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Sicilia

Tragedia a Belpasso: esplosione in fabbrica di fuochi d’artificio, morto titolare

Lavorava con polvere pirica, esplosione in una fabbrica di fuochi d’artificio: muore 62enne a Belpasso – I DETTAGLI

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Una persona è morta in una esplosione avvenuta stamane intorno alle 7.30 a Belpasso, provincia di Catania, nella fabbrica di fuochi d’artificio Vaccalluzzo. All’esplosione non è seguito un incendio.

Sono intervenuti i Vigili del fuoco per i necessari accertamenti e la messa in sicurezza. Secondo le prime notizie, a perdere la vita sarebbe stato il 62enne Antonino Vaccalluzzo, uno dei titolari della storica azienda. (👇 continua sotto 👇)
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Questa mattina l’uomo si era recato al lavoro al mattino presto. L’esplosione è stata violenta e fragorosa, ma in seguito, secondo quanto comunicato dai vigili del fuoco, non si è sviluppato un incendio come invece spesso accade.

Le forze dell’ordine hanno avvito le indagini per ricostruire l’accaduto e personale dei vigili del fuoco. L’esplosione è avvenuta all’esterno della struttura, mentre Antonino Vaccalluzzo, un vero “artista” dei fuochi con anni e anni di esperienza, stava lavorando con della polvere pirica. La deflagrazione non avrebbe causato danni alla fabbrica. La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta.

I Vaccalluzzo sono una rinomata famiglia di maestri pirotecnici dal 1950. Ma la grande esperienza accumulata nel campo non è riuscita ad evitare l’incidente mortale. La polvere pirica è la materia prima per i fuochi d artificio: serve per il lancio, per i colori e per lo scoppio all’ interno, la cosiddetta apertura.

Tale lavorazione comporta il massimo rispetto delle norme di sicurezza in materia di esplosivi, perché sono altissimi i rischi che si corre nel maneggiare la polvere nera.
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Cronaca

Stupro al Foro Italico: Palermo, confermata la condanna per l’imputato minorenne

Sotto processo per la violenza ci sono ora, davanti al tribunale, i sei imputati all’epoca maggiorenni

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La corte d’appello di Palermo ha confermato la condanna a otto anni e otto mesi inflitta in primo grado al giovane, all’epoca dei fatti minorenne, accusato di aver partecipato allo stupro di gruppo commesso a luglio del 2023 da sette ragazzi nei confronti di una diciannovenne palermitana.

La violenza sessuale avvenne in un cantiere abbandonato del foro italico. L’imputato , che allora non aveva compiuto 18 anni, in primo grado era stato condannato dal gup dei minori.

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L’accusa in appello, come riporta l’agenzia ansa, era rappresentata in aula dalle sostitute procuratrici generali Maria Grazia Puliatti e Claudia Bevilacqua.

Sotto processo per la violenza ci sono ora, davanti al tribunale, i sei imputati all’epoca maggiorenni. Alle scorse udienze la Procura ha concluso la requisitoria con le richieste di pena. La sentenza è attesa per l’8 novembre.

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Cronaca

La tragedia di Francesca, 8 anni, strappata alla vita da un batterio: funerali a Messina

Una città in lutto per la morte improvvisa della bimba: l’ultimo saluto nella Basilica Cattedrale

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La tragedia che ha colpito la piccola Francesca Galletta, 8 anni, ha scosso profondamente una famiglia di Messina, gettandola in un dolore inimmaginabile. La bambina era stata male per alcuni giorni e, nonostante gli sforzi dei medici, non ce l’ha fatta.

Francesca è stata portata d’urgenza dai genitori al Policlinico nella notte tra sabato e domenica, ma il suo cuore ha smesso di battere intorno alle quattro della notte. Arrivata in ospedale, era stata subito trasferita nel reparto di terapia intensiva pediatrica e sottoposta alle prime cure.

I medici hanno fatto il possibile per salvarla, ma uno shock settico, provocato da un batterio particolarmente aggressivo, non le ha lasciato scampo.

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Secondo i primi esami, sembra che la morte improvvisa sia stata causata da questa grave infezione. Tuttavia, sono in corso ulteriori accertamenti per comprendere meglio l’origine del batterio che ha tolto la vita a Francesca.

I genitori non l’hanno mai lasciata sola durante questa terribile prova, e oggi la città si stringerà attorno alla famiglia Galletta per l’ultimo saluto. La cerimonia si terrà al Duomo alle ore 15.30, in un’atmosfera di profondo cordoglio.

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Cronaca

Arrestati due giovani per violenza sessuale e rapina a Palazzolo Acreide

Al rifiuto della donna, il 21enne l’ha aggredita fisicamente, colpendola al volto con pugni e schiaffi

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I carabinieri di Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa, hanno arrestato un 21enne e un 19enne, entrambi già con precedenti per reati contro la persona e il patrimonio.

I due giovani sono accusati di violenza sessuale di gruppo, rapina e lesioni personali ai danni di una donna di 54 anni. Il provvedimento è stato emesso dalla Procura di Siracusa, che ha coordinato le indagini partite dalla denuncia della vittima.

Secondo quanto emerso dalle indagini, condotte anche grazie all’analisi di immagini di videosorveglianza, i due giovani conoscevano la vittima e si erano recati a casa sua con il pretesto di bere birra insieme e tenerle compagnia, dato che la casa era priva di corrente elettrica. Una volta all’interno, avrebbero tentato un approccio sessuale.

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Al rifiuto della donna, il 21enne l’ha aggredita fisicamente, colpendola al volto con pugni e schiaffi, provocandole lesioni guaribili in 30 giorni. Nel frattempo, il 19enne ha filmato la scena con il suo cellulare. Dopo l’aggressione, i due si sono impossessati di 100 euro dalla borsa della vittima prima di fuggire.

Il 21enne è stato portato nel carcere di Cavadonna, mentre il 19enne si trova agli arresti domiciliari.

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Cronaca

Violenza al Pronto soccorso, un 30enne finisce in manette a Palermo

Una serata tranquilla al pronto soccorso ha rischiato di trasformarsi in notte di caos quando un cittadino straniero di 30 anni, senza fissa dimora, si è rivolto al presidio di polizia e al personale dell’istituto di sorveglianza per richiedere una prestazione sanitaria. E’ stato in quel momento che la situazione è degenerata. L’atteggiamento del soggetto […]

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Una serata tranquilla al pronto soccorso ha rischiato di trasformarsi in notte di caos quando un cittadino straniero di 30 anni, senza fissa dimora, si è rivolto al presidio di polizia e al personale dell’istituto di sorveglianza per richiedere una prestazione sanitaria. E’ stato in quel momento che la situazione è degenerata.

L’atteggiamento del soggetto ha richiesto l’intervento di una volante della polizia. Giunti sul posto, gli agenti hanno cercato di comprendere la situazione, chiedendo all’uomo di fornire le sue generalità. Quest’ultimo, tuttavia, ha rifiutato ogni tipo di collaborazione, iniziando a inveire contro i poliziotti.

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In un crescendo di tensione, l’uomo si è avvicinato in modo minaccioso e ha strattonato uno degli agenti, afferrandolo per la maglietta. A quel punto, gli agenti sono stati costretti a intervenire, immobilizzandolo e conducendolo all’interno della vettura di servizio per evitare ulteriori pericoli.

Portato negli uffici di polizia, l’uomo ha inizialmente rifiutato di fornire le proprie generalità e successivamente ha fornito false informazioni. Solo attraverso rilievi dattiloscopici è stato identificato come H.A., su cui gravava un ordine di espulsione dal territorio nazionale emesso dal questore.

L’uomo è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, mentre è stato deferito in stato di libertà per falsa attestazione sull’identità personale. L’arresto è stato convalidato dall’Autorità giudiziaria.

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