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“Ci ho litigato, ora vado a dormire”: un messaggio e poi Giulia scompare, è giallo

Paura per la scomparsa di Giulia Tramontano, 29enne di cui non si hanno più notizie da sabato. Incinta, aveva litigato col compagno

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“Sono un po’ turbata, vado a dormire”. Poi, dopo il suo ultimo messaggio su whatsapp, non si è più saputo nulla. E’ mistero su Giulia Tramontano, una ragazza di 29 anni di Senago. Nella cittadina del Milanese non si hanno più notizie su di lei.

Le ultime parole erano state quelle inviate in un messaggio ad un’amica, sabato sera intorno alle 21.30. Aveva avuto, come ha raccontato, una discussione con il proprio compagno, prima di scrivere quelle parole. E’ stata l’associazione Penelope (che si occupa di persone scomparse) a lanciare l’appello attraverso un volantino pubblicato sui social.

Secondo i familiari, non si tratterebbe di un allontanamento volontario. “È alta 1,68 cm, pesa 68 kg, capelli chiari e lunghi. Non c’è certezza – si legge nel messaggio – sugli abiti con cui si è allontanata. Ha un tatuaggio sul braccio sinistro, è sicuramente in difficoltà in quanto al settimo mese di gravidanza. Chiunque dovesse vederla può contattare le forze dell’ordine al 112 oppure l’Associazione Penelope Lombardia al 380-7814931″.

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La giovane vive nel Milanese da cinque anni, ma è originaria di Sant’Antimo, in provincia di Napoli. Con sé avrebbe documenti, passaporto e soldi in contanti. È stato il compagno 30enne a sporgere denuncia ai carabinieri della stazione di Senago e avvisare i familiari. È lui l’ultimo ad averla vista e per questo è stato ascoltato dai militari. A loro, secondo quanto riportato dai media locali, avrebbe fornito versioni contradditorie sui fatti di sabato sera.

La sorella, Chiara, ha assicurato che Giulia “è una ragazza tranquilla, non ha la macchina, ma non avrebbe mai accettato un passaggio da sconosciuti è in attesa del suo primo figlio, è un agente immobiliare e aveva deciso di lavorare fino all’ultimo mese di gravidanza, in smart working da casa, perché stava bene”. Nel volantino, il numero di telefono della sorella e il loro disperato appello.

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Cronaca

Violenza a Villa Bellini: Catania, scatta condanna a 12 anni, maxirisarcimento a genitori della vittima

Sentenza a porte chiuse per l’aggressione alla tredicenne: l’mputato interdetto dai luoghi frequentati da minori

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È stata emessa una condanna a 12 anni e 8 mesi di reclusione per uno degli imputati maggiorenni accusati di violenza sessuale di gruppo ai danni di una tredicenne, avvenuta il 30 gennaio scorso nei bagni pubblici della Villa Bellini di Catania.

Il gup, Giuseppina Montuori, ha giudicato il caso, infliggendo all’imputato anche il pagamento di una provvisionale di 50 mila euro ai genitori della vittima e di ulteriori 20 mila euro a favore del fidanzato della ragazza e delle altre parti civili.

Il giudice ha inoltre stabilito che, per i due anni successivi alla pena, l’imputato non potrà avvicinarsi a luoghi frequentati abitualmente da minori e ha decretato la sua interdizione perpetua dai pubblici uffici. L’imputato ha anche perso la responsabilità genitoriale per la durata della pena.

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Il processo si è svolto a porte chiuse, e al momento sono coinvolti altri quattro maggiorenni, sotto giudizio presso il Tribunale penale di Catania con rito ordinario. Parallelamente, due imputati minorenni sono processati davanti ai giudici per i minorenni: uno di loro ha avuto accesso al rito abbreviato, mentre l’altro è giudicato in ordinario.

Determinanti sono state le testimonianze della giovane vittima e del suo fidanzato, che hanno denunciato l’accaduto e riconosciuto gli aggressori durante un incidente probatorio, le cui dichiarazioni sono state acquisite agli atti dei due procedimenti.

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Cronaca

Alluvione 2020 a Palermo, il tribunale assolve Comune e Amap: “Nessun risarcimento”

La sentenza ha assolto il Comune e l’Amap

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Un nubifragio di portata storica, quello che colpì Palermo il 15 luglio 2020, provocando gravi allagamenti e disagi. Il giudice Cinzia Ferreri, della quinta sezione del Tribunale di Palermo, ha recentemente assolto il Comune e la società partecipata Amap da ogni responsabilità per i danni causati dall’evento, ritenendolo “imprevedibile e straordinario”.

Questa sentenza ribalta la precedente decisione del giudice di pace che aveva accolto la richiesta di risarcimento di una cittadina colpita dall’alluvione.

L’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) ha evidenziato che, durante l’alluvione, in sole due ore sono caduti tra i 120 e i 134 mm di pioggia su una superficie di circa 12-15 km², un valore ben al di sopra della media mensile estiva, solitamente inferiore ai 50 mm. La Protezione Civile ha classificato l’evento come estremamente raro, con un “tempo di ritorno” stimato a quasi 120 anni, e ha segnalato l’esondazione dei canali Luparello e Celona.

Il consulente tecnico ha sottolineato che la rete fognaria, non progettata per fronteggiare simili volumi d’acqua, è stata ulteriormente compromessa dall’urbanizzazione incontrollata e dagli scarichi abusivi.

Anche con una migliore progettazione idraulica, l’infrastruttura non avrebbe potuto contenere una quantità d’acqua equivalente a quella che si registra in un intero mese invernale. In conclusione, il tribunale ha attribuito le cause dell’alluvione esclusivamente alla straordinarietà dell’evento, esonerando il Comune e Amap da responsabilità.

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Cronaca

Colpo di fucile per strada a Catania: 53enne ferito in auto in via Balatelle

La vittima colpita al braccio da un colpo di fucile mentre era nella propria vettura: esclusa la pista mafiosa

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Paura in via Balatelle, a Catania, dove un uomo di 53 anni è stato ferito al braccio da un colpo di fucile mentre si trovava nella sua auto.

L’incidente è avvenuto mentre la vittima era ferma in strada, e rimane ancora da chiarire se fosse intenta a parcheggiare o stesse dialogando con qualcuno che poi ha fatto fuoco.

L’uomo, soccorso prontamente, è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso del Policlinico. Fortunatamente le sue condizioni non destano preoccupazione, e non sarebbe in pericolo di vita.

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Sul luogo della sparatoria sono intervenute le volanti della polizia e, successivamente, gli investigatori della squadra mobile, che hanno avviato le indagini sotto la direzione della procura.

Alcuni agenti si sono recati in ospedale per raccogliere le prime dichiarazioni della vittima, nella speranza di fare luce su quanto accaduto. Dalle prime ipotesi, il movente sembrerebbe essere legato a questioni personali, con l’esclusione della pista mafiosa. (foto archivio)

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Cronaca

Incidente shock: mamma e figli agrigentini travolti e uccisi da un Suv a Stoccarda

Una giovane mamma e i suoi due bambini sono stati investiti da un’auto mentre si trovavano sul marciapiede

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Un tragico incidente ha colpito la città di Esslingen, vicino Stoccarda, in Germania, dove Antonella Ribisi, una donna originaria di Palma di Montechiaro di 37 anni, è stata travolta e uccisa insieme ai suoi due figli, Gabriel e Alessio, di 3 e 6 anni.

La famiglia si trovava sul marciapiede quando, per ragioni ancora da chiarire, un SUV Audi Q3 li ha investiti, stroncando le loro vite.

Come ogni martedì, Antonella stava portando i figli al palazzetto dello sport per gli allenamenti di calcetto.

L’uomo alla guida dell’auto, un 54enne, è ora indagato per omicidio colposo e ricoverato in ospedale. Al momento, non ha collaborato con gli investigatori, esercitando il suo diritto di non testimoniare.

Testimoni oculari dell’incidente, sconvolti dalla scena, avrebbero riportato malori, mentre le autorità locali stanno ancora indagando sulle circostanze esatte della tragedia, il cui rapporto finale potrebbe richiedere settimane.

In un post su Facebook, il sindaco di Palma di Montechiaro ha voluto ricordare le tre vittime, esprimendo il dolore e la vicinanza di tutta la comunità.

(www.teleone.it)

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