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Cronaca

Quattro figli, a 68 anni corona il sogno di diventare prete: la storia, ad Adrano

“Prima di morire, come se fosse una battuta, mia moglie mi disse ‘quando io non ci sarò più, tu diventerai sacerdote'”

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Si chiama Alfio Caruso, ha 68 anni, 4 figli, 4 nipoti ed è vedovo da 4 anni. Fra alcune settimane, nella cattedrale di Catania, diventerà sacerdote. Per lui, il coronamento di un sogno. E si tratterà di una ordinazione speciale per “Alfredo” – come viene chiamato da tutti – perché è una persona molto conosciuta in città. Diacono da 23 anni, e per 38 anni è stato un impiegato del Comune di Adrano.

Diventerà prete a breve nonostante sia sposato con figli in quanto, come è previsto dal Codice di diritto canonico, anche i vedovi possono diventare sacerdoti. Grande gioia ed emozione per la comunità del Catanese. “In tanti – ha raccontato, come riporta il quotidiano La Sicilia – mi hanno manifestato il loro affetto quando ho reso nota la mia vocazione e non mi sorprendo tanto di questo perché è come se molti se lo aspettassero e per me è stata quasi una bella liberazione poter dire che diventerò sacerdote, d’altronde sono diacono da 23 anni”.

La via del sacerdozio uno sbocco naturale per il percorso di Alfredo, che era iniziato da ragazzo, quando era fidanzato con Rita – che poi diventerà sua moglie -, con la quale ha intrapreso il Cammino neocatecumenale, sino al dicembre del 2019, quando la donna ha perso la vita.

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Rita ha svolto un ruolo fondamentale nella vita di Alfredo e lo ha sempre sostenuto nelle sue scelte, anche in quella che avrebbe preso dopo la sua morte. “Più volte mi ripeteva questa frase, come se fosse una battuta “quando io non ci sarò più, tu diventerai sacerdote”. E così è accaduto, come racconta il quotidiano.

“L’ordinazione sacerdotale di Caruso rappresenta un motivo di speranza e di fiducia per tutta la chiesa adranita. L’Amministrazione comunale parteciperà – ha annunciato il sindaco di Adrano, Fabio Mancuso – alla messa di ordinazione a Catania il 7 ottobre”.

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Cronaca

Bracciante agricolo ucciso a Monreale: trovato morto con colpi d’arma da fuoco

Salvatore Di Salvo, 69 anni, rinvenuto senza vita nella sua auto in aperta campagna. Indagini in corso

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Tragedia a Grisì, frazione di Monreale, dove Salvatore Di Salvo, 69 anni, bracciante agricolo, è stato trovato morto nella sua auto in contrada Gambuca.

Il corpo dell’uomo presentava evidenti segni di colpi d’arma da fuoco, probabilmente sparati da un fucile.

A scoprire il cadavere sono stati i familiari, preoccupati per la mancanza di notizie da parte dell’uomo, uscito questa mattina per recarsi al lavoro. Non vedendolo rientrare, hanno avviato le ricerche, fino al tragico ritrovamento in una zona isolata di campagna.

Sul luogo sono intervenuti i carabinieri, che hanno immediatamente avviato le indagini per chiarire le circostanze del delitto. Al momento, non sono stati resi noti ulteriori dettagli, ma l’ipotesi prevalente è quella di un omicidio.

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Cronaca

Incendio fra Villabate e Misilmeri: capannone in fiamme, danni ad auto

Il rogo domato nella notte dalle squadre dei vigili del fuoco, nessun ferito

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Un violento incendio si è sviluppato ieri sera intorno alle 20 in un deposito situato nella frazione di Portella di Mare, nel comune di Misilmeri, alle porte di Palermo.

La colonna di fumo, visibile anche dalla strada statale Palermo-Agrigento nel tratto tra Villabate e Misilmeri, ha subito attirato l’attenzione.

I vigili del fuoco sono intervenuti con quattro squadre per domare le fiamme, riuscendo a spegnere l’incendio solo a notte fonda. Il rogo ha danneggiato alcune automobili presenti all’interno del capannone, ma fortunatamente non si segnalano feriti.

Le operazioni di spegnimento si sono rivelate particolarmente impegnative a causa della natura del materiale custodito nel deposito.

Si lavora per determinare le cause che hanno scatenato l’incendio, che ha provocato non pochi disagi nella zona.

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Cronaca

Palermo, omicidio Agostino-Castelluccio: Scotto condannato all’ergastolo

Assolto dall’accusa di favoreggiamento Francesco Paolo Rizzuto che era un amico dell’agente: i dettagli della sentenza

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I giudici della Corte di assise di Palermo, presieduti da Sergio Gulotta, hanno condannato Gaetano Scotto all’ergastolo per l’omicidio dell’agente di polizia Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, incinta, uccisi da un commando mafioso il 5 agosto del 1989 a Villagrazia di Carini.

La sentenza è stata pronunciata nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo, e il processo è stato celebrato con il rito ordinario.

Assolto dall’accusa di favoreggiamento Francesco Paolo Rizzuto che era un amico dell’agente. L’accusa, rappresentata dalla pg Lia Sava e dai sostituti Domenico Gozzo e Umberto De Giglio, presenti in aula, aveva chiesto al termine della requisitoria la condanna all’ergastolo per Scotto e l’assoluzione per Rizzuto.

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In aula presenti i parenti delle vittime, tra cui la sorella di Nino, Flora e suo figlio Nino Morana. Alla lettura della sentenza anche i giovani di Libera e Don Ciotti. La corte di assise ha inoltre deciso l’interdizione dai pubblici uffici per Scotto e la condanna, oltre al risarcimento alle parti civili, di una provvisionale in favore dei familiari di Nino Agostino e Ida Castelluccio. In aula l’abbraccio e le lacrime dell’avvocato difensore Fabio Repici con don Ciotti, e i parenti del poliziotto.

Per il duplice omicidio, la corte d’assise d’appello di Palermo nel 2023 aveva confermato la condanna all’ergastolo del boss mafioso palermitano Antonino Madonia. I giudici, in parziale riforma del primo verdetto, emesso in abbreviato, avevano escluso la circostanza aggravante della premeditazione nell’assassinio della donna. Il delitto era rimasto impunito per 32 anni.

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Cronaca

Scuola, docenti polacchi “studiano” l’inclusione a Palermo

Iniziato oggi, nel capoluogo siciliano, il percorso formativo-conoscitivo della delegazione costituita da 40 docenti e professionisti polacchi finalizzato alla conoscenza dei sistemi di inclusione scolastica, le normative in vigore e le buone prassi riguardanti gli alunni con bisogni educativi speciali. Prima tappa alla direzione scolastica statale “Nicolò Garzilli” di Palermo. Ad accoglierli, la dirigente scolastica, […]

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Iniziato oggi, nel capoluogo siciliano, il percorso formativo-conoscitivo della delegazione costituita da 40 docenti e professionisti polacchi finalizzato alla conoscenza dei sistemi di inclusione scolastica, le normative in vigore e le buone prassi riguardanti gli alunni con bisogni educativi speciali.

Prima tappa alla direzione scolastica statale “Nicolò Garzilli” di Palermo. Ad accoglierli, la dirigente scolastica, Vita D’amico, che ha ribadito l’importanza del dialogo della scuola aperta al confronto con le realtà europee in un ambito dialogante, con la presenza dei docenti e della dirigente uscente, Angela Mineo, la quale ha ricordato il percorso che si era costruito nel tempo con la realtà polacca palermitana attraverso i corsi di lingua rivolta ai bambini che per molti anni si sono svolti nell’istituto, dando una valenza “simbolica” all’incontro odierno, come continuità di un impegno e sensibilità della scuola, sia ai temi che all’apertura al confronto con le diversità e le inclusioni scolastiche.

L’incontro è continuato con la spiegazione da parte dei docenti Angela Gennaro e Aldo Chiofalo, delle normative italiane dal 1977 ad oggi che trattano il tema dell’inclusione scolastica delle persone con disabilità.

“siamo qui con una delegazione di ben 40 professionisti tra cui docenti , dirigenti scolastici ed esperti nel settore della inclusione scolastica delle disabilità, per poter conoscere ed approfondire il sistema italiano e avere uno scambio alla pari su tali temi in una visione europea – dichiara la capo delegazione dell’associazione UEF Polonia, Agnieszka Pawłowska – questi momenti saranno fondamentali per rafforzare i know how tra le due realtà in un’ottica dialogante con prassi positive” termina Pawloswka.

La prossima tappa, sarà martedì 8 ottobre all’istituto professionale “Pietro Piazza” di Palermo, dove il gruppo avrà la possibilità, in continuità della giornata odierna, di comprendere il modus operandi su tali temi nelle scuole professionali e secondarie.

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