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Sicilia

“Stop cavalli per le carrozze”: Palermo, tensione e insulti fra cocchieri e animalisti

Insulti, cori e momenti di tensione a Palermo: la manifestazione degli animalisti per il “no” ai cavalli per trainare carrozze turistiche

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Momenti di tensione a Palermo, in piazza Verdi davanti al Teatro Massimo, dove una manifestazione di alcune associazioni animaliste, con in testa l’attivista animalista Enrico Rizzi, è sfociata in un alterco con una serie di cocchieri che si sono dati appuntamento nello stesso luogo per contestare gli animalisti.

La manifestazione era stata autorizzata dalla Questura di Palermo e è stata organizzata per dire “no” all’utilizzo dei cavalli per trainare le carrozze (LEGGI), tradizione secolare nel capoluogo siciliano, con la proposta di sostituirli con motori elettrici. (👇 continua sotto 👇)
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🔴 LEGGI: “Stop ai cavalli per carrozze turisti”, Palermo si ribella: c’è la raccolta firme

Ma i cocchieri, compatti a difesa dei loro posti di lavoro, hanno deciso di presentarsi in massa a piazza Verdi e sono volati insulti e cori tra loro e gli animalisti.

Enrico Rizzi, in particolare, sui social ha denunciato un atteggiamento intimidatorio e delinquenziale nei suoi confronti e ha attaccato la Polizia locale per non essere intervenuta in sua difesa.

“A Palermo – dice – lo Stato non esiste, l’illegalità regna sovrana, le forze dell’ordine dovevano cacciare i cocchieri presenti lì in modo non autorizzato. Io faccio un preavviso per manifestare, vengo in città e mi si dice che non posso avvicinarmi a questi signori che da un’ora mi insultano e mi mandano messaggi intimidatori – ha aggiunto Rizzi, non nuovo a polemiche e scontri per le sue posizioni intransigenti – stanno in una piazza senza autorizzazione, da un’ora sbraitano e la polizia non prende alcun provvedimento”.
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Cronaca

Violenza a Villa Bellini: Catania, scatta condanna a 12 anni, maxirisarcimento a genitori della vittima

Sentenza a porte chiuse per l’aggressione alla tredicenne: l’mputato interdetto dai luoghi frequentati da minori

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È stata emessa una condanna a 12 anni e 8 mesi di reclusione per uno degli imputati maggiorenni accusati di violenza sessuale di gruppo ai danni di una tredicenne, avvenuta il 30 gennaio scorso nei bagni pubblici della Villa Bellini di Catania.

Il gup, Giuseppina Montuori, ha giudicato il caso, infliggendo all’imputato anche il pagamento di una provvisionale di 50 mila euro ai genitori della vittima e di ulteriori 20 mila euro a favore del fidanzato della ragazza e delle altre parti civili.

Il giudice ha inoltre stabilito che, per i due anni successivi alla pena, l’imputato non potrà avvicinarsi a luoghi frequentati abitualmente da minori e ha decretato la sua interdizione perpetua dai pubblici uffici. L’imputato ha anche perso la responsabilità genitoriale per la durata della pena.

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Il processo si è svolto a porte chiuse, e al momento sono coinvolti altri quattro maggiorenni, sotto giudizio presso il Tribunale penale di Catania con rito ordinario. Parallelamente, due imputati minorenni sono processati davanti ai giudici per i minorenni: uno di loro ha avuto accesso al rito abbreviato, mentre l’altro è giudicato in ordinario.

Determinanti sono state le testimonianze della giovane vittima e del suo fidanzato, che hanno denunciato l’accaduto e riconosciuto gli aggressori durante un incidente probatorio, le cui dichiarazioni sono state acquisite agli atti dei due procedimenti.

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Cronaca

Soccorso alpino e speleologico Sicilia, a Palermo due giorni di manifestazioni per i 70 anni

Si comincia domani, sabato 26 ottobre, dalle 10 alle 18 con un grande stand espositivo a piazza Politeama

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Due giorni di manifestazioni per fare conoscere il Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano, la sua storia, i mezzi e le attrezzature in dotazione, le attività che svolge su un territorio variegato come quello dell’Isola, sia in termini di formazione continua che, soprattutto, di interventi in ambiente impervio.

Il tutto nell’ambito delle celebrazioni per i 70 anni di vita del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, di cui fa parte come servizio regionale. Si comincia domani, sabato 26 ottobre, dalle 10 alle 18 con un grande stand espositivo a piazza Politeama (Palermo).

Si prosegue domenica 27 ottobre dalle 10 alle 14:30, nell’ambito della manifestazione “La Domenica Favorita”, con lo stand presso il Giardino Vincenzo Florio, in viale del Fante.
Durante entrambe le giornate verranno illustrate ai visitatori le competenze e le attività svolte. Previste anche simulazioni su manichino delle manovre di rianimazione, sotto la supervisione della commissione medica regionale del SASS, “lezioni” sui nodi e prove di montaggio e trasporto della barella portantina.

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Domenica, inoltre, sarà presente un’unità cinofila ed è prevista una dimostrazione di recupero in parete di un alpinista infortunato tramite calata di barella sulla Roccia dello Schiavo, di fronte lo stand presso il giardino Vincenzo Florio. La manovra sarà ripresa da alcune telecamere che proietteranno in diretta le immagini su uno schermo all’interno dello stand.

Il Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano è strutturato in tre stazioni alpine e una speleologica, con 145 tecnici operativi 24 ore su 24 e 10 mezzi. Nel 2023 ha garantito 189 interventi, il 52% in più rispetto ai 124 dell’anno precedente. Quest’anno ne sono già stati eseguiti 120.

In tutta Italia il Corpo può contare su 279 stazioni, presenti sulle Alpi, sulla dorsale appenninica e sulle isole maggiori. I suoi circa 7.000 operatori garantiscono un’attività operativa 24 ore su 24, 365 giorni all’anno.

Nel 2023 il CNSAS è intervenuto in totale 12.349 volte per soccorrere 12.365 persone, 7.622 delle quali hanno avuto bisogno di intervento sanitario. Ben 491 escursionisti e alpinisti, nonostante l’intervento, hanno perso la vita. Dal 1954 a oggi, il Soccorso Alpino e Speleologico ha riportato a casa ben 223.762 persone, tra le quali 140.929 ferite e 77.436 illese. Le vittime, in tutto, sono state 18.072.
(com)

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Cronaca

Stupro al Foro Italico: Palermo, confermata la condanna per l’imputato minorenne

Sotto processo per la violenza ci sono ora, davanti al tribunale, i sei imputati all’epoca maggiorenni

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La corte d’appello di Palermo ha confermato la condanna a otto anni e otto mesi inflitta in primo grado al giovane, all’epoca dei fatti minorenne, accusato di aver partecipato allo stupro di gruppo commesso a luglio del 2023 da sette ragazzi nei confronti di una diciannovenne palermitana.

La violenza sessuale avvenne in un cantiere abbandonato del foro italico. L’imputato , che allora non aveva compiuto 18 anni, in primo grado era stato condannato dal gup dei minori.

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L’accusa in appello, come riporta l’agenzia ansa, era rappresentata in aula dalle sostitute procuratrici generali Maria Grazia Puliatti e Claudia Bevilacqua.

Sotto processo per la violenza ci sono ora, davanti al tribunale, i sei imputati all’epoca maggiorenni. Alle scorse udienze la Procura ha concluso la requisitoria con le richieste di pena. La sentenza è attesa per l’8 novembre.

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Cronaca

La tragedia di Francesca, 8 anni, strappata alla vita da un batterio: funerali a Messina

Una città in lutto per la morte improvvisa della bimba: l’ultimo saluto nella Basilica Cattedrale

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La tragedia che ha colpito la piccola Francesca Galletta, 8 anni, ha scosso profondamente una famiglia di Messina, gettandola in un dolore inimmaginabile. La bambina era stata male per alcuni giorni e, nonostante gli sforzi dei medici, non ce l’ha fatta.

Francesca è stata portata d’urgenza dai genitori al Policlinico nella notte tra sabato e domenica, ma il suo cuore ha smesso di battere intorno alle quattro della notte. Arrivata in ospedale, era stata subito trasferita nel reparto di terapia intensiva pediatrica e sottoposta alle prime cure.

I medici hanno fatto il possibile per salvarla, ma uno shock settico, provocato da un batterio particolarmente aggressivo, non le ha lasciato scampo.

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Secondo i primi esami, sembra che la morte improvvisa sia stata causata da questa grave infezione. Tuttavia, sono in corso ulteriori accertamenti per comprendere meglio l’origine del batterio che ha tolto la vita a Francesca.

I genitori non l’hanno mai lasciata sola durante questa terribile prova, e oggi la città si stringerà attorno alla famiglia Galletta per l’ultimo saluto. La cerimonia si terrà al Duomo alle ore 15.30, in un’atmosfera di profondo cordoglio.

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