Cronaca
Solo colpa di una sigaretta? Ribera, si indaga sulla tragedia in ospedale
Il Niat è giunto da Palermo all’ospedale “Fratelli Parlapiano”: ad esplodere, il macchinario per l’ossigenoterapia lasciato in funzione
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Sarà il Niat, nucleo investigativo speciale dei vigili del fuoco, a cercare di far luce sui terribili fatti di RIbera (LEGGI). Il gruppo speciale è giunto da Palermo all’ospedale “Fratelli Parlapiano”, dove si occuperà di effettuare accertamenti tecnici per chiarire definitivamente come nella giornata di ieri possa essere scoppiato l’incendio costato la vita a Brustureanu Costica, 53enne romeno.
L’incendio ha inoltre reso inagibile un’ala della struttura sanitaria. Così come è stato accertato dai vigili del fuoco di Sciacca e Agrigento, non ci sarebbe stata alcuna esplosione di bombola di ossigeno, perché era canalizzato al muro.
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Ad esplodere è stato il macchinario per l’ossigenoterapia lasciato in funzione quando l’uomo avrebbe acceso una sigaretta.
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Sotto sequestro preventivo è stato posto il terzo piano dello stabile, nel quale si trova il reparto di Medicina, così come deciso dal sostituto procuratore di turno di Sciacca. L’Asp di Agrigento dovrà accertare anche i danni effettivi e quantificare la somma necessaria per ripristinare l’ala dell’ospedale.
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Cronaca
Schianto nella notte a Palermo: 19enne in gravi condizioni al “Civico”
Giovane finisce contro un cassone scarrabile: è in prognosi riservata
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Grave incidente, quello che si è verificato nella notte in via Gaetano Parlavecchio, nei pressi dell’ospedale “Civico” di Palermo.
Un ragazzo di 19 anni ha perso il controllo della sua Smart e si è schiantato contro un cassone scarrabile utilizzato per i lavori stradali.
L’impatto è stato particolarmente violento, causando lesioni definite gravi. I soccorsi, allertati immediatamente, sono giunti sul posto con un’ambulanza del 118. Il diciannovenne è stato trasportato d’urgenza in ospedale in codice rosso e ricoverato in prognosi riservata.
Secondo quelle che sono state le prime verifiche, sembra che il giovane abbia perso il controllo del veicolo autonomamente, senza il coinvolgimento di altri mezzi.
L’area è stata transennata. Resta da accertare se anche l’alta velocità abbia contribuito all’incidente.
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Cronaca
Guerra dell’acqua e blitz dei sindaci sull’Ancipa: tensioni e danni, Sicilaque presenta denuncia
La protesta nell’Ennese contro la crisi idrica, la società presenta denuncia per manomissioni e disagi
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Oltre duecento persone, tra cui i sindaci di Troina, Nicosia, Gagliano Castelferrato, Cerami e Sperlinga, hanno occupato il potabilizzatore dell’Ancipa, forzando le barriere delle forze dell’ordine.
La manifestazione, che era iniziata sabato, avrebbe provocato danni agli impianti e gravi disagi per la gestione idrica. Siciliacque ha presentato una denuncia ai carabinieri di Troina, segnalando la manomissione del quadro elettrico e la chiusura della valvola che regola il flusso verso l’acquedotto Ancipa Basso.
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L’intervento dei manifestanti ha causato l’interruzione dell’approvvigionamento idrico verso i comuni di Caltanissetta e San Cataldo, come stabilito dalla Cabina di regia regionale.
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La società ha denunciato che, a causa delle azioni di protesta, gli operatori non sono stati in grado di monitorare i flussi idrici attraverso i sistemi di telecontrollo, dovendo dunque ricorrere a verifiche visive. La situazione ha portato al progressivo svuotamento della condotta e, dalle 8:30 di ieri, domenica, all’interruzione totale del flusso verso il serbatoio Cozzo della Guardia, punto chiave per l’approvvigionamento delle due città.
Siciliacque, in una nota inviata alla Cabina di regia per l’emergenza idrica e ad altre istituzioni, ha ribadito il suo ruolo tecnico e operativo nella gestione della crisi, precisando di non avere responsabilità sugli indirizzi strategici e programmatici.
“Abbiamo sempre adottato ogni misura necessaria per ridurre i disagi, rispettando le indicazioni delle autorità competenti”, ha dichiarato l’azienda, che ha chiesto alla Cabina di regia di definire un piano per le forniture idriche dei prossimi giorni.
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Cronaca
Un maxi laboratorio di armi a Palermo: pistole e migliaia di proiettili, scatta l’arresto
Sequestrate 14 armi da fuoco tra revolver e pistole semiautomatiche, 1431 tra cartucce, bossoli e proiettili o caricatori: i dettagli
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I finanzieri del comando provinciale di Palermo hanno arrestato un uomo in flagranza di reato e sequestrato 14 armi da fuoco, oltre 1.400 proiettili, silenziatori, caricatori e materiale per la lavorazione e la modifica di armi di ogni tipo.
I baschi verdi del gruppo pronto impiego hanno avuto notizia di una persona in grado di reperire, assemblare o modificare qualunque tipo di arma da fuoco mettendole successivamente a disposizione della criminalità organizzata e comune.
Negli ultimi mesi anche giovanissimi hanno avuto a disposizioni armi che sono state utilizzate nel corso di risse scoppiate nei luoghi della movida e finite nel sangue.
L’uomo, dopo essere stato individuato, è stato pedinato; la sua base era un garage sotterraneo nel quartiere Villaggio Santa Rosalia, che non apparteneva a lui ma del quale aveva la disponibilità. Le fiamme gialle hanno eseguito due perquisizioni locali, la prima nella sua residenza, una villa circondata da un grande terreno a Ciaculli, alla periferia di Palermo, dotata di telecamere a circuito chiuso su ogni lato.
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Qui è stato scoperto un vero e proprio laboratorio con banchi da lavoro, macchinari e ogni tipo di strumento necessario per modificare e assemblare armi e addirittura per incapsulare proiettili. Nel laboratorio è stata trovata una pistola semiautomatica in corso di lavorazione, cartucce e alcune canne di pistola e fucile.
Nel corso della seconda perquisizione, effettuata nel garage, è stato scoperto un vero e proprio arsenale di armi e proiettili nascosti in un’intercapedine ricavata nel contro-soffitto con assi di legno avvitate che coprivano tutto il tetto.
Rimosse le assi di legno, sono state trovate pistole, proiettili, silenziatori, caricatori. Sono stati sequestrati: 14 armi da fuoco tra revolver e pistole semiautomatiche, 1431 tra cartucce, bossoli e proiettili, 8 caricatori, 4 silenziatori, 40 inneschi, buste di polvere da sparo nonché una grande quantità di parti di pistole tra castelli per revolver, tamburi, impugnature, canne e materiale vario per la fabbricazione di cartucce. (foto guardia di finanza)
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Cronaca
L’aereo, un lusso: arriva il Natale, per Palermo e Catania prezzi voli già alle stelle
Tariffe aeree crescono per le festività, con picchi oltre i 1.200 euro. Assoutenti: “Un salasso annuale senza soluzione”
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Viaggiare in Italia durante le festività natalizie si conferma, anche per quest’anno, un’impresa costosa. Le tariffe aeree, secondo un monitoraggio condotto da Assoutenti, hanno già superato la soglia dei 600 euro per molte tratte, rendendo gli spostamenti un vero e proprio lusso.
Per un biglietto economy da Genova a Catania, andata e ritorno tra il 21 dicembre e il 6 gennaio, il costo è di 623 euro, anche scegliendo orari scomodi come la mattina presto o la sera tardi.
Gli scali siciliani risultano i più cari: da Bologna a Palermo servono 402 euro, da Trieste a Catania almeno 445 euro.
Partendo da Milano, si pagano 330 euro per Palermo, 395 euro per Catania e 421 euro per Crotone.
In alcuni casi, i prezzi raggiungono livelli esorbitanti: un volo per Catania può costare fino a 889 euro, mentre il record lo detiene un biglietto Milano-Cagliari, che può arrivare a 1.228 euro.
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La Sardegna, seppur meno costosa, non è immune all’aumento dei prezzi. Da Torino a Cagliari si spendono almeno 251 euro, da Venezia 228, da Pisa 215 e da Milano 147 euro, salvo impennate in base alla compagnia e all’orario.
Inoltre, i prezzi indicati non comprendono i costi aggiuntivi, come il bagaglio a mano o la scelta del posto, che possono far lievitare ulteriormente la spesa.
“Spostarsi in Italia durante le festività continua ad essere un salasso che svuota le tasche dei cittadini”, dichiara Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti.
“L’emergenza caro-voli si ripresenta puntualmente ogni anno, nonostante gli allarmi dei consumatori e i proclami della politica. Una situazione che sembra, purtroppo, senza soluzione”.
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