

Cronaca
Gruppo Arena, nascono i nuovi punti vendita SuperConveniente a Gela e Vittoria
Tagliato il nastro delle due nuove strutture nelle province di Caltanissetta e Ragusa
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(com) Venerdì 22 marzo, in una vibrante atmosfera di celebrazione, il Gruppo Arena ha tagliato il nastro di due nuovi punti vendita ad insegna SuperConveniente nelle città di Gela (CL) e Vittoria (RG), segnando un significativo passo avanti nella sua strategia di espansione. Queste nuove aperture, situate in Via Venezia civ. 319 / Via Recanati a Gela e in Via Pozzo Bollente n.5 a Vittoria, continuano a dimostrare l’impegno costante del noto Gruppo siciliano verso la crescita sostenibile e l’innovazione nel settore della distribuzione alimentare.
Nuovi punti vendita: un impegno verso l’innovazione e la sostenibilità
I nuovi punti vendita, entrambi di nuova costruzione, evidenziano l’attenzione del Gruppo Arena verso la sostenibilità ambientale e l’efficienza energetica:
• SuperConveniente di Gela: con un’area vendita di 1.400 mq e oltre 100 posti auto disponibili, in pieno centro cittadino, il punto vendita si distingue per l’installazione sul tetto di un impianto fotovoltaico da oltre 109 kW, evidenziando l’impegno del Gruppo verso le energie rinnovabili. La riqualificazione ambientale include anche l’installazione di laghetti profondi 1 metro, in linea con gli standard di Natura 2000.
• SuperConveniente di Vittoria: con un’area vendita di 1.800 mq e 200 posti auto, questo punto vendita si contraddistingue per l’integrazione di un impianto fotovoltaico da oltre 278 kW. Questa caratteristica sottolinea il forte orientamento del punto vendita verso l’efficienza energetica e la riduzione dell’impatto ambientale. (continua sotto)

Entrambe le città hanno beneficiato di significative opere di urbanizzazione che hanno migliorato l’accessibilità e contribuito alla riqualificazione urbana. Questi interventi includono la creazione di nuovi parcheggi pubblici e la riqualificazione delle vie adiacenti, rendendo l’esperienza di acquisto più piacevole e accessibile per la comunità.
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L’espansione del Gruppo Arena: tra crescita e valorizzazione del territorio
Con queste due nuove aperture, il Gruppo Arena rafforza la propria presenza in Sicilia, raggiungendo un totale di 32 punti vendita ad insegna SuperConveniente distribuiti in tutta la regione. Questo risultato riflette un’approfondita strategia di sviluppo mirata non solo all’espansione della rete di vendita ma anche alla promozione di pratiche di sostenibilità e all’integrazione con il tessuto sociale ed economico locale.
Le cerimonie di inaugurazione hanno visto la partecipazione di illustri ospiti, tra cui i sindaci delle città ospitanti, il dott. Lucio Greco per Gela e il dott. Francesco Aiello per Vittoria, nonché la presenza del comico Sasà Salvaggio, testimonial dell’insegna SuperConveniente, tutti i componenti della Famiglia Arena e del CDA del Gruppo presieduta dal Presidente Cristofero Arena.
Un’attenzione particolare ai reparti e ai servizi
I nuovi punti vendita SuperConveniente di Gela e Vittoria vantano un assortimento ricco e variegato, con una particolare attenzione ai reparti dei freschi. Questi includono gastronomia, salumeria, macelleria, e pescheria, dove a Gela è presente anche una cucina che propone piatti di pesce pronto, e a Vittoria una panetteria con laboratorio che produce e sforna pane fresco tutti i giorni. Questa varietà rispecchia l’impegno del Gruppo Arena nel soddisfare le esigenze di ogni cliente, offrendo prodotti di qualità al miglior prezzo e valorizzando le eccellenze locali.
In occasione delle nuove aperture, Giovanni Arena, AD del Gruppo Arena, ha sottolineato: “L’espansione del nostro Gruppo prosegue con l’obiettivo di consolidare la nostra presenza anche in quelle aree meno servite, con una particolare attenzione alla sostenibilità e all’integrazione con le comunità locali. Queste aperture rispondono al percorso della nostra unit real estate core business aziendale che si occupa dello sviluppo del gruppo e, nel futuro prossimo, saranno tante nuove aperture che seguiranno questo modello. Un ringraziamento speciale va alle amministrazioni di Gela e Vittoria e a tutti i nostri clienti, che ci hanno accolto con grande entusiasmo. Questi nuovi punti vendita non sono solo un passo avanti nella nostra crescita ma rappresentano anche il nostro impegno verso un futuro più sostenibile e integrato con le realtà locali in cui operiamo”.
Le nuove aperture a Gela e Vittoria fanno parte di un progetto di riqualificazione che mira allo sviluppo commerciale e al benessere delle comunità. Creando circa 100 posti di lavoro tra le due realtà, il Gruppo Arena rafforza il suo impatto sull’economia e sull’occupazione siciliane, con l’obiettivo di raggiungere quota 50 punti vendita a insegna SuperConveniente nei prossimi 3 anni. Questa espansione sottolinea l’approccio del Gruppo all’innovazione e alla sostenibilità, ribadendo il suo impegno verso l’ambiente, la società e lo sviluppo economico locale.
Con queste iniziative, il Gruppo Arena dimostra la propria capacità di adattarsi e rispondere proattivamente alle necessità dei territori in cui opera, confermandosi come un attore chiave nello sviluppo economico, sociale e occupazionale della Sicilia, contribuendo alla creazione di circa l’1% del PIL siciliano.
Attualmente, il Gruppo conta più di 3300 collaboratori e un fatturato alle casse di 1,4 miliardi di euro nel 2024, con un forecast di 1,5 miliardi.
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Cronaca
Maxi sequestro alla mafia di Pachino: clan Giuliano, sigilli a beni per un milione di euro
Operazione della DIA: colpito il clan Giuliano e un imprenditore vicino alla cosca
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Un duro colpo alla mafia di Pachino: la Direzione investigativa antimafia ha sequestrato un ingente patrimonio imprenditoriale e personale legato al clan Giuliano. L’operazione, eseguita dal Centro operativo di Catania, ha portato alla confisca di beni riconducibili a Giuseppe Vizzini, figura di spicco della criminalità organizzata, e ad altri tre affiliati.
Il provvedimento della magistratura
L’azione è stata avviata dopo l’accoglimento della richiesta di sequestro patrimoniale avanzata congiuntamente dalla Procura della Repubblica di Catania e dalla Direzione Investigativa Antimafia. Il provvedimento, emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Catania, si inserisce in una più ampia strategia di contrasto alla mafia siciliana e mira a indebolire le risorse economiche dell’organizzazione.
Chi è Giuseppe Vizzini
Nato nel 1964, Giuseppe Vizzini è considerato un elemento di elevata pericolosità sociale. Il suo nome compare in numerose indagini giudiziarie, che hanno portato alla luce un vasto impero costruito attraverso attività illecite. Tra i reati a suo carico figurano associazione mafiosa, estorsione, traffico di droga, minacce a pubblico ufficiale, furto e truffa. La sua carriera criminale lo ha reso un punto di riferimento per il clan Giuliano, strettamente legato al clan Cappello di Catania.
Vizzini è stato identificato come braccio destro del boss Salvatore Giuliano, nonché suo socio nella gestione della società Agricola La Fenice Srl. Le indagini, culminate nell’operazione di polizia denominata Araba Fenice, hanno portato nel gennaio 2022 alla condanna in primo grado di Vizzini a 18 anni e 6 mesi di reclusione da parte del Tribunale di Siracusa.
I beni sequestrati
Il provvedimento ha consentito di mettere sotto sigilli un ingente patrimonio, composto da un’impresa individuale e l’intero comparto aziendale, tre autovetture, un fabbricato e conti bancari e postali per un valore non inferiore a 1.000 euro
Il valore complessivo stimato del sequestro supera il milione di euro, rappresentando un duro colpo per le attività economiche della consorteria mafiosa.
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Cronaca
L’idea: “Una superstrada Palermo-San Vito Lo Capo”, progetto in fase di studio
Schifani: “Un’opera che migliorerebbe i collegamenti”, l’idea su cui si starebbe ragionando
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La Regione siciliana starebbe valutando la possibilità di realizzare una superstrada che colleghi più agevolmente Palermo a San Vito Lo Capo.
L’idea è stata discussa dal presidente della Regione, Renato Schifani, durante la Borsa Internazionale del Turismo (Bit) di Milano. “Noi siamo qui per aiutare il territorio – ha dichiarato Schifani –. Le opere le finanziamo, ma devono esserci i presupposti giusti. Bisogna valutare la compatibilità ambientale del progetto e, se ci sono le condizioni, lo realizzeremo”.
L’attuale percorso per raggiungere San Vito Lo Capo da Palermo, della durata di circa un’ora e mezza, è considerato scomodo e tortuoso. “È assurdo che, con un lungomare così bello, gli automobilisti debbano fare un giro lunghissimo – ha proseguito Schifani –. Questa infrastruttura potrebbe dare un ulteriore slancio al turismo, migliorando l’accessibilità e valorizzando il territorio. San Vito Lo Capo è già in forte crescita, ma un intervento simile potrebbe risolvere una criticità urbanistica rilevante”. (continua sotto la foto)

Le critiche al progetto: “Un’offesa alla natura”
Non tutti, però, vedono di buon occhio l’ipotesi della nuova strada. La deputata del M5S Cristina Ciminnisi ha espresso un netto dissenso, sottolineando i rischi per l’ambiente e la storia del territorio.
“Le parole di Schifani sono un’offesa alla storia, alla natura e al buon senso – ha dichiarato –. Nel 1980, oltre duemila persone manifestarono contro la costruzione di una strada che avrebbe attraversato la Riserva dello Zingaro, impedendo la distruzione di questo paradiso naturale. Grazie a quella mobilitazione, la Riserva dello Zingaro è stata salvaguardata e oggi rappresenta un modello di sviluppo sostenibile”.
Il dibattito sulla ipotetica opera tra Palermo e San Vito Lo Capo si preannuncia, dunque, già abbastanza acceso. Da un lato, la volontà di migliorare i collegamenti, dall’altro la necessità di proteggere un’area naturale unica in Sicilia. Le polemiche, di certo, sono soltant iniziate.
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Cronaca
Salvatore Sinagra, segnali positivi dopo la brutale aggressione a Lanzarote
Il messaggio che è stato inviato dai familiari attraverso i social: “Sta tornando tra di noi, ci sono speranze”
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Uno spiraglio di luce, finalmente notizie confortanti per Salvatore Sinagra, il 30enne siciliano che a fine gennaio era finito in coma dopo un’aggressione senza motivo a Lanzarote, nelle Isole Canarie. Dopo giorni di apprensione, il giovane sta mostrando i primi segni di miglioramento, come annunciato dalla sua famiglia sui social.
I primi segnali di ripresa
“Finalmente un po’ di luce in fondo al tunnel! Il nostro Salvatore sta tornando tra di noi”. Così hanno scritto su Instagram il padre e il fratello del ragazzo, Vito e Andrea Sinagra, aggiornando amici e sostenitori sulle sue condizioni di salute. Salvatore alterna momenti di lucidità al sonno, riesce a parlare e accenna a qualche movimento, anche se non è ancora perfettamente cosciente. Attualmente resta ricoverato in terapia intensiva, ma le risposte positive del suo corpo fanno ben sperare.
Il sostegno della comunità
La famiglia di Sinagra, originaria di Favignana, ha voluto esprimere la propria gratitudine per il grande affetto ricevuto. “Ringraziamo tutta la comunità favignanese per il supporto, così come le autorità italiane per l’aiuto prestato”, hanno dichiarato. Un riconoscimento speciale è stato rivolto anche ai medici e al personale sanitario dell’ospedale Doctor Negrin di Gran Canaria, dove il giovane è ricoverato: “Eccellenti, veramente professionali, molto umani e sempre disponibili”.
L’arresto dell’aggressore
Dopo rapide indagini, le autorità spagnole hanno identificato e arrestato un 25enne di Lanzarote, ritenuto responsabile del brutale attacco. Il giovane è stato posto in carcere preventivo, in attesa del processo.
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Cronaca
Beni confiscati, protocollo Commissione antimafia Ars e Consorzi Sicilia
Creare un percorso istituzionale condiviso per la gestione dei beni confiscati alle mafie, valorizzando il riutilizzo sociale ed economico: è l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato in commissione Antimafia all’Ars, e presentato alla stampa dal presidente della commissione, Antonello Cracolici, dai componenti della commissione, dai presidenti dei cinque consorzi per la legalità e lo sviluppo, con […]
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Creare un percorso istituzionale condiviso per la gestione dei beni confiscati alle mafie, valorizzando il riutilizzo sociale ed economico: è l’obiettivo del protocollo d’intesa siglato in commissione Antimafia all’Ars, e presentato alla stampa dal presidente della commissione, Antonello Cracolici, dai componenti della commissione, dai presidenti dei cinque consorzi per la legalità e lo sviluppo, con alcuni sindaci.
“In Sicilia meno della metà dei beni confiscati a cosa nostra sono stati destinati, ma la restituzione sociale è l’altra gamba della battaglia repressiva dello Stato contro la mafia – ha detto il presidente Antonello Cracolici – su 392 comuni siciliani sono 60 i comuni che fanno parte dei consorzi di sviluppo e legalità nei territori. Con questo protocollo intendiamo rimettere in piedi i consorzi nelle province dove non esistono e rilanciare, dando nuovi strumenti, quelli già esistenti, per superare criticità e diffondere buone pratiche, favorendo sinergie e superando difficoltà burocratiche e gestionali che spesso si manifestano nella quotidianità, per trasformare i beni confiscati in opportunità di lavoro”.
In rappresentanza dei cinque consorzi sono intervenuti Vincenzo Liarda, presidente del consorzio madonita per la legalità e lo sviluppo, Girolamo Di Fazio, presidente del consorzio etneo per la legalità e lo sviluppo, Alessandro Cavalli, presidente del consorzio sviluppo e legalità di San Giuseppe Jato, Francesco Li Vigni, presidente del consorzio trapanese per la legalità e lo sviluppo e Maria Grazia Brandara, presidente del consorzio tra comuni agrigentini per la legalità e lo sviluppo.
“L’auspicio è trasformare i beni dove si facevano summit di mafia in occasioni di sviluppo per la Sicilia”, ha detto Liarda, che è anche il coordinatore dei consorzi. I sindaci e gli amministratori sono la prima frontiera del contrasto alle mafie nei territori – ha aggiunto Cracolici – per questo riprenderemo a incontrare, con la commissione Antimafia, tutti i sindaci della Sicilia e i comitati dell’ordine e della sicurezza per rimettere al centro questi temi con un ruolo più attivo per sindaci e prefetture”. (italpress)
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