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Sicilia

Bimbo morto a Taormina, istituita commissione d’indagine

Morte del piccolo Domenico a Taormina, ok a commissione d’indagine. La denuncia del Codacons: il testo dell’esposto alla Procura di Catania

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“Sono personalmente addolorato per la morte del piccolo Domenico (LEGGI). È una notizia che mi sconvolge come amministratore, come uomo e come padre. Su mia disposizione il direttore sanitario dell’ospedale San Marco, Antonio Lazzara, ha già istituito una commissione di indagine interna composta dai direttori delle Unità di Malattie infettive, Chirurgia pediatrica e dalla Direzione medica di presidio ospedaliero”. Lo dichiara l’assessore alla Salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza.

“Sono certo che la magistratura – ha aggiunto Razza – farà chiarezza su quanto avvenuto ma, nel frattempo, è importante capire se tutte le procedure sono state svolte in modo corretto.
Voglio esprimere la vicinanza dell’intera Regione Siciliana alla famiglia e a tutti i medici del nosocomio che, ogni giorno, lavorano con serietà e abnegazione”. (continua sotto)
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 Il Codacons, da tempo impegnato anche con uno sportello dedicato “Sos Infezioni ospedaliere” per prestare assistenza alle vittime di infezioni ospedaliere, insieme con l’Associazione Italiana Diritti del Malato Art. 32 -AIDMA denunciano, con un esposto depositato alla Procura di Catania, il nuovo drammatico caso che ha interessato il piccolo Domenico Bandieramonte di Lampedusa.

Il bambino di 4 anni, che era finito presso l’Ospedale San Marco di Catania per un disturbo intestinale, sarebbe stato infettato da un batterio enterococco che gli ha devastato tutti gli organi e provocato tre arresti cardiaci e persino un edema cerebrale, portandolo fino alla morte, avvenuta nella notte scorsa all’ospedale di Taormina.

“Le circostanze descritte dalla madre del piccolo – spiega Carmelo Sardella, Dirigente dell’Ufficio Legale Codacons – se effettivamente accertate come vere, potrebbero concretizzarsi in condotte penalmente rilevanti a carico dei soggetti responsabili di tale infezione ospedaliera, dal reato di omissione di atti d’ufficio a quello di omesso controllo e vigilanza nonché i reati contro la salute pubblica ed il reato di responsabilità colposa per la morte. Ogni ospedale è tenuto all’ adozione di specifiche misure preventive al fine di evitare il più possibile il diffondersi di batteri e, pertanto, il contagio dei pazienti”.

Sulla base dei dati raccolti dall’ Osservatorio Nazionale sulla salute nelle regioni italiane – ricorda il Codacons – è emerso, invece, che i decessi a causa di infezioni contratte nell’ ambito ospedaliero italiano sono notevolmente aumentate: secondo il Rapporto Osservasalute 2018 le morti per sepsi in Italia costituiscono il 30% di quelle dell’ intera unione Europea e sono passate da 18.668 del 2003 a 49.301 del 2016. Le infezioni contratte in ospedale provengono molto spesso da altri pazienti contagiati o dall’ utilizzo di strumenti non adeguatamente sterilizzati.
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Cronaca

Drammatico schianto a Capaci, muore a 45 anni: figlia 15enne ferita grave

Drammatico schianto fra una moto ed una Fiat Panda, con alla guida un 70enne: gravi le ferite per i due

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Tragedia sulle strade del Palermitano: un uomo di 45 anni, Nunzio Cusimano, è morto la scorsa notte in seguito ad un terribile incidente che è avvenuto nella via Giovanni Falcone, a Capaci.

L’uomo si trovava in compagnia della figlia di 15 anni, quando ad un certo punto è avvenuto lo scontro con una Fiat Panda. A bordo del mezzo, si trovava in quel momento un uomo di 70 anni. Tutte le persone coinvolte sono state trasferite dopo l’intervento dei sanitari del 118 e delle ambulanze in ospedale.

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Nella notte, tuttavia, a causa delle gravi ferite, il 45enne ha perso la vita. La figlia adolescente, invece, è ricoverata a Palermo in gravi condizioni. I rilievi del caso, per accertare le responsabilità, sono stati effettuati dai carabinieri.

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Cronaca

Il geologo del Cnr: “Ponte sullo Stretto? Inutile, una sciagura da evitare”

Le parole del ricercatore sull’opera sullo Stretto: “Quei soldi dovrebbero essere spesi sono quelli per il rischio naturale”

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Le parole sono quelle del geologo e ricercatore del Cnr, Mario Tozzi. Personaggio televisivo, fra l’altro, ha fatto arrabbiare tutti i promotori della grande opera in cantiere nello Stretto di Messina. Lo studioso è intervenuto, attraverso un’intervista, esprimendosi senza mezzi termini.

“Il Ponte sullo Stretto – ha detto – è una sciagura che va evitata in ogni maniera. Non c’è un’area a rischio naturale così alta in tutto il Mediterraneo come lo Stretto di Messina. I soldi che dovrebbero essere spesi sono quelli per il rischio naturale. Il Ponte è un’opera ideologica, non ha niente di pratico e niente di utile”.

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Poi, la spiegazione: “Non ha alcuna utilità – ha detto al Giornale della Calabria – da un punto di vista pratico. Si fa molto prima ad attraversare lo Stretto adesso, con l’aliscafo e senza prendere la macchina. Per quello che mi riguarda, chi viene da Berlino e volesse andare a Palermo in macchina, va ricoverato. Con l’aereo che costa 100 euro da Berlino, per quale ragione dovrebbe prendere la vettura? È una follia”.

“Se poi invece lo usi perché è una bellezza turistica – ha proseguito -, vai ricoverato lo stesso, perché se tu vai in Sicilia per vedere il ponte e non Piazza Armerina, Taormina, Segesta, Palermo, Catania e tutto quello che c’è, sei matto. Dunque il ponte non serve. Oltretutto non sappiamo nemmeno se potrà ospitare l’alta velocità, nessun ponte anche meno lungo al mondo ha la linea ferrata, nessuno di questi a campata unica”.

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Cronaca

Mafia, clan Villaggio Santa Rosalia: Palermo, sequestrati beni per 6 milioni di euro

Indagini anche per traffico di sostanze stupefacenti e per trasferimento fraudolento di valori aggravato dalla finalità mafiosa

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Scatta a Palermo – per mano del comando provinciale della Guardia di finanza – un decreto di sequestro beni per 6 milioni di euro emesso dal gip Claudio Bencivinni, su richiesta della procura, nei confronti di 8 persone accusate di essere appartenenti alla famiglia mafiosa del Villaggio Santa Rosalia, che rientra nel mandamento di Pagliarelli, e indagati per traffico di sostanze stupefacenti e per trasferimento fraudolento di valori aggravato dalla finalità mafiosa.

I provvedimenti sono stati emessi nei confronti di Giovanni Cancemi, 53 anni, Andrea Ferrante, 48 anni, Rosaria Leale, 33 anni, Francesco Maniscalco, 35 anni, Silvestre Maniscalco, 44 anni, Rosario Manno, 57 anni, Leonardo Marino, 34 anni, Salvatore Sorrentino, 58 anni.

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Le indagini sono condotte dal nucleo di polizia economico – finanziaria di Palermo – Gico nell’ambito dell’operazione denominata “Villaggio di famiglia”, nel corso della quale sono state eseguite lo scorso 27 giugno 33 misure cautelari per 25 era stato disposto il carcere. Venti delle persone finite nell’inchiesta ‘Villaggio di Famiglia’ della Guardia di Finanza di Palermo percepivano direttamente o tramite il proprio nucleo familiare il reddito di cittadinanza, beneficio che è stato sospeso.

Il tribunale ha disposto il sequestro finalizzato alla confisca “per sproporzione” di 13 immobili, di cui 9 abitazioni, 3 magazzini e un terreno; 7 attività economiche, con sede a Palermo, nei settori del commercio di veicoli, del movimento terra, del trasporto merci su strada, della preparazione del cantiere edile, dei minimercati, della produzione di prodotti di panetteria, della ristorazione e del commercio di frutta e verdura; 6 veicoli.

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Cronaca

Crolla muro di recinzione: uomo muore schiacciato a Comiso

La vittima era con un coetaneo, e stava probabilmente effettuando lavori all’interno di una proprietà privata

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Una tragedia, mentre stava effettuando lavori in casa. Un uomo di 70 anni è morto nel pomeriggio di ieri in contrada Cicogna, nel territorio di Comiso, nella provincia di Ragusa.

L’uomo è rimasto schiacciato dopo quello che è stato il crollo di un muro di recinzione. Insieme ad un coetaneo, che è rimasto illeso dopo l’incidente, stava probabilmente effettuando lavori all’interno di una proprietà privata.

I vigili del fuoco di Ragusa intervenuti sul posto, con l’ausilio di un mezzo meccanico messo a disposizione da privati, hanno provveduto a liberare la vittima priva di vita. Intervenuti poi anche i carabinieri di Comiso, i sanitari del 118 e il medico legale che ha constatato il decesso dell’uomo.

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