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News e Focus

“No” a qualsiasi relazione o amicizia: una 18enne picchiata dal padre e dai fratelli

Botte e violenze alla figlia di 18 anni: le nega i social, le amicizie, il fidanzato. Arrestato papà ed i fratelli della giovane vittima

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Le controllavano il telefono, le vietavano i social, le vietavano praticamente tutto. Le vietavano di vivere, in poche parole. E lei, una ragazza di 18 anni, era costretta ad ubbidire, perché l’alternativa era la violenza.

La triste storia arriva dalla provincia di Modena, dove quattro persone sono state arrestate in esecuzione di una ordinanza di custodia in carcere, emessa dal Gip su richiesta della Procura. Per la vita “negata” alla 18enne e le violenze perpetrate alla figlia, il padre ed i suoi tre figli, di nazionalità albanese, sono stati dunque fermati. (continua sotto)
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In sintesi, il papà e i fratelli avevano totalmente impedito alla ragazzina anche di avere amicizie e relazioni sentimentali, Gli insulti erano all’ordine del giorno e, in qualche occasione, si arrivava anche alle botte e alle minacce di morte. I quattro sono stati arrestati ieri, come riferisce in una nota il procuratore di Modena, Luca Masini.

Tre sono stati arrestati a Castelnuovo Rangone mentre il quarto, inizialmente sottrattosi alla cattura, è stato rintracciato nella serata di ieri a Carpi. Tutti gli indagati rispondono di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate in concorso.

La giovane ha denunciato di aver subito continue violenze e minacce da parte del padre e dei fratelli. Si tratta di una famiglia di origine albanese e la ragazza, in carico al Servizio sociale Terre di Castelli, ha 18 anni. Dalle indagini dei carabinieri è emerso che la maltrattavano verosimilmente perché non accettavano la sua integrazione in Italia. (foto archivio)

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Altro terremoto magnitudo 6.6 in Giappone: “Diversi i feriti”

Per il momento non è stato emesso un allarme tsunami: l’epicentro del sisma è stato il Canale di Bungo

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Ancora una scossa di terremoto di magnitudo 6.6 in Giappone. I feriti, secondo le ultime informazioni, sono diversi. I danni, fortunatamente, non sarebbero particolarmente gravi.

Si tratta di quanto accaduto nella parte occidentale dell’isola di Shikoku, in Giappone. Il terremoto ha provocato decine di feriti lievi, e sul web sta circolando un video girato all’interno di un ristorante che mostra l’effetto della scossa con centinaia di stoviglie che cadono a terra e si distruggono.

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Per il momento non è stato emesso un allarme tsunami. L’epicentro del terremoto è stato il Canale di Bungo, stretto che separa le isole giapponesi di Kyushu e Shikoku. L’impianto nucleare di Irata, dove è in funzione un reattore, non ha segnalato alcuna irregolarità, come ha dichiarato l’operatore Shikoku Electric Power.

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Vuole recuperare il pallone, cede tetto: Simone muore a 22 anni

La drammatica notizia è poi arrivata nelle ultime ore. Per lui, anche il rapper Sfera Ebbasta aveva dedicato un video

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Tragedia, dopo giorni di agonia in ospedale: nella provincia di Padova muore un ragazzo di 22 anni, Simone Bonato, che era salito sul tetto di un capannone per recuperare un pallone.

Si tratta della tragedia che si è consumata a Galliera Veneta, poche settimane fa, proprio nel giorno di Pasquetta. Il giovane stava giocando con gli amici a San Martino di Lupari, in via Papa Luciani, quando la palla è finita sul tetto della struttura. Il 22enne era salito per recuperarlo ma, secondo le prime ricostruzioni, il tetto avrebbe avuto un totale cedimento.

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Simone ha dunque fatto un “volo” di circa quattro metri, sbattendo la testa nella caduta. In ospedale è stato subito ricoverato in terapia intensiva, con gli amici che hanno fatto avanti e indietro dal suo letto in reparto. La drammatica notizia è poi arrivata nelle ultime ore. Per lui, anche il rapper Sfera Ebbasta aveva dedicato un video.

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“Quel poliziotto è gay”: scatta esame psichiatrico, poi l’indennizzo per “danno morale”

I test erano stati ordinati dopo una segnalazione (risultata falsa) di due detenuti nel carcere dove l’agente prestava servizio

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Era stato sottoposto a un esame psichiatrico per verificare se fosse omosessuale. Ora un agente scelto di polizia penitenziaria ha presentato un ricorso al Tar del Piemonte ottenendo un indennizzo di 10mila euro per “danno morale”.

La somma è stata messa in carico al ministero della Giustizia. I test erano stati ordinati dopo una segnalazione (risultata falsa) di due detenuti nel carcere dove l’agente prestava servizio.

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Il Tar nella sentenza rileva che fu messa in dubbio l’idoneità al lavoro del poliziotto “veicolando l’idea per cui l’omosessualità attribuitagli potesse essere un disturbo della personalità”.

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“Dai, firma”: porta in banca lo zio morto per ottenere prestito, il caso

La macabra vicenda, per cui la donna viene accusata di frode e vilipendio di cadavere

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Ha portato lo zio in banca, esortandolo a firmare dei documenti per ottenere un prestito di 3mila euro. Il parente era in sedia a rotelle, e non si muoveva. Ad un certo punto, la sua testa era anche caduta all’indietro. E lei, continuava a chiedere: “Dai, devi firmare”.

Ma l’uomo, come viene accertato dai dipendenti, è morto. La scoperta macabra viene fatta subito, perchè qualcosa non va. Si tratta della scena che viene interamente ripresa dalle telecamere di sorveglianza di una banca di Rio de Janeiro, in Brasile.

La nipote, alla fine, è stata accusata di frode e vilipendio di cadavere.

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L’uomo, 68enne, era fermo mentre la donna, come è stato raccontato dai dipendenti, cercava di fingere che fosse lui a firmare i documenti. Ma “era pallido, non si muoveva e non parlava”. Le indagini sono state aperte e si cercherà di chiarire se ci sono altri membri della famiglia coinvolti.

In tanti hanno assistito all’incredibile scena. La donna, come riportato dalla TV Globo, ha poi affermato che lo zio “era vivo quando è entrato in banca”. Come poi accertato dal  medico legale, la morte risaliva invece a qualche ora prima.

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