trasformarli in strutture residenziali e turistico-ricettive”.

I due hanno presentato le richieste per il beneficio fiscale del Superbonus, ottenendo il riconoscimento di un credito pari al 110% di quanto speso per i lavori”.

I finanzieri avrebbero accertato che prima della stipula dei due rogiti i coniugi “procedevano, senza averne ancora titolo e con l’ausilio di alcuni professionisti compiacenti, al frazionamento catastale dei due fabbricati mediante la costituzione di 118 nuovi subalterni rispetto ai 4 originari, con l’unica finalità, come le indagini hanno dimostrato, di ottenere un beneficio fiscale di gran lunga maggiore rispetto all’importo spettante”.

La disciplina del Superbonus 110% – dice la Gdf – consente di poter usufruire di un ammontare massimo per singola unità immobiliare pari 96.000 euro. Laddove infatti le proprietà non fossero state frazionate, con la costituzione (fittizia) dell’ente di gestione comune, gli indagati avrebbero potuto usufruire del beneficio per un massimo di sole quattro unità immobiliari per un totale, facilmente ricavabile, di poche centinaia di migliaia di euro. Tuttavia il frazionamento posto in essere dai due neo condomìni era meramente formale, vista l’assenza di una reale divisione (impianti elettrici, scarichi, condutture idriche) tra le costituenti unità immobiliari”.

Secondo l’accusa “con l’ausilio di professionisti, consulenti e delle società che avevano svolto i lavori, venivano realizzate due rilevantissime operazioni immobiliari speculative, finanziandole interamente a spese dello Stato”.

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Cronaca

Chiara Ferragni sostituita da Pantene con una sua “sosia”: foto

La nuova prescelta da tanti viene indicata come una vera e propria “sosia”: diversi i fan che difendono l’influencer

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Ancora un duro colpo per Chiara Ferragni, dopo la crisi e l’allontanamento da Fedez, oltre al “pandoro-gate” e la “fuga” di diversi sponsor. IL noto brand di prodotti per capelli, Pantene, ha “abbandonato” l’imprenditrice digitale.

L’azienda ha deciso di sostituire la influencer con una nuova modella, la 40enne israeliana Havi Mond (foto sotto) come testimonial della nuova campagna. Molta ironia sui social network, dove tutti hanno posto la lente d’ingrandimento sull’aspetto della nuova prescelta, che da tanti viene indicata come una vera e propria “sosia” di Ferragni.

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Diversi anche i fan che hanno difeso l’imprenditrice. La notizia della nuova pubblicità senza di lei arriva dopo che la imprenditrice digitale non è stata confermata nel cda di Tod’s e ha interrotto altre collaborazioni, come come quella con le Cartiere Pigna.

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