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Cronaca

Stupro di Palermo, altro orrore: la vittima minacciata da un indagato “con un coltello”

“Mi gridavano: ti ammazziamo, mentre mi picchiavano e mi portavano a forza a casa loro”

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Si torna a parlare dello stupro dello scorso 7 luglio, a Palermo, dove una 19enne era stata violentata nei pressi del Foro Italico, vicino al porto, in un cantiere abbandonato, da sette ragazzi.

La vittima, oggi 20enne, ha raccontato di essere stata “fermata” ed affrontata da un giovane e dalla madre del ragazzo. Entrambi la avrebbero minacciata con un coltello e poi trascinata a casa dei due.

Interrogata nel corso dell’indagine sullo stupro, la ragazza palermitana aveva rivelato agli inquirenti di essere rimasta vittima di un’altra violenza subita prima di quella notte da incubo della scorsa estate, e questo aveva portato i magistrati ad approfondire la questione e a procedere d’ufficio contro il giovane, lo stesso che due giorni fa, di sera, ha provato a vendicarsi di lei.

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Il fidanzato della ragazza, anche lui minacciato, intorno alla mezzanotte è corso ad avvertire i carabinieri di piazza Verdi, e poco dopo i due aggressori si sono presentati nella stessa caserma. La procura ha aperto un fascicolo per violenza privata.

“Mi gridavano: ti ammazziamo, mentre mi picchiavano e mi portavano a forza a casa loro”, ha raccontato la giovane ai carabinieri. E il fidanzato descrive i momenti di paura: “Ci hanno puntato un coltello. Sono stato immobilizzato. Volevo chiamare le forze dell’ordine, ma anche le persone che si trovavano in piazza me l’hanno sconsigliato, perché quel ragazzo era armato e poteva avventarsi su di lei”.

L’aggressore, arrivato in macchina a piazza Ballarò, si accorge della giovane tra la folla e comincia a insultarla. Dopo un breve botta e risposta, sembrava tutto finito, ma dopo essersi allontanato in auto è tornato a piedi insieme alla madre ed è cominciato l’incubo.

Circa un’ora dopo tutti si ritrovano in caserma, dove sono rimasti per l’intera notte. Quando la ragazza è tornata finalmente a casa al mattino ha racconta alla zia – con la quale abita – che i due, madre e figlio, le gridavano: “Ci hai rovinato la vita”, mentre la picchiavano e la minacciavano di morte. Fino alla decisione di portarla con loro in caserma per farle cambiare versione sulla violenza che aveva dichiarato d’aver subito nella primavera di un anno fa.

I carabinieri stanno visionando le telecamere della zona dove è avvenuta l’aggressione. La ragazza è stata portata di nuovo in una località protetta, come era accaduto dopo lo stupro dello scorso luglio, per tenerla al riparo da ulteriori minacce”, dice l’avvocata Carla Garofalo, che non ha potuta incontrare la sua assistita perché è stata immediatamente trasferita da Palermo per motivi di sicurezza. La legale ricorda che il prossimo 19 aprile ci sarà l’udienza preliminare per i sei maggiorenni indagati per lo stupro del 7 luglio, che hanno chiesto il rito abbreviato.

Un mese fa il tribunale per i minorenni ha condannato con rito abbreviato, a otto anni e otto mesi, il settimo componente del branco, che all’epoca dei fatti non aveva ancora compiuto 18 anni.

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Cronaca

Precipita in moto in una scarpata nel Catanese, 38enne salvato dal Soccorso alpino

Poi in volo il trasporto d’urgenza al pronto soccorso dell’Ospedale Cannizzaro di Catania

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Intervento di soccorso e recupero di un motociclista precipitato in un burrone, nel territorio di Linguaglossa (Catania). I tecnici della Stazione Etna Nord del Soccorso Alpino e Speleologico Siciliano sono intervenuti nella tarda mattinata di oggi, domenica 5 maggio, per il recupero di un motociclista di 38 anni di Giardini Naxos, precipitato in una scarpata, dopo essere uscito fuoristrada lungo la “Mareneve” in territorio del comune del Catanese.

L’uomo è stato raggiunto dalle squadre di soccorso del CNSAS Sicilia, dai sanitari del 118,
insieme ai Vigili del Fuoco e ai Carabinieri della locale stazione, e valutate le condizioni di
salute è stato immobilizzato e trattato per i diversi traumi riportati.

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L’infortunato è stato imbarellato dai tecnici del CNSAS Sicilia su una speciale barella
portantina in dotazione al Soccorso Alpino, adatta per la movimentazione sui terreni impervi,
con la quale è stato portato fuori dalla scarpata dove era precipitato, in parte per mezzo di
trasporto a spalla e successivamente con il supporto dell’autoscala dei Vigili del Fuoco, che
ha imbragato e sollevato la barella sulla sovrastante strada asfaltata.

Il motociclista, riportato sul manto stradale, è stato posto nell’ambulanza 118 presente, per
essere recato fino all’elicottero, atterrato nelle immediate vicinanze, che ha provveduto in
volo al trasporto d’urgenza al pronto soccorso dell’Ospedale Cannizzaro di Catania.

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“Che ore sono?”, poi in sei lo picchiano brutalmente: Palermo, ventenne in ospedale

Dopo i fatti sono intervenuti gli agenti della polizia municipale e poi i carabinieri e gli agenti di polizia

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Ancora violenza, e ancora nella via Quintino Sella, fra le strade della movida. LA stessa in cui, alcuni mesi fa si era verificata una sparatoria (cui si riferisce la foto). Un ragazzo ventenne è stato picchiato in nottata a Palermo.

LEGGI ANCHE: “Far west” e spari in strada in pieno centro storico a Palermo: tre arresti

Il ragazzo era stato avvicinato da alcuni coetanei, che gli avrebbero chiesto l’orario. Poi è partita l’aggressione. A prenderlo di mira, come raccontato dalla vittima, sarebbe stato un gruppo di sei adolescenti.

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Provocato un trauma al volto al giovane, che è stato successivamente trasferito in ospedale. Sul posto dopo i fatti sono intervenuti gli agenti della polizia municipale e poi i carabinieri.

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Ponte sullo Stretto, “sentenza” di Orlando: “Non si farà, risorse sarebbero utili per altro”

“Pensate quante infrastrutture ferroviarie e viarie, scuole si potrebbero costruire con 14 miliardi di euro…”

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“C’è un solo modo per non avere paura del Ponte sullo Stretto, non farlo. Il Ponte è un’opera di 14 miliardi che non si farà, perché le stesse commissioni tecniche nominate dal ministero hanno sollevato più di 200 osservazioni”.

Queste le parole dell’ex sindaco di Palermo, Leoluca Orlando. “A cosa serve allora spendere così tante risorse? Forse per prevedere due o tre miliardi per qualche progettista amico, per qualche tangente nascosta?”.

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L’effetto è quello di, ancora una volta, configurare lo Stato italiano – prosegue l’ex primo cittadino palermitano – come uno Stato coloniale. Pensate quante infrastrutture ferroviarie e viarie, scuole si potrebbero costruire con 14 miliardi di euro“, ha commentato nel corso della campagna elettorale in svolgimento a Palermo.

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Cronaca

Incidente sulla Palermo-Mazara, donna muore in ospedale: inchiesta per omicidio stradale

La vittima si trovava sul sedile anteriore della Fiat Punto che era guidata da una donna

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Non ce l’ha fatta, Vita Varvaro, la donna che era rimasta vittima di un grave incidente stradale avvenuto lungo l’autostrada Palermo-Mazara del Vallo.

La donna anziana, 91 anni, ha perso la vita in ospedale, al “Villa Sofia”, dove era stata ricoverata per le gravi ferite riportate. La vittima si trovava sul sedile anteriore della Fiat Punto che era guidata da una donna. All’altezza di Capaci è avvenuto lo scontro con una Jeep.

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Sul caso in questione, la procura ha aperto una inchiesta. Si valuterà l’ipotesi di omicidio stradale. Sul corpo della vittima è stata disposta l’autopsia.

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