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Sport

Palermo, Ranocchia: “Giusto lasciare la Juve: obiettivo Serie A con i rosa”

La decisione di chiudere il rapporto con i bianconeri e legarsi fino al 2028 al club di viale del Fante: parla il centrocampista

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Un impatto così era forse difficile da pronosticare. Ma Filippo Ranocchia ha dimostrato già in altre occasioni di saper essere determinante con poco: a Palermo già bramano all’idea di goderselo almeno fino a fine stagione. Se poi dovesse tenere la media di rendimento delle prime tre uscite con la maglia rosanero, significherebbe che Corini avrebbe tra le mani una sorta di passepartout per inseguire la Serie A.

Tre prestazioni che hanno dissipato tutti i dubbi sul suo arrivo: a chi faceva notare che la mediana palermitana fosse già piuttosto ingolfata (Gomes, Stulac, Segre, Henderson e Coulibaly), ammonendo sul fatto che per il giovane giocatore di proprietà della Juventus non ci sarebbe stato spazio, la risposta la subito data il campo, con Ranocchia che s’è preso quello spazio e non sembra affatto intenzionato a cederlo a stretto giro di posta. Anche perché segna quanto se non più di un attaccante (un gol ogni 113′ giocati), e pensare di metterlo a sedere è qualcosa che oggi non sta né in cielo, né in terra.

Scendendo in B dopo le esperienze a Monza ed Empoli, il centrocampista perugino sapeva che non avrebbe trovato la via spianata, ma in qualche modo ha pensato bene di prendere il trattore e abbattere tutti gli ostacoli. È arrivato da tre settimane, ma pare essere un giocatore rosanero da sempre: l’esordio col Catanzaro aveva già fatto vedere una spiccata personalità, sempre pronto a correre in aiuto dei compagni e a proporsi in fase offensiva. Contro il Bari il gol col quale ha aperto le danze dopo un quarto d’ora di partita è servito per far sobbalzare il “Barbera” e far esclamare tutto lo stupore nel vedere che razza di giocatore il diesse Leandro RInaudo aveva saputo strappare alla concorrenza. La rete di Piacenza nella gara contro la Feralpisalò ha invece convinto anche i più recalcitranti che uno così a Palermo si è visto poche altre volte negli ultimi anni, capace di incidere in modo tanto netto e performante in così poco tempo. Dopo una prima parte di stagione vissuta in anticamera a Empoli, tra tante (troppe) panchine e una sola vera gioia (la vittoria al “Maradona” contro il Napoli, una delle 5 gare disputate dall’inizio), la scelta di scendere in B è sembrata da subito la migliore per riprendere slancio e rilanciare la propria carriera.

Che invero attende il decollo definitivo: non è più un giovane di primo pelo (a maggio compirà 23 anni) e nell’ultimo anno e mezzo sull’asse Monza-Empoli ha trovato poca continuità di impiego e di rendimento, vanificando un po’ quanto fatto vedere nelle due stagioni precedenti nella Juventus U23 (oggi Next Gen) e nel Vicenza, quando arrivò anche a vestire la maglia dell’Under 21 di Nicolato.

La decisione di chiudere definitivamente il rapporto con la Juventus e legarsi fino al 2028 al Palermo è figlia anche della voglia di crescere in modo autonomo, ma senza dover più chiedere nulla a nessuno o finire “parcheggiato” in prestito da qualche parte in giro per il mondo.

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“Ho pensato molto a questo fatto di lasciare la Juventus, perché non è una decisione che puoi prendere a cuor leggero – ha rivelato – Ho capito però che era la cosa giusta da fare: non è stato un trauma, perché ho trovato una squadra e una società intenzionate a puntare forte su di me. Non mi è pesato nemmeno scendere di categoria, perché so che adesso l’unica cosa di cui ho bisogno è giocare con continuità e sentire fiducia attorno a me”. Sinora la scelta ha pagato dividendi, anche se a detta di qualcuno tre rondini non fanno primavera.

“Segnare davanti a 22mila persone è stato bellissimo e spero di tornare presto a vivere queste emozioni. Sono arrivato a Palermo mettendomi a disposizione del mister: nasco mezzala ma posso ricoprire più ruoli della mediana, anche agire da trequartista, per cui dovunque vorrà collocarmi sarò ben contento di dare il mio contributo. Ho ricevuto un’accoglienza favolosa e ringrazio di tutto questo i miei compagni e la città intera. La B la conosco abbastanza bene e questi 18 mesi di Serie A mi sono serviti per fare esperienza e capire meglio come muovermi in campo. Puntare alla promozione deve essere l’obiettivo, perché c’è bisogno di porsi traguardi ambiziosi. Nessuno ci regalerà nulla, ma vogliamo giocarcela fino alla fine – ha concluso Ranocchia – e un po’ di sana concorrenza, anche interna, non potrà che farci bene”.

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Serie C, playoff: il Catania esulta con Bouah, l’Atalanta ko in trasferta

Una rete figlia della mossa di Zeoli, che ha inserito Tello, autore dell’assist vincente

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Una vittoria d’oro, e Catania torna ad esultare. I rossazzurri vincono sul campo dell’Atalanta U23 e aprono al meglio il primo turno della fase nazionale dei playoff per la promozione in Serie B. Sabato il ritorno al Massimino, dove il Catania si qualificherà in caso di vittoria, pareggio o anche sconfitta con un gol di scarto.

Decisiva contro i bergamaschi la rete arrivata poco prima del 90esimo da Bouah, con un colpo di testa dall’interno dell’area. Una rete figlia della mossa di Zeoli, che ha inserito Tello, autore dell’assist vincente.

“Ci tenevamo a partire bene – ha detto alla fine il tecnico del Catania, ZEoli – perché non volevamo ripetere le stesse prestazioni che abbiamo fatto altre volte in trasferta con un risultato negativo per poi rifarci al ‘Massimino’. Mi è piaciuto l’impatto della squadra. Voliamo bassi perché basta poco per perdere il vantaggio conquistato. La strada è ancora lunga. Loro verranno giù sabato, non molleranno. Sono ragazzi validi, la società nerazzurra è al top anche a livello europeo”.

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“Non dovevamo lasciare spazio tra le due linee. L’idea era quella di verticalizzare il più possibile. Ho messo Tello a destra per gestire il fattore ammonizioni. Possiamo essere più cattivi, però per oggi va bene così. L’importante è che si facciano trovare sempre tutti pronti. Sono contento per il risultato, domani torniamo a Catania e prepariamo la prossima partita”.

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Rino Foschi: “Mio ritorno a Palermo? Con me Fabio Grosso… Tifosi, occhio ai playoff” – VIDEO

Le parole dell’ex ds rosanero a Goal Inside: “Sampdoria? Occhio, nei playoff può succedere davvero di tutto”

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“Ogni volta che me lo chiedete… ci sto male: tornerei a Palermo anche immediatamente. Adoro la città, lì avrei voluto prender casa e passare la vecchiaia. Sfido chiunque a “resistere”, e ce lo siamo detti qualche tempo fa anche con Perinetti. Chi non lavorerebbe a Palermo? Soltanto un pazzo. Ma è necessario lavorare bene. Nella quinta città d’Italia si sta bene, clima splendido, ottimo cibo, sicuramente il posto più bello per fare il direttore sportivo”.

Batte ancora forte il cuore dell’ex ds Rino Foschi per i colori rosanero e per la città di Palermo. Intervistato nel corso di Goal Inside, format settimanale sportivo di Tele One – in onda ogni lunedì alle 14.40, dopo il tg – l’ex dirigente ha analizzato l’attuale situazione della squadra di Mignani, che venerdì farà il proprio esordio nei playoff per la promozione in Serie A.

“Chi porterei con me, a Palermo? Il mio gruppo di lavoro e Grosso come allenatore. Ogni tanto – rivela l’ex ds – ci parlo, con Fabio mi sento e lui, di Palermo, è più innamorato di me… Con il mio gruppo di lavoro ci diciamo spesso “che sogno che sarebbe…”.

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L’analisi di Foschi parte dalla crisi che ha colpito la squadra prima guidata da Corini, dopo il pareggio esterno sul campo della Cremonese (2-2 con rimonta grigiorossa). “Veramente difficile – ha spiegato Foschi – capire cosa sia successo dopo la partita di Cremona. A volte un singolo evento, in un determinata partita, ha conseguenze inspiegabili. Bisogna considerare che il Palermo ha avuto momenti buoni e meno buoni, si è cambiato per un determinato motivo anche l’allenatore, ma adesso l’importante è pensare alla partita di venerdì”.

“Contro la Sampdoria sarà una sfida difficile. Bisogna avere fiducia, e fondamentale sarà – prosegue l’ex ds – il supporto del pubblico di Palermo, che rappresenta realmente il classico 12esimo uomo in campo. Attenzione, nei playoff potrebbe davvero succedere di tutto, e specialmente in una città come Palermo ogni sorpresa è dietro l’angolo…”.

A proposito delle aspettative d’inizio campionato, Foschi ha evidenziato che “c’erano squadre molto forti, come Sampdoria o Parma, ma qualcosa in più dal Palermo mi sarei certamente aspettato. Credevo che fino alla fine, per l’organico costruito, la società avrebbe lottato per un piazzamento intorno al terzo posto”.

“Sento ancora oggi, e spesso, i tifosi palermitani. L’ultimo anno in cui ho fatto il presidente – ha concluso Rino Foschi – ho avuto la sfortuna di avere allo stadio poche migliaia di paganti. E’ questo uno dei rimpianti più grandi, quando poi ci estromisero dai playoff. Ma oggi il pubblico del Palermo fa la differenza. Contro la Samp, se saremo 20mila o più allo stadio, saranno loro a far la differenza”.

GOAL INSIDE con Rino Foschi: “Tornassi a Palermo, Grosso il mio tecnico: ne abbiamo parlato…” (youtube.com)

GOAL INSIDE, il video integrale dell’ultima puntata con Enzo Bonsangue, Roberta Giuffrè e Mirko Valenti

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Tennis, le azzurre al Palermo Ladies Open per puntare a Parigi

Procede la vendita dei biglietti. Sono già 3.500 i tagliandi complessivamente venduti, con incasso di 40.000 euro

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Ci sarà anche l’ucraina Elina Svitolina, vincitrice di 17 titoli in carriera, tra le giocatrici del Palermo Ladies Open, torneo WTA 250 in programma sulla terra rossa siciliana dal 13 al 21 luglio.

“Ho sempre sentito parlare in maniera positiva del torneo di Palermo e non vedo l’ora di venire a giocare per la prima volta al Country Time Club. Ci vediamo il prossimo 15 luglio”, è il messaggio dell’ex numero 3 al mondo recapitato agli organizzatori, il presidente del Country, Giorgio Cammarata, e il direttore del torneo, Oliviero Palma, con un video mostrato durante la conferenza di presentazione del torneo presso la sala stampa del Campo Centrale del Foro Italico.

Presenti il Presidente della Fitp, Angelo Binaghi, la capitana della squadra italiana di Billie Jean King Cup, Tathiana Garbin, il vice-presidente della Wta, Fabrizio Sestini e l’Assessore allo sport del Comune di Palermo, Alessandro Anello.

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“Abbiamo registrato il tutto esaurito ad ogni livello, stiamo battendo tutti i record e mi fa piacere che anche Palermo stia riscontrando un aumento significativo nella vendita dei biglietti, che rappresentano il termometro del valore di una manifestazione e della popolarità di uno sport”, ha detto Binaghi nel suo intervento, prima di lasciare la parola a Tathiana Garbin, che si è soffermata sul calendario e sulla preparazione a cinque cerchi.

“Questo torneo sarà antecedente alle Olimpiadi e a Parigi l’obiettivo sarà conquistare una medaglia. E questo torneo sarà ancora più importante per prepararsi bene. E’ un impegno per noi molto importante e credo che la nostra squadra olimpica sarà presente al torneo”. “Siamo alla 35esima edizione e vogliamo crescere sempre di più, come si sta facendo negli ultimi anni”, ha aggiunto l’Assessore Alessandro Anello. “Dal 1988, ogni anno si rinnova la sfida ad organizzare un torneo migliore dell’edizione precedente”, ha sottolineato il presidente del circolo, Giorgio Cammarata. Nella scorsa edizione furono oltre 8.8 milioni di spettatori, tra tv e streaming, ad assistere all’evento. L’obiettivo è fare meglio e nel frattempo procede la vendita dei biglietti. Sono già 3.500 i tagliandi complessivamente venduti (con incasso di 40.000 euro) per un’edizione che presenta poche novità, ma significative. “La finale del doppio sarà il sabato, perchè c’è la concomitanza con le Olimpiadi che obbligherà i tornei della settimana successiva ad anticipare le loro finali al venerdì – ha spiegato il direttore del torneo, Oliviero Palma -. Poi essendoci le Olimpiadi nei campi in terra battuta del Roland Garros, il nostro è l’unico torneo dopo Wimbledon dove poter testare la preparazione. Ci aspettiamo un parterre di giocatrici molto interessante”. A partire da Svitolina, che si prepara all’esordio a Palermo.

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Ci pensa Diakitè: il Palermo “conserva” il sesto posto, la Sampdoria ai playoff

Successo di fondamentale importanza soprattutto dal punto di vista psicologico, per la formazione di Mignani

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Ci pensa un difensore, Diakitè, a rompere l’incantesimo: il Palermo ritrova il successo a distanza di due mesi (l’ultimo era stato in casa del Lecco, 1-0 a marzo) e sul campo del SudTirol riesce a “salvare” il sesto posto in classifica. Posizione che, alla fine della regular season, consentirà di disputare il primo match dei playoff al Renzo Barbera.

Nella struttura di viale del Fante i rosa se la vedranno, venerdì prossimo, contro la Sampdoria, che è rimasta settima in graduatoria nonostante il sonante successo di questa sera sul campo del Catanzaro

Successo di fondamentale importanza soprattutto dal punto di vista psicologico, per una formazione, quella di Mignani, che aveva assoluta necessità di una ventata positiva per approcciarsi al meglio alla fase più calda della stagione.

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A Bolzano una prestazione in linea con quelle delle ultime settimane, per il Palermo, che però, dopo un primo tempo segnato dalle poche occasioni, ha visto la squadra di Mignani accelerare alla metà della ripresa. Per Diakitè, a segno su una palla “sporca” all’interno dell’area, è il primo gol in maglia rosanero. (foto archivio)

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