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Cronaca

Paola Cortellesi e “C’è ancora domani”: dritto al cuore di tutti, cifre da capogiro

Poco più di un mese, ma la pellicola è entrata nella top ten dei film italiani con maggiore incasso di sempre

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Era arrivato “in punta di piedi” lo scorso 26 ottobre al cinema. Ma prima, aveva aperto con una valanga di applausi la Festa del cinema di Roma. Adesso è un diventato un vero e proprio caso di studio, il film di Paola Cortellesi.

Per “C’è ancora domani”, una regia di esordio, in bianco e nero, una storia d’altri tempi arrivata però potente e dritta al cuore degli italiani di oggi. In appena 6 settimane, così, la tanto amata attrice – ora diventata regista – ha bucato un altro muro: con gli incassi del primo fine settimana di dicembre ha superato i 27 milioni di euro (27 milioni 281mila) ed è entrata di diritto nella top ten dei film italiani con maggiore incasso di sempre.

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E con per sempre si intende dal 1995, anno delle rilevazioni Cinetel. Una classifica dei primi dieci dominata da Checco Zalone nei primi 4 posti (al top Quo vado con 65.3 milioni) e con La vita è bella di Benigni al quinto, seguono Benvenuti al Sud di Miniero, Chiedimi se sono felice di Aldo, Giovanni e Giacomo (con Cortellesi nel cast), Natale sul Nilo di Neri Parenti e Il Ciclone di Pieraccioni. (continua sotto la foto, tratta dalla pellicola di “C’è ancora domani”)

Non solo, Cortellesi è di conseguenza anche nella top 25 dei maggiori incassi in Italia, tra film italiani e internazionali: è il ventiduesimo di una classifica guidata da Avatar, primo con 65.6 milioni di euro. Ma dove vorrà mai arrivare? Sicuramente a scalzare Cristopher Nolan dal secondo posto incassi cinema dell’anno 2023, visto che Oppenheimer è a 27 milioni 956mila euro d’incasso e li separano, sempre a ieri, 675mila euro e non sarà difficile.

Il caso altamente probabile farà diventare C’è ancora domani anche il primo film della stagione – Cinetel la calcola dal primo agosto – e del resto ha appena vinto il Biglietto d’oro a fine novembre a Sorrento, assegnato dagli stessi esercenti del cinema e suggellato da una standing ovation, essendo il film italiano più visto dell’anno con quasi 4 milioni di biglietti venduti (3.980.223 a ieri).

Successi del genere non si vedevano da anni, dall’epoca Zalone appunto, e sono obiettivamente anche successi di genere. Il cuore del film – + spoiler per i pochi italiani che non lo hanno visto + – è l’emancipazione femminile nel primo dopoguerra, il primo storico voto delle donne il 2 giugno 1946 con la fila fuori dei seggi, il ruolo nelle famiglie e la strada dei diritti raccontata da una storia di donne (la protagonista Cortellesi, la giovane figlia Romana Maggiora Vergano, l’amica fruttivendola Emanuela Fanelli) girata da una donna regista.

E tutto arriva anche dopo le polemiche per l’esclusione ministeriale di C’è ancora domani tra i finanziamenti pubblici selettivi.

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Cronaca

Caso Larimar a Piazza Armerina: giornalista Rai aggredita, telecamera rotta

“Una persona vicina alla famiglia ha iniziato ad insultarli e ha preso a calci la telecamera, distruggendola”

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La giornalista Rai Lucia Basso e l’operatore Francesco Caudullo sono stati aggrediti questa mattina a Piazza Armerina mentre stavano facendo il loro lavoro.

Lo rende noto il Cdr della Tgr Sicilia e il Coordinamento Cdr Tgr dell’Usigrai. “I colleghi erano impegnati a raccogliere informazioni dalla famiglia di una ragazza trovata senza vita in condizioni non ancora chiarite. Con la massima sensibilità, tanto che la telecamera era spenta e poggiata a terra, stavano mostrando alla madre della vittima il servizio andato in onda ieri, quando una persona vicina alla famiglia ha iniziato ad insultarli e ha preso a calci la telecamera, distruggendola”, riferisce la nota.

LEGGI ANCHE: Il giallo di Larimar e quel bigliettino d’addio: mercoledì autopsia, l’appello del Procuratore

“Un’aggressione violenta e immotivata che lascia turbati. Rivendichiamo il diritto e il dovere di tutti i colleghi, sia giornalisti che operatori, di documentare casi di cronaca così eclatanti e di farlo, come stava accadendo a Piazza Armerina, con la massima sensibilità per le famiglie delle vittime” concludono il Cdr della Tgr Sicilia e il Coordinamento Cdr Tgr dell’Usigrai. (foto Rai)

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Cronaca

Forte pioggia colpisce Palermo: disagi e strade allagate anche in provincia

Nubifragio improvviso trasforma le vie cittadine in “fiumi”: disagi alla circolazione e chiusure in provincia

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Dal cielo grigio alla forte pioggia: la domenica a Palermo è segnata da un nubifragio che colpisce la città e la provincia.

In pochi minuti, poco prima dell’ora di pranzo, così come nel pomeriggio di ieri, diverse strade del capoluogo si sono trasformati in veri e propri “torrenti”. Il temporale ha causato diversi disagi, oltre a strade allagate che hanno rallentato il traffico in diverse arterie. Prima fra tutte, viale Regione Siciliana, dove le pozzanghere creano non pochi problemi.

Ancora difficoltà nelle vie dell’area universitaria. Anche e soprattutto la località balneare di Mondello è stata colpita. Diverse, come spesso accade, le aree letteralmente allagate.

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Situazione complicata anche in provincia. Nella giornata di ieri la statale 118 “Corleonese Agrigentina” era stata chiusa al traffico in entrambe le direzioni. Nella località di Corleone, al chilometro 28, il maltempo ha riversato fango e detriti sulla strada, rendendo necessaria l’interruzione del tratto all’altezza di Ponte Casale.

Operai Anas sono al lavoro per sgomberare la carreggiata, mentre i vigili del fuoco sono intervenuti per ripristinare la viabilità. La perturbazione ha proseguito la sua corsa verso Cefalù, interessando ancora diverse aree della provincia.

La Protezione civile regionale aveva diramato ieri un avviso per il rischio meteo idrogeologico e idraulico, con livello di allerta giallo su Palermo, valido fino alla mezzanotte di oggi.

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Cronaca

“Tosse persistente”: polmonite atipica in crescita tra i bambini: cause, sintomi e come proteggersi

L’aumento dei casi di infezioni respiratorie da Mycoplasma pneumoniae porta i pediatri a segnalare nuova ondata di tosse tra i più piccoli

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L’infezione polmonare causata dal Mycoplasma pneumoniae, batterio che può indurre la cosiddetta “polmonite atipica,” è aumentata di 10 volte rispetto allo scorso anno, colpendo in modo particolare bambini e adolescenti sotto i 17 anni.

L’infezione provoca tosse persistente e sintomi lievi, come febbre e mal di gola, che portano molti a confonderla con il Covid-19 o il virus sinciziale.

Chris Edens del CDC ha osservato che i casi hanno raggiunto un picco ad agosto e, sebbene siano in leggero calo, restano elevati.

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La polmonite atipica si distingue dalla forma classica in quanto i pazienti si sentono spesso abbastanza bene per continuare la loro routine quotidiana. Nonostante la malattia si diffonda tramite goccioline di saliva, il rischio di contagio è inferiore rispetto a virus come Covid-19 o morbillo.

Per riconoscere questa infezione, spesso è necessaria una radiografia. La maggior parte dei casi rimane lieve o asintomatica, ma i sintomi possono durare fino a due settimane. In rari casi, la polmonite atipica può evolvere in una forma più grave, richiedendo cure ospedaliere. Gli antibiotici come l’azitromicina si sono rivelati efficaci nel trattamento.

I medici consigliano precauzioni come il lavaggio frequente delle mani, l’uso di mascherine e l’isolamento in caso di sintomi. Bambini immunodepressi o con patologie preesistenti sono più a rischio e necessitano di maggiore attenzione.

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Cronaca

La diga Ancipa non “esiste” più: l’emergenza a Caltanissetta, San Cataldo ed Enna

Il bacino siciliano si svuota e i Comuni si preparano a misure straordinarie per fronteggiare l’emergenza

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La Diga Ancipa, un tempo tra i più floridi bacini idrici della Sicilia, è ormai ridotta a un canyon con appena mezzo milione di metri cubi d’acqua, a fronte di una capacità di 50 milioni.

La siccità e l’eccessivo prelievo idrico dai Comuni hanno portato al quasi totale svuotamento dell’invaso, e dal 15 novembre le città di Caltanissetta, San Cataldo ed Enna dovranno cercare soluzioni alternative.

Per far fronte all’emergenza, Siciliacque ha iniziato le prove di distacco, interrompendo l’erogazione per due giorni e riposizionando la presa galleggiante in una zona a maggior pescaggio. Le forniture idriche per Caltanissetta ed Enna sono state ripristinate temporaneamente, ma si tratta delle ultime. Per proseguire, si prevede l’impiego di autobotti da parte della Protezione Civile, in collaborazione con Comuni e Vigili del fuoco.

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Nel frattempo, i pesci del bacino sono stati trasferiti nella diga Sciaguana, un altro lago della zona Ennese, purtroppo anch’esso afflitto da un calo delle acque e non collegato in rete. Tuttavia, c’è speranza grazie alla diga Olivo a Piazza Armerina: qui sono previsti interventi di manutenzione per aumentare la capacità di accumulo, offrendo un possibile sollievo a una zona in crisi.

L’Ancipa, che era stata costruita negli anni ’50 per l’energia elettrica, per poi divenire un’importante riserva idrica, ha dovuto dismettere progressivamente il servizio idrico, e presto diventerà solo un’area naturale aperta agli escursionisti.

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