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Un’Inter magistrale, anno all’insegna dei successi: così è arrivata la seconda stella

I nerazzurri nel 2024 sono rimasti imbattuti, con il miglior attacco e la miglior difesa d’Europa

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L’Inter supera 2-1 il Milan nel derby e si laurea campione d’Italia per la ventesima volta nella sua storia.

I nerazzurri nel 2024 sono rimasti imbattuti, con il miglior attacco e la miglior difesa d’Europa. Da gennaio ha saputo solo vincere e segnare gol, alzando al cielo la Supercoppa italiana e conquistando scontri delicati all’ultimo minuto. Ricordiamo Inter-Verona e Udinese-Inter, vinte entrambe per 2-1 all’ultimo minuto grazie alle reti di Frattesi.

Lo scudetto n°20 è stato ottenuto da un gruppo solido, nel quale anche i singoli hanno potuto brillare come Lautaro, capocannoniere della Serie A, e Calhanoglu che ha segnato tutti i nove rigori da lui calciati. Ma c’è anche Marcus Thuram che ha messo in bacheca 11 reti e sette assist, diventando così il secondo giocatore dell’Inter ad aver segnato più di 10 gol e servito più di cinque assist nella sua prima stagione in Serie A, dopo Samuel Eto’o: 12 gol + 6 assist nel 2009/2010, anno del Triplete.

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Nella partita finale, contro il Milan, a cucire il tricolore addosso alla squadra di Simone Inzaghi ci pensano Acerbi nel primo tempo e Thuram in avvio di ripresa, contro un avversario messo in campo con un insolito 3-5-2 senza prime punte di ruolo.

I nerazzurri passano al 18’. Dimarco batte un corner dalla sinistra, Pavard fa da torre verso il secondo palo trovando solissimo al centro Acerbi che sfrutta la dormita dei rivali e trafigge di testa Maignan a pochi passi dalla porta.

Sette minuti dopo, Lautaro si divora il 2-0 quando calcia alle stelle da pochi passi vanificando un assist dalla sinistra di Dimarco. I padroni di casa si vedono per la prima volta al 29’ quando Reijnders lancia in contropiede Musah, il quale serve a sua volta Leao che si sposta la palla sul sinistro saltando Acerbi e va al tiro, ma Sommer è pronto al salvataggio in tuffo. Al 38’ sono Lautaro e compagni a sfiorare il raddoppio, quando apre troppo il piatto da buona posizione e manda largo sciupando un assist dalla fascia mancina di Barella. Un minuto più tardi, invece, è Sommer a compiere un miracolo neutralizzando un destro volante di Calabria arrivato dopo un cross dalla destra di Musah.

Sul capovolgimento di fronte, un errato disimpegno di Tomori consegna palla a Mkhitaryan che conclude con il mancino, trovando Maignan pronto alla parata a mani aperte. In avvio di ripresa, dopo soli quattro minuti, l’Inter firma il raddoppio. Thuram protegge palla su Tomori, si accentra dalla sinistra e calcia rasoterra con il destro sul primo palo trovando impreparato Maignan.

Due minuti dopo, risponde Hernandez sul versante opposto con un sinistro velenoso dal limite che viene parato in tuffo da Sommer. In un momento in cui gli ospiti sembrano controllare il match senza grosse difficoltà, la formazione di Pioli accorcia le distanze a dieci dalla fine. Il neo entrato Chukwueze scodella un pallone sul secondo palo sul quale arriva Leao, sponda di testa per Gabbia che incorna trovando pronto Sommer al salvataggio, ma il portiere svizzero non può nulla sul tap-in a porta vuota di Tomori.

Gli ospiti resistono all’assalto finale dei loro avversari e mettono in cassaforte i tre punti che valgono il +17 in classifica e lo scudetto della seconda stella. In pieno recupero, con un nervosismo ormai alle stelle, espulsi Dumfries, Hernandez e Calabria ma al fischio finale può scattare la festa per i neo campioni d’Italia che festeggiano così il meritato tricolore.

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La prima grande gioia è quella del Parma: emiliani promossi in Serie A

I ducali fanno 1-1 col Bari e tornano nel massimo campionato a tre anni di distanza dall’ultima volta

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La prima grande festa, è quella del Parma. In Serie B, nel giorno del nuovo tonfo del Palermo di Mignani sul campo dello Spezia (LEGGI) , è quella emiliana la prima squadra a centrare la promozione in Serie A.

I ducali pareggiano 1-1 in casa del Bari e tornano nel massimo campionato a tre anni di distanza dall’ultima volta: a decidere la sfida, i gol di Bonny e Di Cesare. Fondamentale anche il ko del Venezia, che perde 3-2 a Catanzaro: segna Iemmello su rigore al 96′. Il Como vola a +4 sul terzo posto: 2-1 sul Cittadella con Goldaniga.

In chiave salvezza, importante, oltre a quello del Cosenza, anche il “colpo” dello Spezia, ai danni dei rosanero, che adesso in classifica vedono avvicinarsi sempre più anche la Sampdoria.

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“È stato un campionato complicatissimo fino all’ultimo, siamo arrivati a 73 punti a giocarsi la promozione a due gare dalla fine, serve un campionato tosto. È stato combattuto – ha detto il tecnico del Parma, Fabio Pecchia – fino all’ultimo, con avversari forti che hanno stimolato. C’è gioia e tanta stanchezza. Non c’è un aggettivo, abbraccio ogni ragazzo, anche quelli che sono stati ai margini per tanto tempo”.

“Le vittorie sono belle tutte, quella di Verona è stata molto complicata. A Cremona è stata più una favola, bellissima, questa forse è più dura. L’obiettivo primario era tornare in Serie A, questa è la vittoria di un club forte, io ho solo fatto la mia parte“.

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Il Palermo si scioglie ancora: difesa horror, poche idee e fa festa lo Spezia

La sfida valida per la terzultima giornata della stagione regolare in Serie B

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Ancora un crollo, il secondo consecutivo in campionato, per il Palermo: dopo il ko interno contro la Reggiana, i rosa affondano sul campo dello Spezia, nel pieno della lotta per non retrocedere.

Decisiva la rete, messa a segno nel primo tempo, di Di Serio, scaturita dall’ennesimo errore difensivo della squadra di Mignani. Errato retropassaggio di Lund, verso Pigliacelli, e “regalo” al giocatore di casa, che va a segno in pallonetto.

Poco concreta, dopo il gol arrivato al quarto d’ora, la reazione dei rosa. Nella ripresa fasi di gioco nervose, con gli ingressi, fra gli altri, di Ranocchia e Traorè (Segre titolare, rispetto all’ultima sfida) che non hanno influenzato il corso della gara.

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Perinetti: “Palermo organico di gran valore, Serie A ancora possibile con Mignani”

“I problemi difensivi non si sono attenuati, né con Corini che con Mignani, e qualche sbavatura rimane, ma non tutto è deciso”

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(eb) “Il Palermo ha già dimostrato, anche nei mesi scorsi, di avere le potenzialità per dire la sua, anche nella corsa alla Serie A. Ma sarà necessario ritrovare stabilità perché la corsa riprenda al meglio”. Predica calma ed è fiducioso per il rush finale di campionato della squadra di Mignani, l’ex direttore sportivo del Palermo, Giorgio Perinetti, intervenuto nel corso di Goal Inside, settimanale di approfondimento calcistico in onda su Teleone (VIDEO: guarda puntata completa).

“La società ha allestito certamente un organico importante, ma spesso non tutto riesce al primo colpo. I problemi difensivi non si sono attenuati, né con Corini che con Mignani, e qualche sbavatura rimane. La squadra – spiega Perinetti – qualche battuta a vuoto l’ha avuta, e credo sia necessario rimanere calmi per ritrovare stabilità. La squadra ha già dimostrato di potersi giocare le sue carte, come avvenuto nel recente passato”.

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L’ex dirigente rosa, al lavoro nel Palermo nella stagione dell’ultima promozione in Serie A, con Iachini in panchina e Dybala, Vazquez, Hernandez o Belotti fra le “stelle” in campo, sottolinea la bontà dell’organico. “Rosa sopravvalutata? Beh, quando mancano i risultati che si spera di ottenere certamente si fanno diverse riflessioni. Magari non tutto è andato bene, però credo che il Palermo abbia comunque un organico di riguardo, anche se i risultati dimostrano che altre squadre si son fatte trovare più pronte e più attrezzate. Ma non bisogna cedere al pessimismo: nei play-off il Palermo se la potrà certamente giocare con le altre. Ci saranno probabilmente anche squadre come Cremonese e Venezia, e dunque la concorrenza sarà molto agguerrita”.

GUARDA GOAL INSIDE: la puntata con Giorgio Perinetti

Perinetti parla anche del neotecnico, da poco meno di un mese, Michele Mignani: “Non vorrei mai scindere Vergassola da lui. Si tratta di due ragazzi seri e preparati, cercano la concretezza e di solito hanno guidato squadre sempre pragmatiche. Spesso ho visto loro centrare risultati più eclatanti in trasferta che in casa. Mignani è entrato in corsa in un campionato come la B, e non so quanto sia una sua caratteristica peculiare quella di entrare “bene” in corsa“.
Il nuovo allenatore del Palermo però è certamente un tecnico concreto. Le sue squadre hanno una certa solidità e viaggiano sempre sul filo del pari, per poi spingere verso la vittoria. Fuori casa ha fatto tanti blitz e questo è un fatto positivo. Ma ogni ogni avventura ha una sua storia, dunque vedremo quale sarà la sua, a Palermo”.

Nel corso dell’intervista, spazio anche alla Serie C, ed ai playoff del Catania, che potrebbe incrociare proprio l’Avellino di Perinetti, attualmente direttore dell’area tecnica degli irpini. “Il Catania – ha detto il dirigente – sarà certamente la mina vagante nei playoff. Squadra da temere, anche per noi. Hanno avuto in campionato un rendimento sempre molto altalenante, con l’Avellino abbiamo vinto sia all’andata che al ritorno, ma da adesso in poi sarà una formazione certamente diversa, e con il supporto di un pubblico come il nostro, molto caldo. Sarà una delle squadre da temere, nonostante il rendimento in campionato”.

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Serie C, il Catania evita playout e aggancia il Messina: ora il sogno Serie B

Gli etnei torneranno in campo l’11 maggio prossimo, quando avverrà l’esordio direttamente nella fase nazionale dei playoff

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Si chiude con un sospiro di sollievo la stagione regolare per il Catania, che battendo il Benevento per 1-0 riesce ad evitare l’incubo dei playout. E adesso, dopo la salvezza, paradossi del regolamento, i rossazzurri hanno la chance per la promozione, con i playoff che sono stati conquistati vincendo la coppa Italia di Serie C, ai danni del Padova.

Per la squadra del presidente Pelligra inizia adesso una lunga pausa, che permetterà di ricaricare le pile in vista degli spareggi per la promozione in Serie B.

Gli etnei torneranno infatti in campo l’11 maggio prossimo, quando avverrà l’esordio direttamente nella fase nazionale dei playoff. Il ritorno è in programma tre giorni dopo, il 14 maggio.

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Lo spettro della retrocessione, ieri, è stato allontanato al Massimino, dove la formazione di Zeoli ha superato i campani grazie alla rete messa a segno prima dell’intervallo da Pietro Cianci. I tre punti hanno permesso di scavalcare in classifica finale anche il Messina di Giacomo Modica. I giallorossi si erano già salvati in precedenza, e nell’ultimo atto hanno perso per 2-1 sul campo del Monopoli.

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