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Cronaca

Stesso stipendio, ma si lavora 4 giorni a settimana: “via” al test di Luxottica

Vacanza, dunque, dal venerdì alla domenica per i periodi scelti. Per tutte le altre settimane si lavorerà invece per 5 giorni

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Si tratta di un accordo sperimentale, sottoscritto nell’ambito del nuovo contratto integrativo aziendale (sottoscritto da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil e le Rsu). In sintesi, per 20 settimane l’anno i dipendenti degli stabilimenti Luxottica lavoreranno per quattro giorni. Dal lunedì al giovedì.

“Vacanza”, dunque, dal venerdì alla domenica. Per tutte le altre settimane si lavorerà invece per 5 giorni. Sempre a parità di salario. Coinvolti tutti i lavoratori degli stabilimenti di Agordo, Sedico, Cencenighe Agordino, Pederobba, Lauriano (Torino) e Rovereto (Trento).

In totale le cose cambieranno, dunque, per circa 20mila dipendenti. Per coloro che aderiranno all’opzione il “costo” sarà il sacrificio di cinque permessi retribuiti l’anno per coprire altrettanti venerdì liberi. Gli altri 15 saranno invece a carico dell’azienda.

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Nel contratto sono previsti altri punti qualificanti. Ai lavoratori in uscita, ad esempio, verrà concesso il part time per 3 anni con contributi pieni e i giovani che prenderanno il posto dei pensionandi non saranno più assunti a tempo parziale, come avvenuto finora, ma da subito a tempo pieno.

E’ poi stabilita – come nel 2019 – la stabilizzazione a tempo indeterminato di 1.550 lavoratori oggi in somministrazione e si sostiene il diritto allo studio dei lavoratori-studenti estendendo il diritto dei tre giorni di permesso non solo per esami universitari ma anche per master o percorsi di formazione.

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Cronaca

Blitz antidroga e arresti a Trapani: armi e cocaina del valore di un milione di euro

Operazione dei Carabinieri a Villa Rosina, 6 arresti e droga pronta per il mercato, con un valore stimato milionario

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Un’operazione dei carabinieri di Trapani ha portato all’arresto di sei persone, con un ingente sequestro di droga, armi e denaro contante.

Durante un controllo di routine nel quartiere di Villa Rosina, i militari hanno notato alcuni individui, già noti per precedenti legati alla droga, davanti a un’attività commerciale. Tra loro, un giovane ha cercato di liberarsi di tre buste di cellophane, contenenti 1,5 kg di cocaina, lanciandole poco lontano dal luogo di ritrovo.

La cocaina è stata immediatamente recuperata e sequestrata, dando avvio a una serie di perquisizioni personali che hanno rivelato altri dettagli rilevanti. Uno dei presenti, un 50enne calabrese, è stato trovato in possesso di tre buste contenenti in tutto 22mila euro in contanti.

Le indagini si sono poi estese alle abitazioni dei fermati, scoprendo a casa di un 37enne due pistole calibro 7,65 con matricola abrasa, 150 cartucce, un bilancino di precisione e altri 2 kg di cocaina. La perquisizione presso il domicilio di un altro sospettato, un 18enne incensurato, ha portato al ritrovamento di 100mila euro in contanti.

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Gli inquirenti stimano che la cocaina sequestrata avrebbe fruttato circa un milione di euro se immessa sul mercato. Attualmente, cinque degli arrestati sono stati trasferiti nel carcere di Trapani, mentre il più giovane del gruppo è agli arresti domiciliari.

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Cronaca

La Cassazione assolve Montante dall’accusa di associazione a delinquere

Cade l’accusa per l’ex presidente di Confindustria Sicilia, ma resta il ricalcolo della pena per alcuni reati

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La Corte di Cassazione ha annullato l’accusa di associazione a delinquere per l’ex presidente di Confindustria Sicilia, Antonello Montante, e altri due imputati nell’ambito dell’inchiesta su presunte attività di dossieraggio.

I giudici hanno stabilito che “il fatto non sussiste”, eliminando così anche le accuse per rivelazione del segreto di ufficio e accesso abusivo al sistema informatico per i reati commessi fino a giugno 2014, grazie alla prescrizione intervenuta.

L’avvocato Giuseppe Panepinto, difensore di Montante, si è dichiarato soddisfatto: “Finalmente è stata posta la parola fine all’ipotetico sistema Montante, che non è mai esistito”. La decisione della Cassazione rappresenta un momento di svolta per l’ex leader di Confindustria Sicilia, anche se restano alcuni aspetti processuali ancora da chiarire.

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Nonostante le assoluzioni, la Cassazione ha disposto un nuovo appello per il ricalcolo della pena legato a reati di accesso abusivo al sistema informatico successivi al 2014 e per corruzione, per i quali è stata confermata “l’irrevocabilità della responsabilità penale“.

Panepinto ha commentato anche il tema della corruzione, ricordando che l’accusa contro il generale Ardizzone è caduta, mentre per altri capi d’accusa sarà necessario valutare le motivazioni che hanno portato alla conferma della condanna e decidere come proseguire in ambito giudiziario.

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Cronaca

Termini Imerese, ufficiale il passaggio di Blutec al gruppo Pelligra

Un nuovo capitolo per la Sicilia: l’acquisizione riaccende le speranze di sviluppo e stabilità lavorativa dopo tredici anni di cassa integrazione

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Il trasferimento di Blutec al gruppo Pelligra Italia è ufficiale, segnando una svolta fondamentale per il territorio di Termini Imerese.

La notizia è stata condivisa dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha annunciato l’operazione con un post sui social, sottolineando il valore di questa iniziativa per l’industria italiana.

Il ministro Urso ha commentato con entusiasmo l’accordo, definendolo un “giorno importante per la Sicilia” e un segnale positivo per la politica industriale nazionale. “Termini Imerese può tornare ad essere un polo produttivo”, ha scritto Urso, grazie a un investimento estero capace di offrire una soluzione concreta per i lavoratori coinvolti.

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Dopo tredici anni di cassa integrazione, i dipendenti di Blutec possono finalmente intravedere un futuro più stabile. L’accordo garantisce che nessuno di loro venga lasciato indietro, rappresentando così un punto di svolta per l’occupazione locale e le prospettive industriali della zona.

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Cronaca

Strage continua sulle strade: a Gravina perde la vita imprenditore 40enne, ferita donna

Ancora un incidente in moto, che costa la vita a Victor Roy Riolo, catanese

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In provincia di Catania, la tragica conta delle vittime della strada continua a salire. L’ultimo incidente mortale ha visto protagonista Victor Roy Riolo, imprenditore catanese di 40 anni, schiantatosi con la sua moto contro un furgone fermo in Tangenziale Ovest all’altezza di Gravina, direzione Misterbianco.

L’impatto, avvenuto questa mattina – dopo quello costato la vita a Bruno Barbagallo, 34enne (LEGGI) è stato devastante, lasciando senza scampo Riolo e causando gravi ferite alla donna che viaggiava con lui, ora ricoverata in codice rosso all’ospedale Garibaldi.

LEGGI ANCHE: Scontro mortale tra moto e camion, la Sicilia piange un 34enne

Riolo, conosciuto e apprezzato a Catania come titolare di due locali, portava regolarmente il casco, così come la passeggera, ma le precauzioni non sono bastate a salvarli.

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Sul posto, i soccorsi del 118 sono intervenuti tempestivamente, ma per Riolo non c’era ormai più nulla da fare. La polizia stradale si sta occupando dei rilievi per chiarire la dinamica, mentre il personale Anas si è messo al lavoro per ridurre i disagi alla viabilità sulla Tangenziale.

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