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Cronaca
Catania, deserta anche la seconda asta per il centro sportivo “Torre del Grifo”
Non si concretizza, dunque, la vendita telematica asincrona della struttura catanese: probabile che si fissi un terzo appuntamento
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Nessuna novità, nessun interesse. Anche nel giorno della seconda asta per il complesso immobiliare “Torre del Grifo village”, l’appuntamento è andato deserto. Non si concretizza, dunque, la vendita telematica asincrona della struttura catanese.
Nella giornata precedente, alle ore 13, era scaduto il termine per formulare un’offerta con prezzo base fissato a € 21.705.000 ed un’offerta minima pari a € 16.278.750 con cauzione minima del 10% del prezzo offerto.
Con ogni probabilità, più avanti verrà fissata – come scrive tuttocalciocatania.com – una terza asta con ulteriore ribasso di prezzo base e offerta minima.
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Nei giorni scorsi il presidente del Catania Rosario Pelligra si era così espresso a La Sicilia in merito ad una eventuale acquisizione della struttura: “La potremmo anche acquisire ma non sarebbe la soluzione definitiva. E’ un impianto piccolo per le idee che ho, non ci sono tanti campi da realizzare per prima squadra, giovani e settore femminile. L’investimento, se conviene, verrà fatto ma non voglio togliere spese volte al miglioramento dell’assetto della squadra nei prossimi anni”.
“Voglio investire – aveva proseguito l’attuale patron del Catania – per una struttura all’avanguardia e funzionale per il lavoro di prima squadra e vivaio, Torre del Grifo è lontana da Catania, non è grande abbastanza, per i tempi che servono per riqualificare gli spazi con le nostre idee ed esigenze allora sarebbe meglio costruire un impianto da zero. Serve il terreno giusto. Io preferisco costruire una città dello sport vicino alla città e con criteri moderni. Serve una struttura adeguata”.
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Cronaca
Palermo, moda e solidarietà: “Trame di luce” per ricordare Lucia Pepe
Evento in programma domenica 26 a Villa Castelnuovo: ricavato interamente donato all’Associazione “La casa di Lucia”
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Una serata speciale che coniuga moda, arte e solidarietà e promuove valori fondamentali come l’integrazione e l’inclusione sociale.
E’ il feel rouge della kermesse “Trame di Luce”, promossa e organizzata dalla Eye On Fashon, presieduta da Gianpaolo Guida e Silvia Genovese e, dall’associazione “La Casa di Lucia”, in programma domani, domenica 26 gennaio, alle 18:30, a villa Castelnuovo, Palermo.
Saranno protagonisti alcune eccellenze siciliane, come Maria Pia di Gaudio, Giusi Cusimano, Alessandro Rabito, Rosanna Dolce e Giusy Badali’. Il passerelle infatti, le modelle indosseranno alcune delle loro creazioni che a fine sfilata andranno all’asta.
Il ricavato dei 16 outfit infatti, andrà a sostenere alcune iniziative solidali come: la creazione di una casa per le mamme e i bambini migranti a Palermo; l’adozione a distanza per l’istruzione di 36 bambini del Burundi; un centro nascita di suini in Burundi per contribuire così allo sviluppo economico e all’autosufficienza della comunità locale.
Progetti sostenuti e promossi dall’associazione la “Casa di Lucia”, presieduta da Giuseppina Smeraglia, per promuovere i valori dell’accoglienza, dell’ uguaglianza e della giustizia sociale nel ricordo della mediatrice culturale Lucia Pepe, morta prematuramente.
La sfilata, che sarà presentata da Nadia La Malfa e da Roberta Giuffrè, non sarà solo un evento dedicato alla bellezza e alla creatività ma anche, un omaggio alla passione di Lucia per il mondo e per le culture che ha tanto amato. Tutti gli abiti presentati, infatti, sono stati realizzati appositamente per l’occasione, utilizzando stoffe e tessuti provenienti dall’India, un luogo che Lucia ha visitato e che le è rimasto nel cuore.
Nel corso della serata sono previste le esibizioni del soprano Valentina Di Franco, della cantante Manuela di Salvo, del sassofonista Gerardo Vitale e dell’attore Manfredi Russo.
La madrina della serata sarà l’assessore regionale delle Politiche sociali, della famiglia e del Lavoro, Nuccia Albano
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Cronaca
Palermo, paura e violenza alla Vucciria: 23enne accoltellato e ferito al torace
Ricoverato al Policlinico e piantonato dalla polizia, indagini in corso sulle ragioni dell’attacco
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Un giovane di 23 anni è stato ferito al torace con un coltello nei pressi della Vucciria, a Palermo. Soccorso da un’altra persona, è stato trasportato in sella a uno scooter fino al Policlinico, dove l’accompagnatore si è, poi, immediatamente allontanato senza fornire spiegazioni.
Arrivato al pronto soccorso, il giovane ha inizialmente riferito ai medici di essere stato colpito da colpi di pistola, salvo poi correggersi e dichiarare di essere stato ferito con un grosso coltello.
Le sue condizioni sono stabili e non è in pericolo di vita. Ricoverato in ospedale, sarà sottoposto a un intervento chirurgico e successivamente trasferito nel reparto di Chirurgia.
Il giovane è al mometno piantonato dalla polizia, mentre gli investigatori della Squadra mobile di Palermo stanno conducendo le indagini per ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Non è ancora noto se l’aggressione sia legata a motivi personali o a questioni di altra natura.
Si stanno dunque raccogliendo testimonianze e analizzando le immagini delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona.
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Cronaca
Rifiuti, una Sicilia sempre più “Riciclona”: premiati 98 Comuni “rifiuti free”, il dossier
I dati del Dossier Comuni Ricicloni Sicilia 2024, presentato a Palermo ai Cantieri Culturali alla Zisa
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Una Sicilia sempre più “Riciclona”, che di anno in anno, grazie all’impegno delle tante amministrazioni comunali e di milioni di cittadini siciliani, sta avviando un concreto cambiamento nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti.
Lo dimostra il numero delle realtà che, a fine 2023, hanno superato il 65% di raccolta differenziata: sono ben 303, cioè quasi l’80% dei comuni siciliani. Cresce, inoltre, di anno in anno il numero dei Comuni Rifiuti Free, passati dai 33 del 2020 ai 98 del 2023, caratterizzati da una produzione di rifiuti indifferenziati inferiore ai 75 chili pro capite. Questi sono alcuni dei dati contenuti nel Dossier Comuni Ricicloni Sicilia 2024, presentato a Palermo ai Cantieri Culturali alla Zisa, presso lo Spazio Mediterraneo, nell’ambito della sesta edizione di Sicilia Munnizza Free, la campagna di Legambiente per liberare la Sicilia dai rifiuti e avviarla verso l’economia circolare.
Nella classifica dei Comuni Ricicloni stilata da Legambiente Sicilia svettano quest’anno Santa Cristina di Gela, Comune Rifiuti Free assoluto con 16,6 kg RI/ab e il 90,5%, e Mirto, che con il 93,8% si conferma il Comune con la migliore percentuale di raccolta differenziata.
Cresce complessivamente la raccolta differenziata nella regione, che si attesta sopra il 55% (55,7% Dati Dipartimento Regionale Rifiuti – 55,20% Dati Ispra), e diminuisce la produzione di rifiuti indifferenziati: poco meno di 950 mila tonnellate nel 2023, con un decremento del 47% rispetto al 2017.
In questa edizione del dossier, il focus è dedicato in particolare ai Comuni siciliani che producono meno rifiuti indifferenziati e che riescono, pertanto, a sfuggire alla crisi delle discariche e a contenere i costi nella tariffa a carico dei cittadini.
Nella speciale classifica di Legambiente dei Comuni Rifiuti Free, quest’anno conquistano il primato Santa Cristina Gela per i comuni sotto i 5000 abitanti, con una produzione di RI di 16 kg/ab; San Giuseppe Jato per i comuni tra i 5000 e i 15000 abitanti, con una produzione di RI di 17,4 kg/ab; e Mazara del Vallo per i comuni sopra i 15000 abitanti, con una produzione di RI di 49,8 kg/ab.
Ancora nessun comune capoluogo di provincia figura quest’anno tra i Comuni Rifiuti Free, con Ragusa che si conferma comunque il più virtuoso per la percentuale di raccolta differenziata, raggiungendo il 70,8%.
Continuano, invece, a segnare il passo Palermo e Catania, rispettivamente al 16,5% e al 36%, che, con la loro produzione di rifiuti indifferenziati, rimangono i principali responsabili delle crisi delle discariche.
“Assistiamo ormai da diversi anni a un incremento costante del numero dei Comuni Ricicloni e dei Comuni Rifiuti Free – dichiara Tommaso Castronovo, presidente di Legambiente Sicilia – che ci consentirà, nel giro dei prossimi anni, di liberarci finalmente dai rifiuti. Ma qualcuno vuole fermare questo percorso virtuoso, proponendo scelte che guardano al passato e che peseranno sulle tasche dei cittadini. E’ velleitario proporre gli inceneritori come soluzione delle criticità nella gestione del ciclo dei rifiuti, ed è falso sostenere che grazie agli inceneritori le nostre città saranno più pulite. Occorre invece sostenere l’impegno dei tanti cittadini e comuni che in questi anni hanno abbracciato l’economia circolare, migliorando e potenziando i servizi di raccolta e realizzando numerosi centri comunali di raccolta e centri del riuso per favorire la gestione di tutti quei rifiuti non serviti dal porta a porta (RAEE, legno, tessili, ecc.), riducendo così la produzione di rifiuti indifferenziati e gli abbandoni illegali. E’ prioritario realizzare impianti realmente utili per superare le criticità della gestione dei rifiuti urbani, a partire dagli impianti di biodigestione anaerobica, ma anche quelli per il trattamento e la valorizzazione dei RAEE, del legno, dei prodotti assorbenti e dei tessili, impianti del tutto inesistenti. Purtroppo, mentre per realizzare inceneritori il presidente Schifani si è fatto nominare commissario straordinario, ha distratto 800 milioni di euro dal FSC e intende bruciare anche i tempi, per gli impianti dedicati all’economia circolare non è previsto nulla di nuovo, e quelli finanziati dal PNRR rischiano di perdersi definitivamente tra i ritardi della burocrazia. Continuiamo a opporci a queste scelte industriali insostenibili, sia dal punto di vista ambientale sia economico, che ci allontanano dagli obiettivi europei sull’economia circolare”.
Presentati, in occasione di Comuni Ricicloni, i risultati di un questionario che Legambiente Sicilia ha inviato ai comuni siciliani, finalizzato ad approfondire i dati qualitativi e quantitativi sulla raccolta dei rifiuti urbani.
Degli 88 comuni (il 22,5% dei comuni siciliani) che hanno risposto al questionario, il 28% ha dichiarato di aver diminuito o mantenuto invariata, nell’ultimo quinquennio, la TARI. Si tratta esclusivamente di Comuni Ricicloni. Il resto dei comuni intervistati ha invece aumentato la tariffa ai cittadini del proprio comune, la maggior parte dei quali (il 60%) applicando un incremento compreso entro il 10%. La media del costo della tariffa applicata è di 330 euro.
L’assenza di una rete impiantistica di prossimità è il fattore che maggiormente incide sull’impossibilità di abbassare la tariffa dei rifiuti. Solo il 60% dei comuni ha dichiarato di conferire i rifiuti secchi differenziabili (carta, vetro, plastica, metalli) in impianti di trattamento presenti entro 50 km dal proprio comune, mentre per conferire gli altri tipi di rifiuti – organico, tessili e RAEE – la percentuale dei comuni in cui è presente un impianto entro 50 km scende addirittura al 48%.
Nel 2023 il CONAI ha riconosciuto ai Comuni Siciliani oltre 47 milioni di euro come corrispettivo dei rifiuti da imballaggi differenziati conferiti nelle piattaforme.
Solo il 54% dei Comuni dichiara comunque di avere una convenzione diretta con i Consorzi, mentre la restante parte ha ceduto la delega ai gestori del servizio e addirittura il 30% dei comuni non è neanche al corrente dei corrispettivi maturati.
Non tutti i comuni, quindi, utilizzano direttamente i corrispettivi CONAI per abbassare la tariffa dei cittadini. Quelli che ne dispongono utilizzano i contributi per ridurre i costi della tariffa, (il 50% dei comuni), per le iniziative di comunicazione (il 13%) e per implementare il servizio di raccolta (il 13%).
Un altro aspetto critico riguarda gli investimenti per la comunicazione, la formazione e i servizi integrativi e innovativi a supporto della raccolta differenziata offerti ai cittadini. Il 30% dei comuni non prevede alcun investimento in campagne di comunicazione rivolte ai cittadini, mentre il 60% non svolge attività di formazione per il personale coinvolto nelle varie fasi della gestione del servizio. Il 43% dei comuni dichiara di non avere centri di raccolta, e meno dell’1% dei comuni dispone di un centro del riuso sul proprio territorio.
Premiati i 98 comuni rifiuti che nel 2023 hanno una produzione di rifiuti indifferenziati inferiore ai 75 chili pro capite. Tra questi i vincitori assoluti che salgono sul podio sono Santa Cristina Gela, Longi e Sinagra per la categoria piccoli comuni (sotto i 5.000 abitanti), San Giuseppe Jato, Cinisi e Montelepre per i comuni tra 5000 e 15000 abitanti, Mazara del Vallo, Misilmeri e Pedara per la categoria sopra i 15000 abitanti.
Premiati per la prima volta i comuni costieri sottoposti alla varianza estiva con un significativo aggravio nella gestione del servizio di raccolta. I Comuni che salgono sul podio sono Cinisi, Motta d’Affermo e Mazara del Vallo.
Durante la presentazione del dossier, oltre alla premiazione dei 98 Comuni Rifiuti Free, sono state consegnate delle menzioni speciali alle SRR di Trapani provincia SUD, Agrigento provincia OVEST, Palermo provincia OVEST, Messina provincia, SRR Catania Provincia SUD che hanno superato il 70% di RD.
Altre menzioni speciali sono state assegnate alle esperienze virtuose di economia circolare che tracciano la strada del cambiamento di paradigma che la Sicilia deve continuare a percorrere per stare al passo con gli standard europei di sostenibilità ambientale, sia dal punto di vista dei servizi per i cittadini che sul piano imprenditoriale e culturale. Quest’anno le menzioni sono state consegnate all’azienda agricola Val Paradiso dei fratelli Carlino, all’azienda Sneark del settore calzature guidata dall’agrigentino Lello Romano, alla siciliana con contaminazioni berlinesi Vanessa Alessi, con le sue creazioni dal design sostenibile, e a Messina Servizi Bene Comune, società in house di servizi ambientali che si è distinta non solo per puntare al fatidico 65%, ma anche per implementare l’impiantistica.
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Cronaca
Addio a Chiara Conigliaro, notaia palermitana: una vita spezzata a 37 anni
La comunità piange una giovane di grande talento e forza, scomparsa dopo una lunga battaglia contro la malattia
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Palermo dice addio a Chiara Conigliaro, notaia di successo e madre amorevole, scomparsa a soli 37 anni dopo una lunga lotta contro una malattia che non le ha lasciato scampo.
Lascia il marito, Dario Carbonaro, suo compagno da vent’anni, e una bambina piccola, che ora dovranno affrontare il vuoto immenso lasciato da questa perdita.
Chiara era una figura stimata e apprezzata non solo nella comunità notarile palermitana, ma anche tra amici e conoscenti che hanno avuto il privilegio di conoscerla. La sua forza d’animo e la tenacia con cui ha affrontato la malattia sono state un esempio per chiunque le fosse vicino.
“Non si è mai arresa, nemmeno nei momenti più difficili,” ricorda con emozione il marito Dario. La sua vita, pur breve, è stata caratterizzata da un grande amore per la famiglia e una dedizione straordinaria alla sua professione, che l’ha resa un punto di riferimento per tanti.
Sui social network si moltiplicano i messaggi di cordoglio e le foto che la ritraggono con il sorriso, felice e realizzata, circondata dall’affetto delle persone che l’hanno amata. Sono immagini che raccontano di una donna che ha saputo lasciare un segno indelebile in chiunque l’abbia incontrata.
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