Cronaca
Hashish e marijuana, piante da un metro nel box: Palermo, scatta l’arresto
I Carabinieri di Palermo Villagrazia hanno arrestato un 60enne palermitano e denunciato, in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, il figlio 30enne, con l’accusa di detenzione, coltivazione e produzione di sostanza stupefacente e furto aggravato di energia elettrica. Nel corso di un servizio di controllo del territorio, svolto nel […]
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I Carabinieri di Palermo Villagrazia hanno arrestato un 60enne palermitano e denunciato, in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Palermo, il figlio 30enne, con l’accusa di detenzione, coltivazione e produzione di sostanza stupefacente e furto aggravato di energia elettrica.
Nel corso di un servizio di controllo del territorio, svolto nel quartiere “Falsomiele”, i militari hanno sorpreso i due uomini mentre uscivano da box dove avrebbero gestito una serra indoor, creata per la coltivazione di cannabis e da diversi giorni tenuta sotto controllo per i movimenti anomali nella zona.
All’interno dell’immobile e della relativa abitazione, i Carabinieri hanno rinvenuto più di 60 piante di cannabis, dell’altezza media di un metro e oltre un chilo tra hashish e marijuana pronti per la vendita al dettaglio, tenuto conto del materiale per il confezionamento ritrovato.
L’attività illecita veniva svolta con l’uso di attrezzature per il riscaldamento e l’irrigazione, alimentate grazie ad un allaccio abusivo alla rete elettrica, scoperto grazie all’intervento di tecnici Enel.
Con la lavorazione e la successiva immissione della sostanza stupefacente ottenuta, nel mercato clandestino, la droga avrebbe potuto fruttare diverse decine di migliaia di euro.
L’arresto è stato convalidato dal Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Palermo.
Tutta l’attrezzatura è stata sequestrata e la droga è stata inviata al L.A.S.S. , Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del comando Provinciale di Palermo per gli accertamenti tecnici.
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Cronaca
Schianto nella notte a Palermo: 19enne in gravi condizioni al “Civico”
Giovane finisce contro un cassone scarrabile: è in prognosi riservata
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Grave incidente, quello che si è verificato nella notte in via Gaetano Parlavecchio, nei pressi dell’ospedale “Civico” di Palermo.
Un ragazzo di 19 anni ha perso il controllo della sua Smart e si è schiantato contro un cassone scarrabile utilizzato per i lavori stradali.
L’impatto è stato particolarmente violento, causando lesioni definite gravi. I soccorsi, allertati immediatamente, sono giunti sul posto con un’ambulanza del 118. Il diciannovenne è stato trasportato d’urgenza in ospedale in codice rosso e ricoverato in prognosi riservata.
Secondo quelle che sono state le prime verifiche, sembra che il giovane abbia perso il controllo del veicolo autonomamente, senza il coinvolgimento di altri mezzi.
L’area è stata transennata. Resta da accertare se anche l’alta velocità abbia contribuito all’incidente.
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Cronaca
Guerra dell’acqua e blitz dei sindaci sull’Ancipa: tensioni e danni, Sicilaque presenta denuncia
La protesta nell’Ennese contro la crisi idrica, la società presenta denuncia per manomissioni e disagi
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Oltre duecento persone, tra cui i sindaci di Troina, Nicosia, Gagliano Castelferrato, Cerami e Sperlinga, hanno occupato il potabilizzatore dell’Ancipa, forzando le barriere delle forze dell’ordine.
La manifestazione, che era iniziata sabato, avrebbe provocato danni agli impianti e gravi disagi per la gestione idrica. Siciliacque ha presentato una denuncia ai carabinieri di Troina, segnalando la manomissione del quadro elettrico e la chiusura della valvola che regola il flusso verso l’acquedotto Ancipa Basso.
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L’intervento dei manifestanti ha causato l’interruzione dell’approvvigionamento idrico verso i comuni di Caltanissetta e San Cataldo, come stabilito dalla Cabina di regia regionale.
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La società ha denunciato che, a causa delle azioni di protesta, gli operatori non sono stati in grado di monitorare i flussi idrici attraverso i sistemi di telecontrollo, dovendo dunque ricorrere a verifiche visive. La situazione ha portato al progressivo svuotamento della condotta e, dalle 8:30 di ieri, domenica, all’interruzione totale del flusso verso il serbatoio Cozzo della Guardia, punto chiave per l’approvvigionamento delle due città.
Siciliacque, in una nota inviata alla Cabina di regia per l’emergenza idrica e ad altre istituzioni, ha ribadito il suo ruolo tecnico e operativo nella gestione della crisi, precisando di non avere responsabilità sugli indirizzi strategici e programmatici.
“Abbiamo sempre adottato ogni misura necessaria per ridurre i disagi, rispettando le indicazioni delle autorità competenti”, ha dichiarato l’azienda, che ha chiesto alla Cabina di regia di definire un piano per le forniture idriche dei prossimi giorni.
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Cronaca
Un maxi laboratorio di armi a Palermo: pistole e migliaia di proiettili, scatta l’arresto
Sequestrate 14 armi da fuoco tra revolver e pistole semiautomatiche, 1431 tra cartucce, bossoli e proiettili o caricatori: i dettagli
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I finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno arrestato un uomo in flagranza di reato e sequestrato 14 armi da fuoco, oltre 1.400 proiettili, silenziatori, caricatori e materiale per la lavorazione e la modifica di armi di ogni tipo.
I baschi verdi del gruppo pronto impiego hanno avuto notizia di una persona in grado di reperire, assemblare o modificare qualunque tipo di arma da fuoco mettendole successivamente a disposizione della criminalità organizzata e comune.
Negli ultimi mesi anche giovanissimi hanno avuto a disposizioni armi che sono state utilizzate nel corso di risse scoppiate nei luoghi della movida e finite nel sangue.
L’uomo, dopo essere stato individuato, è stato pedinato; la sua base era un garage sotterraneo nel quartiere Villaggio Santa Rosalia, che non apparteneva a lui ma del quale aveva la disponibilità. Le fiamme gialle hanno eseguito due perquisizioni locali, la prima nella sua residenza, una villa circondata da un grande terreno a Ciaculli, alla periferia di Palermo, dotata di telecamere a circuito chiuso su ogni lato.
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Qui è stato scoperto un vero e proprio laboratorio con banchi da lavoro, macchinari e ogni tipo di strumento necessario per modificare e assemblare armi e addirittura per incapsulare proiettili. Nel laboratorio è stata trovata una pistola semiautomatica in corso di lavorazione, cartucce e alcune canne di pistola e fucile.
Nel corso della seconda perquisizione, effettuata nel garage, è stato scoperto un vero e proprio arsenale di armi e proiettili nascosti in un’intercapedine ricavata nel contro-soffitto con assi di legno avvitate che coprivano tutto il tetto.
Rimosse le assi di legno, sono state trovate pistole, proiettili, silenziatori, caricatori. Sono stati sequestrati: 14 armi da fuoco tra revolver e pistole semiautomatiche, 1431 tra cartucce, bossoli e proiettili, 8 caricatori, 4 silenziatori, 40 inneschi, buste di polvere da sparo nonché una grande quantità di parti di pistole tra castelli per revolver, tamburi, impugnature, canne e materiale vario per la fabbricazione di cartucce. (foto guardia di finanza)
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Cronaca
L’aereo, un lusso: arriva il Natale, per Palermo e Catania prezzi voli già alle stelle
Tariffe aeree crescono per le festività, con picchi oltre i 1.200 euro. Assoutenti: “Un salasso annuale senza soluzione”
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Viaggiare in Italia durante le festività natalizie si conferma, anche per quest’anno, un’impresa costosa. Le tariffe aeree, secondo un monitoraggio condotto da Assoutenti, hanno già superato la soglia dei 600 euro per molte tratte, rendendo gli spostamenti un vero e proprio lusso.
Per un biglietto economy da Genova a Catania, andata e ritorno tra il 21 dicembre e il 6 gennaio, il costo è di 623 euro, anche scegliendo orari scomodi come la mattina presto o la sera tardi.
Gli scali siciliani risultano i più cari: da Bologna a Palermo servono 402 euro, da Trieste a Catania almeno 445 euro.
Partendo da Milano, si pagano 330 euro per Palermo, 395 euro per Catania e 421 euro per Crotone.
In alcuni casi, i prezzi raggiungono livelli esorbitanti: un volo per Catania può costare fino a 889 euro, mentre il record lo detiene un biglietto Milano-Cagliari, che può arrivare a 1.228 euro.
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La Sardegna, seppur meno costosa, non è immune all’aumento dei prezzi. Da Torino a Cagliari si spendono almeno 251 euro, da Venezia 228, da Pisa 215 e da Milano 147 euro, salvo impennate in base alla compagnia e all’orario.
Inoltre, i prezzi indicati non comprendono i costi aggiuntivi, come il bagaglio a mano o la scelta del posto, che possono far lievitare ulteriormente la spesa.
“Spostarsi in Italia durante le festività continua ad essere un salasso che svuota le tasche dei cittadini”, dichiara Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti.
“L’emergenza caro-voli si ripresenta puntualmente ogni anno, nonostante gli allarmi dei consumatori e i proclami della politica. Una situazione che sembra, purtroppo, senza soluzione”.
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