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Cronaca

Tragedia ad Acireale: neonata muore misteriosamente in culla

A nulla è valsa la folle corsa in ospedale dell’ambulanza allertata dai genitori

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Vanno per cambiarle il pannolino ma si accorgono subito che qualcosa non va. Deve essere stato terribile per una coppia di genitori di Acireale constatare che, dentro la culla la loro piccola di appena tre mesi era fredda, pallida e non rispondeva alle sollecitazioni.

Da quel momento inzia un vero incubo che li vede per prima cosa allertare il 118.

Una volta sul posto i sanitari hanno tentato un primo disperato soccorso. Poi la disperata corsa presso l’ospedale di Santa Marta e Santa Venera laddove la bimba giungerà morta. Il sospetto è che la causa del decesso sia la cosiddetta sindrome della morte in culla.

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Cronaca

Precipita da ponteggio, finisce su trave di ferro: altro incidente sul lavoro nel Ragusano

Altro terribile incidente sul lavoro, durante la ristrutturazione di un appartamento: la vittima, un quarantanovenne di Scicli

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Ancora incidenti sul lavoro in Sicilia, proprio un giorno dopo la strage di Casteldaccia, con cinque operai morti durante i lavori nella rete fognaria. Nella provincia di Ragusa, un uomo è rimasto gravemente ferito mentre lavorava in una ditta che si trova nella frazione di Donnalucata.

LEGGI ANCHE: Casteldaccia, gli operai non dovevano scendere: indagine per omicidio colposo

Il lavoratore, 49 anni, di Scicli, stava eseguendo alcuni interventi di ristrutturazione in via Sanremo. Al lavoro in un appartamento, è precipitato da un ponteggio ed è andato a finire su una trave di ferro. Le condizioni sono sin da subito apparse gravissime, e dopo l’arrivo del 118 si è reso necessario l’intervento dell’elisoccorso.

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Sul posto sono giunti i carabinieri, per le prime indagini, oltre all’ambulanza. L’operaio è stato poi trasportato in codice rosso al Trauma center dell’ospedale “Cannizzaro” di Catania.

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Cronaca

Casteldaccia, gli operai non dovevano scendere: le indagini

Gli sviluppi delle indagini sulla strage di Casteldaccia: ecco perchè gli operai erano senza mascherina

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Secondo il contratto, l’aspirazione dei liquami sarebbe dovuta avvenire dalla superficie, attraverso un autospurgo. Gli operai rimasti vittime del tragico incidente a Casteldaccia, duqnue, non avrebbero nemmeno dovuto scendere all’interno della stazione di sollevamento.

Questo quanto emerge dopo le prime informazioni trapelate in merito al contratto d’appalto con Amap, la municipalizzata che aveva dato alla loro ditta, la “Quadrifoglio group”, l’appalto dei lavori.

Anche per questa ragione si spiega il perché gli operai al lavoro a Casteldaccia non indossassero mascherine, e non avesse il gas alert. Tramite l’apparecchio sarebbe, infatti, stato possibile misurare la concentrazione dell’idrogeno solforato. Questo è stato il gas che li ha uccisi.

Gli inquirenti lavorano dunque anche per capire i motivi che hanno spinto gli operai a scendere all’interno della stazione di sollevamento. Fra le ipotesi, quella che gli operai abbiano aperto una paratia che avrebbe dovuto rimanere chiusa.

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Cronaca

Strage Casteldaccia, in “gravissime condizioni” operaio ricoverato a Palermo

Le condizioni sono “gravissime per il danno multiorgano da tossicità diretta e da insufficienza polmonare con distress respiratorio”

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Le condizioni sono gravissime per il danno multiorgano da tossicità diretta e da insufficienza polmonare con distress respiratorio”. Si tratta di quanto trapelato dal Policlinico di Palermo a proposito di Domenico Viola, l’operaio 62enne che è stato ricoverato in terapia intensiva dopo la strage sul lavoro a Casteldaccia.

L’operaio è stato l’ultimo ad entrare fra i cunicoli, ed il primo ad essere tirato fuori dai vigili del fuoco, dopo l’emergenza scattata. I sanitari del 118, giunti sul posto, lo hanno subito intubato.

LEGGI ANCHE: Casteldaccia, nessun cedimento: “Operai giù senza mascherine”, aperta inchiesta

Altri tre lavoratori, Giovanni D’Aleo, 44 anni, Giuseppe Scavuzzo, 39 anni, e Paolo Sciortino, di 35, sono rimasti illesi, e dopo l’incidente sono stati sentiti dagli agenti della squadra mobile di Palermo. Sul caso, aperta l’inchiesta della procura di Termini Imerese (LEGGI).

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Cronaca

Cannes, Palma d’oro onoraria a una strepitosa Meryl Streep, 74 anni: “Che onore”

Leggenda del cinema, con i suoi tre Oscar e nove Golden Globe è nell’Olimpo subito sotto Katherine Hepburn

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Meryl Streep torna al festival di Cannes, da cui manca incredibilmente dal 1989, quando vinse come migliore attrice per “Un grido nella notte” diretto da Fred Schepisi.

Leggenda del cinema, l’attrice che con i suoi tre Oscar (e 21 nomination) e nove Golden Globe è nell’Olimpo subito sotto Katherine Hepburn, sarà protagonista nella cerimonia di apertura condotta da Camille Cottin, il 14 maggio al Grand Theatre Lumiere: la 77esima edizione della kermesse la premierà con la Palma d’Oro onoraria.

Meryl Streep onorata del premio “Sono immensamente onorata di ricevere la notizia di questo prestigioso riconoscimento. Vincere un premio a Cannes, per la comunità internazionale degli artisti, ha sempre rappresentato il traguardo più alto nell’arte del cinema“, ha commentato Meryl Streep, 74 anni e una filmografia in cui è difficile scegliere, da “Il Cacciatore” a “Piccole Donne” diretto da Greta Gerwig, presidente della giuria quest’anno.

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“Stare all’ombra di coloro che sono stati precedentemente onorati è una lezione di umiltà ed emozionante in egual misura. Non vedo l’ora di venire in Francia per ringraziare tutti di persona a maggio”, ha proseguito.

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