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Sicilia

In Umbria la mostra della fotografa palermitana Eleonora Orlando

In Umbria la mostra della fotografa palermitana Eleonora Orlando

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Dopo l’inaugurazione della sede umbra dello studio legale Palmigiano e Associati alla presenza del sindaco di Acquasparta, Giovanni Montani, è stata aperta al pubblico questa mattina, a Palazzo Cesi, la mostra “Identity 2016 e 2022”, della fotografa palermitana Eleonora Orlando.

L’esposizione, patrocinata dal Comune di Acquasparta e sponsorizzata dallo studio legale Palmigiano e Associati, che ha deciso di aprire un Dipartimento Real Estate finalizzato all’assistenza della clientela italiana e straniera, sarà visibile fino al 24 maggio e raccoglie diciotto fotografie dell’artista, scattate in due momenti lontani nel tempo ma simili: nel 2016 a Parigi, durante l’occupazione di alcuni rifugiati del liceo Jean Quarret, nel diciannovesimo arrondissment, e quest’anno, a Palermo, nel Convento delle Ancelle, dove sono attualmente ospitate alcune donne ucraine con i loro bambini, in fuga dalla guerra. Eleonora Orlando è legata ad Acquasparta, dove ha trascorso momenti felici della sua infanzia e dove continua ad andare spesso.

“La mostra – spiega Eleonora Orlando – è molto attuale perchè invita l’occhio di chi guarda a pensare a ciò che sta accadendo attorno a noi, a soffermarsi sul tema delle identità cancellate, perse, ritrovate ma anche ricostruite come conseguenza della fuga da zone di guerra”. Eleonora Orlando nasce a Palermo nel 1973. Per molti anni ha vissuto tra Parigi e Canada per fare poi rientro nella sua città natale. I suoi lavori sono stati esposti al Centro Sperimentale di fotografia di Palermo, alla Triennale di fotografia di Venezia nel 2017 e alla mostra itinerante “Unforgetable childhood”.

La sua prima mostra personale è stata nell’ambito del Magione Art Districts a Palermo. E’ stata fotografa ufficiale del PBSI, Palermo Ballet Summer Intensive, nuova iniziativa culturale americana nella città di Palermo per due anni. Nel 2018 ha pubblicato un folio personale edito dalla 89 Books. Dal 2020 collabora con i suoi scatti alle iniziative della rete Jasmine e illustra con le sue foto il volume “The world is mine”, stampato attualmente in cinque lingue. Collabora con la rivista Mezzocielo diretta da Letizia Battaglia. Nel luglio 2020 inaugura una personale dal titolo “Virginia 1908” svoltasi allo Stand Florio di Palermo.
– foto Ufficio Stampa –
(ITALPRESS).

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Cronaca

Palermo, omicidio Agostino-Castelluccio: Scotto condannato all’ergastolo

Assolto dall’accusa di favoreggiamento Francesco Paolo Rizzuto che era un amico dell’agente: i dettagli della sentenza

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I giudici della Corte di assise di Palermo, presieduti da Sergio Gulotta, hanno condannato Gaetano Scotto all’ergastolo per l’omicidio dell’agente di polizia Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, incinta, uccisi da un commando mafioso il 5 agosto del 1989 a Villagrazia di Carini.

La sentenza è stata pronunciata nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo, e il processo è stato celebrato con il rito ordinario.

Assolto dall’accusa di favoreggiamento Francesco Paolo Rizzuto che era un amico dell’agente. L’accusa, rappresentata dalla pg Lia Sava e dai sostituti Domenico Gozzo e Umberto De Giglio, presenti in aula, aveva chiesto al termine della requisitoria la condanna all’ergastolo per Scotto e l’assoluzione per Rizzuto.

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In aula presenti i parenti delle vittime, tra cui la sorella di Nino, Flora e suo figlio Nino Morana. Alla lettura della sentenza anche i giovani di Libera e Don Ciotti. La corte di assise ha inoltre deciso l’interdizione dai pubblici uffici per Scotto e la condanna, oltre al risarcimento alle parti civili, di una provvisionale in favore dei familiari di Nino Agostino e Ida Castelluccio. In aula l’abbraccio e le lacrime dell’avvocato difensore Fabio Repici con don Ciotti, e i parenti del poliziotto.

Per il duplice omicidio, la corte d’assise d’appello di Palermo nel 2023 aveva confermato la condanna all’ergastolo del boss mafioso palermitano Antonino Madonia. I giudici, in parziale riforma del primo verdetto, emesso in abbreviato, avevano escluso la circostanza aggravante della premeditazione nell’assassinio della donna. Il delitto era rimasto impunito per 32 anni.

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Cronaca

Ancora tragedia sulle strade siciliane: scontro fra auto e autocisterna, due morti a Paternò

L’incidente lungo la statale che porta a Biancavilla

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Ancora lacrime sulle strade siciliane, in un weekend che è stato devastante sul fronte degli incidenti. Un altro grave scontro si è verificato a Paternò, lungo la statale che porta a Biancavilla, causando la morte di due persone. Lo schianto si è verificato fra un’autocisterna ed una vettura, provocando un impatto devastante.

Le vittime accertate sono i conducenti dei due mezzi coinvolti, mentre si ritiene che ci possano essere anche dei feriti.

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Sul luogo del tragico evento sono intervenuti i vigili del fuoco, il personale dell’Anas e le forze dell’ordine, al lavoro per mettere in sicurezza l’area.

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Cronaca

La mafia e gli “affari” in Brasile: 4 arresti, sequestrati 350mila euro e 9 società

Quattro arresti nell’ambito di un’inchiesta internazionale contro il riciclaggio e il trasferimento fraudolento di valori

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Tre persone sono finite in carcere e una agli arresti domiciliari nell’ambito di un’operazione della Guardia di Finanza di Palermo, che ha portato al sequestro di 350mila euro e di nove società, attive principalmente nel settore immobiliare e della ristorazione tra Brasile, Italia, Svizzera e Hong Kong.

L’ordinanza cautelare è stata emessa dal gip di Palermo, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia. I soggetti coinvolti sono indagati per concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, riciclaggio e autoriciclaggio, e trasferimento fraudolento di valori.

I reati contestati sono aggravati dalla finalità di aver agevolato importanti famiglie mafiose. Tra gli arrestati ci sono Giuseppe Calvaruso (47 anni), Giuseppe Bruno (51 anni), Giovanni Caruso (53 anni) e Rosa Anna Simoncini (73 anni), madre dell’imprenditore Bruno.

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L’operazione si inserisce nel quadro delle indagini che, lo scorso 13 agosto, hanno portato all’arresto di Giuseppe Bruno in Brasile e al sequestro di beni e disponibilità finanziarie per un valore di 50 milioni di euro.

Le misure erano state disposte dal 2° Tribunale Federale del Rio Grande Do Norte, Brasile, dopo riscontri investigativi ottenuti dalla Dda di Palermo e condivisi con le autorità brasiliane, grazie a una squadra investigativa comune istituita con il coinvolgimento dell’antiterrorismo e di Eurojust.

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Cronaca

Scontro aperto tra Schifani e Lagalla: “Fuori Italia Viva dal Comune di Palermo”

Il presidente della Regione non accetta compromessi e chiede l’uscita di Italia Viva dalla giunta comunale di Palermo

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Il presidente della Regione, Renato Schifani, mantiene la sua posizione contro Italia Viva e il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla. Schifani vuole, come si legge su gds.it, l’esclusione del renziano Totò Orlando dalla giunta comunale, una richiesta che segnala il peggioramento dei rapporti tra le istituzioni del centrodestra siciliano.

La scintilla della crisi è stata la serie di attacchi ricevuti da Davide Faraone, plenipotenziario di Italia Viva in Sicilia, nei confronti di Schifani. Faraone ha accusato Schifani di essere “un incapace”, al punto da rendere necessario un commissariamento.

LEGGI ANCHE: Crisi idrica, Faraone all’attacco: “Emergenza prevedibile, governo Schifani incapace”

Le critiche riguardano principalmente la gestione dei rifiuti e la crisi idrica, che ha portato al razionamento dell’acqua a Palermo. Faraone ha voluto enfatizzare le sue perplessità presentandosi in accappatoio e con i bidoni davanti a Palazzo d’Orleans.

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Nel frattempo, Schifani ha respinto l’invito alla tregua che il sindaco Lagalla gli aveva rivolto tramite la stampa, intensificando ulteriormente lo scontro politico. Secondo Schifani, “l’anomalia al Comune di Palermo va avanti da troppo tempo” e ritiene che i tempi siano maturi per risolverla definitivamente. (foto italpress)

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