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L’Inter adesso “vede” da vicino lo scudetto, dopo il 2-1 a Udine

Sul campo dei bianconeri in rimonta nerazzurri si avvicinano sempre più al tricolore, il 20esimo

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Ennesimo successo per l’Inter, che sul campo dell’Udinese passa in rimonta per 2-1 e avvicina sempre più la vittoria del suo ventesimo scudetto. All’iniziale vantaggio friulano firmato da Samardzic, hanno risposto prima Calhanoglu su calcio di rigore e poi, nel recupero, il neo entrato Frattesi.

La prima occasione nitida per l’Inter arriva al 20′, con Calhanoglu che dal limite calcia a giro con il destro ma trova la parata in tuffo di Okoye. Duello quello tra il turco e il portiere dell’Udinese che si ripeterà dieci minuti più tardi, ancora con una conclusione violenta da parte di Calhanoglu disinnescata in maniera reattiva.

A trovare il gol sarà però l’Udinese, al 40′: uscita sbagliata da parte dell’Inter e recupero palla di Kamara, con il pallone che passa prima da Pereyra e poi da Samardzic, bravo ad accentrarsi dalla destra e a calciare cogliendo impreparata la retroguardia nerazzurra e siglando l’1-0.

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Ad inizio ripresa riparte subito forte l’Inter, che dopo appena tre minuti troverebbe il gol del pareggio grazie al tap in di Carlos Augusto, che spinge in rete un pallone vagante messo in area da Dimarco ma il tutto in posizione di fuorigioco. L’Udinese resta in vantaggio, ma solo fino al 55′, con l’uscita irruente di Okoye su Thuram che causa rigore in favore dei nerazzurri: dal dischetto va Calhanoglu che non sbaglia, siglando il suo decimo gol in campionato. Pari che non accontenta l’Inter, con Inzaghi che col passare dei minuti alza il baricentro della sua squadra aumentando il peso dell’attacco.

Assedio Inter e difesa bassa dell’Udinese, questo il filo tattico di un finale di partita in cui sono i nerazzurri a spuntarla: nel quinto dei sette minuti di recupero Lautaro lascia partire un tiro dalla distanza respinto da Okoye sul palo e che finisce tra i piedi di Frattesi, libero a porta sguarnita di mettere in rete il definitivo di 2-1 che ipoteca i tre punti per l’Inter e riporta a quattordici il vantaggio in classifica sul Milan secondo.

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I rosa in ritiro, per Palermo-Ascoli curva Nord in sciopero del tifo: “Spalti vuoti”

Dopo l’ultimo ko la società ha ordinato il “ritiro” nel centro sportivo di Torretta, che si concluderà proprio a ridosso della sfida

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Clima non proprio sereno in casa Palermo, dopo la seconda sconfitta consecutiva che la squadra di Mignani ha rimediato sul campo dello Spezia (1-0) LEGGI.

Dopo l’ultimo ko la società ha ordinato il “ritiro” nel centro sportivo di Torretta, che si concluderà proprio a ridosso della delicata sfida di domenica pomeriggio al Renzo Barbera contro l’Ascoli. La contestazione della tifoseria, intanto, non conosce interruzioni.

LEGGI: Il Palermo si scioglie ancora: difesa horror, poche idee e fa festa lo Spezia

Ancora un comunicato, da parte della curva Nord 12, il gruppo organizzato di supporter rosa. “Non pretendiamo la Serie A ma rispetto per questa città“, hanno scritto i tifosi attraverso una nota, nella quale si comunica che per la gara contro i marchigiani (si gioca domani alle 15) i settori della Curva Nord rimarranno completamente vuoti per protestare contro le ultime prestazioni.

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Questo il comunicato: “Per tutto l’anno abbiamo sostenuto e fatto da scudo a questa squadra ma tutto si è rivelato inutile ed i nostri sacrifici non sono stati ripagati da chi in campo non ha fatto il proprio dovere. Adesso dopo l’ultima prestazione indegna è l’ora di fare i conti, non siamo qui a chiedere la serie A ma pretendiamo da chi indossa la nostra maglia, il rispetto dei nostri colori e questo è possibile solo dimostrando in maniera costante, impegno , volontà, grinta e determinazione, cose che che per tutto l’anno avete avuto solo a tratti. La curva Nord per dimostrare la propria indignazione lascerà i primi 15 minuti i settori completamente vuoti. Onorare la maglia di questa città vale di più della serie A!”

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La prima grande gioia è quella del Parma: emiliani promossi in Serie A

I ducali fanno 1-1 col Bari e tornano nel massimo campionato a tre anni di distanza dall’ultima volta

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La prima grande festa, è quella del Parma. In Serie B, nel giorno del nuovo tonfo del Palermo di Mignani sul campo dello Spezia (LEGGI) , è quella emiliana la prima squadra a centrare la promozione in Serie A.

I ducali pareggiano 1-1 in casa del Bari e tornano nel massimo campionato a tre anni di distanza dall’ultima volta: a decidere la sfida, i gol di Bonny e Di Cesare. Fondamentale anche il ko del Venezia, che perde 3-2 a Catanzaro: segna Iemmello su rigore al 96′. Il Como vola a +4 sul terzo posto: 2-1 sul Cittadella con Goldaniga.

In chiave salvezza, importante, oltre a quello del Cosenza, anche il “colpo” dello Spezia, ai danni dei rosanero, che adesso in classifica vedono avvicinarsi sempre più anche la Sampdoria.

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“È stato un campionato complicatissimo fino all’ultimo, siamo arrivati a 73 punti a giocarsi la promozione a due gare dalla fine, serve un campionato tosto. È stato combattuto – ha detto il tecnico del Parma, Fabio Pecchia – fino all’ultimo, con avversari forti che hanno stimolato. C’è gioia e tanta stanchezza. Non c’è un aggettivo, abbraccio ogni ragazzo, anche quelli che sono stati ai margini per tanto tempo”.

“Le vittorie sono belle tutte, quella di Verona è stata molto complicata. A Cremona è stata più una favola, bellissima, questa forse è più dura. L’obiettivo primario era tornare in Serie A, questa è la vittoria di un club forte, io ho solo fatto la mia parte“.

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Il Palermo si scioglie ancora: difesa horror, poche idee e fa festa lo Spezia

La sfida valida per la terzultima giornata della stagione regolare in Serie B

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Ancora un crollo, il secondo consecutivo in campionato, per il Palermo: dopo il ko interno contro la Reggiana, i rosa affondano sul campo dello Spezia, nel pieno della lotta per non retrocedere.

Decisiva la rete, messa a segno nel primo tempo, di Di Serio, scaturita dall’ennesimo errore difensivo della squadra di Mignani. Errato retropassaggio di Lund, verso Pigliacelli, e “regalo” al giocatore di casa, che va a segno in pallonetto.

Poco concreta, dopo il gol arrivato al quarto d’ora, la reazione dei rosa. Nella ripresa fasi di gioco nervose, con gli ingressi, fra gli altri, di Ranocchia e Traorè (Segre titolare, rispetto all’ultima sfida) che non hanno influenzato il corso della gara.

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Perinetti: “Palermo organico di gran valore, Serie A ancora possibile con Mignani”

“I problemi difensivi non si sono attenuati, né con Corini che con Mignani, e qualche sbavatura rimane, ma non tutto è deciso”

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(eb) “Il Palermo ha già dimostrato, anche nei mesi scorsi, di avere le potenzialità per dire la sua, anche nella corsa alla Serie A. Ma sarà necessario ritrovare stabilità perché la corsa riprenda al meglio”. Predica calma ed è fiducioso per il rush finale di campionato della squadra di Mignani, l’ex direttore sportivo del Palermo, Giorgio Perinetti, intervenuto nel corso di Goal Inside, settimanale di approfondimento calcistico in onda su Teleone (VIDEO: guarda puntata completa).

“La società ha allestito certamente un organico importante, ma spesso non tutto riesce al primo colpo. I problemi difensivi non si sono attenuati, né con Corini che con Mignani, e qualche sbavatura rimane. La squadra – spiega Perinetti – qualche battuta a vuoto l’ha avuta, e credo sia necessario rimanere calmi per ritrovare stabilità. La squadra ha già dimostrato di potersi giocare le sue carte, come avvenuto nel recente passato”.

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L’ex dirigente rosa, al lavoro nel Palermo nella stagione dell’ultima promozione in Serie A, con Iachini in panchina e Dybala, Vazquez, Hernandez o Belotti fra le “stelle” in campo, sottolinea la bontà dell’organico. “Rosa sopravvalutata? Beh, quando mancano i risultati che si spera di ottenere certamente si fanno diverse riflessioni. Magari non tutto è andato bene, però credo che il Palermo abbia comunque un organico di riguardo, anche se i risultati dimostrano che altre squadre si son fatte trovare più pronte e più attrezzate. Ma non bisogna cedere al pessimismo: nei play-off il Palermo se la potrà certamente giocare con le altre. Ci saranno probabilmente anche squadre come Cremonese e Venezia, e dunque la concorrenza sarà molto agguerrita”.

GUARDA GOAL INSIDE: la puntata con Giorgio Perinetti

Perinetti parla anche del neotecnico, da poco meno di un mese, Michele Mignani: “Non vorrei mai scindere Vergassola da lui. Si tratta di due ragazzi seri e preparati, cercano la concretezza e di solito hanno guidato squadre sempre pragmatiche. Spesso ho visto loro centrare risultati più eclatanti in trasferta che in casa. Mignani è entrato in corsa in un campionato come la B, e non so quanto sia una sua caratteristica peculiare quella di entrare “bene” in corsa“.
Il nuovo allenatore del Palermo però è certamente un tecnico concreto. Le sue squadre hanno una certa solidità e viaggiano sempre sul filo del pari, per poi spingere verso la vittoria. Fuori casa ha fatto tanti blitz e questo è un fatto positivo. Ma ogni ogni avventura ha una sua storia, dunque vedremo quale sarà la sua, a Palermo”.

Nel corso dell’intervista, spazio anche alla Serie C, ed ai playoff del Catania, che potrebbe incrociare proprio l’Avellino di Perinetti, attualmente direttore dell’area tecnica degli irpini. “Il Catania – ha detto il dirigente – sarà certamente la mina vagante nei playoff. Squadra da temere, anche per noi. Hanno avuto in campionato un rendimento sempre molto altalenante, con l’Avellino abbiamo vinto sia all’andata che al ritorno, ma da adesso in poi sarà una formazione certamente diversa, e con il supporto di un pubblico come il nostro, molto caldo. Sarà una delle squadre da temere, nonostante il rendimento in campionato”.

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