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Sicilia

Palermo in campo al Barbera per fermare lo “schiacciasassi” Parma

Rosa in campo al Barbera, nell’anticipo del venerdì: al rientro dopo le squalifiche Di Mariano e Lucioni

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E’ la partita più attesa dai tifosi, perché al Renzo Barbera scenderà in campo la formazione schiacciasassi del torneo di Serie B. E il Palermo dovrà stare molto attento, al Parma di Fabio Pecchia, che si avvia di corsa verso la matematica promozione in Serie A.

Gli emiliani, che quest’anno hanno macinato parecchi punti in trasferta, ben 33, sono fra l’altro imbattuti da cinque giornate, ed arriveranno al Barbera con l’obiettivo di sfatare il tabù che nello stadio palermitano non li vede vittoriosi da 14 precedenti.

Dal canto loro, i rosanero del neoarrivato Mignani faranno di tutto per dare la svolta alla stagione, dopo i due pareggi consecutivi, segnati da parecchie ombre, contro Samp e Cosenza.

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Il tecnico rosa dovrebbe confermare lo schieramento a due punte, e per l’occasione di oggi avrà nuovamente a disposizione Di Mariano e Lucioni, al rientro dalle squalifiche. Qualche dubbio a centrocampo, dove potrebbe esserci il ritorno di Segre. Da non escludere la sorpresa Traorè. In avanti si va verso la conferma del duo Brunori-Mancuso.

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News e Focus

“Milioni da Berlusconi a Dell’Utri per assicurarsi l’impunità”: si chiudono le indagini

Per l’ex manager di Publitalia a marzo scorso la magistratura fiorentina ha disposto un sequestro da oltre 10 milioni

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“Con l’aggravante di aver commesso” i reati di omissioni circa le variazioni patrimoniali e di trasferimento fraudolento “al fine di occultare la più grave condotta di concorso nelle stragi ascrivibile a Silvio Berlusconi e allo stesso Dell’Utri, per la quale Berlusconi è stato indagato unitamente al medesimo Dell’Utri, sino al momento del suo decesso avvenuto in epoca successiva all’ultima elargizione contestata, costituendo le erogazioni di quest’ultimo il quantum percepito da Dell’Utri per assicurare l’impunità a Silvio Berlusconi”.

Si tratta di quanto viene contestato a Dell’Utri dalla Dda di Firenze nell’atto di chiusura delle indagini sul patrimonio dell’ex manager di Publitalia per le quali a marzo scorso la magistratura fiorentina ha disposto un sequestro da 10 milioni e 840.000 euro: sigillati i conti dell’ex senatore per circa 2 milioni e mezzo e per 8,250 milioni alla moglie Miranda Ratti.

Dell’Utri è stato indagato dai pm della Dda fiorentina – titolari anche dell’inchiesta ancora aperta sui mandanti cosiddetti a volto coperto per gli attentati del 1993 – per la violazione della normativa antimafia in relazione alla mancata comunicazione delle variazioni patrimoniali nonostante la condanna definitiva per concorso in associazione mafiosa.

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La Dda di Firenze ha inoltre formulato una seconda imputazione che ha coinvolto come indagata anche la moglie di Dell’Utri oltre all’ex manager di Publitalia. È l’articolo 512 bis, “trasferimento fraudolento di valori”, legato a 15 bonifici per un totale di 8 milioni di euro versati da Berlusconi alla stessa Miranda Ratti. L’accusa contesta l’attribuzione fittizia alla donna per «eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione».

“Il sequestro riguarda somme di denaro ricevute dal dottor Dell’Utri e dalla signora Ratti attraverso bonifici effettuati, in maniera del tutto lecita e trasparente, dal dott. Berlusconi per ragioni di affetto e gratitudine verso l’amico Dell’Utri“, avevano dichiarato gli avvocati di Dell’Utri Francesco Centonze e Filippo Dinacci a marzo scorso quando fu eseguito il sequestro, poi divenuto definitivo per la rinuncia all’appello della difesa.

Sono “accuse assurde, calunniose e contraddittorie contro Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri”: così le ha definite oggi l’avvocato della famiglia Berlusconi Giorgio Perroni che parla di “bruciante ingiustizia” e di “un vergognoso “sistema” che non si placa nemmeno ora” che il Cavaliere “non è più tra noi”.

“Ancora una volta – afferma – leggiamo atti giudiziari riservati direttamente sui giornali, introdotti da titoli faziosi e fuorvianti” ma, sottolinea, ancora “non leggiamo nemmeno una menzione della sentenza del tribunale di Palermo dello scorso 13 marzo, dove si esclude categoricamente che le donazioni di denaro di Berlusconi a Dell’Utri servissero per ‘comprare il suo silenzio” né un riferimento al fatto che “tutti i precedenti filoni di indagine e tutti i processi che accostavano Silvio Berlusconi alle terribili stragi mafiose sono finiti nel nulla”.

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Cronaca

Terzo furto in una settimana alla scuola Scinà di Palermo, la preside: “Non ci fermeremo”

A portare avanti le indagini sarà la polizia, che ha già acquisito le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza

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Si tratta della terza volta, in appena una settimana. Ancora un furto nella scuola palermitana “Domenico Scinà“. Dall’istituto sono stati portati via diversi elementi dell’impianto di amplificazione delle casse e strumenti musicali.

Il ladro è stato ripreso anche dalle telecamere di sorveglianza, ed avrebbe anche tentato di sabotare l’allarme. “Sembrano colpi – ha commentato la dirigente, Maria Gabriella Martorana – fatti su commissione, in quanto sanno cosa c’è e cosa prendere. Gli alunni hanno organizzato dei concerti, che preparano già da mesi, e con questi furti adesso tutto è a rischio”.

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A portare avanti le indagini sarà la polizia, che ha già acquisito le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza. “Noi non ci fermeremo – ha poi assicurato la preside della scuola -, devono sapere che non arretreremo di un millimetro e andremo avanti”.

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Cronaca

SeeSicily, 10 milioni “spariti”: Corte dei conti apre inchiesta

Sotto la lente d’ingrandimento, il piano di rilancio turistico post-Covid: ecco cosa è emerso e l'”ammanco” totale

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La procura della Corte dei conti (sezione giurisdizionale per la Regione Siciliana), diretta da Pino Zingale, ha aperto un fascicolo sul buco in bilancio di oltre 10 milioni di euro che sarebbe stato provocato da SeeSicily, il piano per risollevare il turismo messo in ginocchio dal Covid.

I dieci milioni rappresentano, come riporta l’agenzia ansa, il totale delle spese “rettificate”, e dunque “non ammissibili”, su 33,5 milioni di fondi certificati, che la Commissione Ue non riconoscerà alla Regione. Che però li ha già spesi…

L’ammanco sarebbe emerso dopo un lavoro di verifica sul sistema dei voucher per pernottamenti e servizi turistici previsti da SeeSicily, messo in discussione dalle istituzioni Ue, che hanno voluto vederci chiaro anche sulle spese per promozione, pari al 63% degli importi certificati dall’assessorato al Turismo.

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La ricognizione è firmata dalla dirigente generale dell’ufficio speciale Autorità di Audit afferente a Palazzo d’Orléans. Sui 75 milioni stanziati dalla Regione ad aprile 2020 nella cosiddetta ‘finanziaria di guerra’ anti-Covid, appena l’1,16% era andato alla misura principale dei voucher per i pernottamenti nell’Isola, con un investimento sulla comunicazione “rimodulato” dall’allora governo regionale di Nello Musumeci, con tre delibere diverse. (foto archivio)

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Cronaca

Interventi urgenti per combattere la siccità in Sicilia: documenti trasmessi a Roma

Il gruppo di lavoro, impegnato anche in questi giorni in continue riunioni, ha individuato gli interventi necessari

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Un dossier che riporta le soluzioni proposte per cercare di “frenare” la crisi per la siccità in Sicilia. Si tratta di quanto trasmesso dal governo siciliano a Roma: la documentazione necessaria per ottenere la dichiarazione dello stato di emergenza nazionale per la siccità in Sicilia.

La cabina di regia è guidata dal governatore Schifani, e coordinata dal capo della Protezione civile regionale, per porre freno in tempi rapidi alla crisi, che è dovuta all’assenza – o quasi – piogge.

Il gruppo di lavoro, impegnato anche in questi giorni in continue riunioni, ha individuato gli interventi necessari, differenziati a seconda dei tempi di realizzazione. Tra quelli di rapida attuazione, l’acquisto di nuove autobotti per i comuni siciliani in crisi, la rigenerazione dei pozzi e delle sorgenti e il ripristino di quelli abbandonati, il potenziamento degli impianti di pompaggio e delle condotte esistenti, la realizzazione di nuove condotte di bypass.

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Per i prossimi mesi, invece, si sta valutando la ristrutturazione e il riavvio del dissalatore di Porto Empedocle, nell’Agrigentino, e di uno dei due tra quelli di Trapani e Gela (nel Nisseno), operazione che richiederà tempi e procedure di gara più lunghe.

Nello stesso tempo, il dipartimento regionale di Protezione civile ha istituito nove tavoli tecnici presso il Genio civile dei capoluoghi di ogni provincia, con rappresentanti del dipartimento delle Acque, dei Consorzi di bonifica, e dell’Autorità di bacino. Ne sono scaturite numerose proposte di interventi urgenti, passate al vaglio della cabina di regia. Inoltre, diverse riunioni sono state svolte con Siciliacque, Aica Agrigento, Caltacque e Acque Enna.

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