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Sequestrata e costretta a violenze sessuali per 5 ore: trovata piena di lividi, l’arresto

E’ stata ritrovata piena di lividi, in lacrime e con una verità terribile: “Costretta a violenze sessuali per 5 ore”. La vicenda nel Milanese

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L’hanno ritrovata piena di lividi, in lacrime, e con una verità agghiacciante: era stata costretta per cinque ore a violenze sessuali. Per questa ragione un uomo di 37 anni è stato arrestato, oltre che per abusi sessuali, per sequestro di persona, lesioni aggravate e resistenza e violenza a pubblico ufficiale.

Tutto risale a venerdì sera a Sesto San Giovanni, nella provincia di Milano. Gli agenti di polizia sono intervenuti presso l’abitazione dell’uomo su richiesta della sorella della vittima. La donna non riusciva a contattare la sorella e, intuito che potesse esserci qualcosa di anomalo e pericoloso, si è recata presso la casa del compagno della sorella e ha chiamato la polizia quando il 37enne, visibilmente alterato, le ha impedito di vedere la congiunta.

I poliziotti, dopo lungo convincimento, sono entrati nell’appartamento dove, a dire dell’uomo, la donna non doveva essere disturbata perché stava dormendo nella stanza da letto.

Dopo pochi istanti, la donna, piena di lividi, è riuscita a scappare dalla stanza per abbracciare la sorella e l’uomo si è scagliato contro i poliziotti colpendoli al volto. La vittima ha detto ai poliziotti di essere stata minacciata con un coltello dall’uomo che, per quasi 5 ore, l’ha costretta a stare nel suo appartamento e a compiere atti sessuali.

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Cronaca

“Che ore sono?”, poi in sei lo picchiano brutalmente: Palermo, ventenne in ospedale

Dopo i fatti sono intervenuti gli agenti della polizia municipale e poi i carabinieri e gli agenti di polizia

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Ancora violenza, e ancora nella via Quintino Sella, fra le strade della movida. LA stessa in cui, alcuni mesi fa si era verificata una sparatoria (cui si riferisce la foto). Un ragazzo ventenne è stato picchiato in nottata a Palermo.

LEGGI ANCHE: “Far west” e spari in strada in pieno centro storico a Palermo: tre arresti

Il ragazzo era stato avvicinato da alcuni coetanei, che gli avrebbero chiesto l’orario. Poi è partita l’aggressione. A prenderlo di mira, come raccontato dalla vittima, sarebbe stato un gruppo di sei adolescenti.

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Provocato un trauma al volto al giovane, che è stato successivamente trasferito in ospedale. Sul posto dopo i fatti sono intervenuti gli agenti della polizia municipale e poi i carabinieri.

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Cronaca

“Al marito 4 colpi di pistola”: omicidio-suicidio a Palermo, colleghi sconvolti

Laura Lupo era in servizio nei vigili urbani da trent’anni, e da qualche anno era distaccata agli uffici del giudice di Palermo

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“Siamo sconvolti. Laura era apprezzata da tutti, non avremmo mai pensato a un epilogo così tragico. Aspettiamo di comprendere cosa sia successo, ma a caldo posso dire che nessuno di noi poteva immaginare una sciagura di questo tenore. Laura era una persona stimata alla quale volevamo tutti bene”.

Queste le parole di Nicola Scaglione, sindacalista e collega della donna trovata morta nella giornata di ieri a Palermo, dopo l’omicidio-suicidio che si è consumato in via Notarbartolo. Pietro Delia e Laura Lupo, commercialista e agente di polizia, erano tornati insieme dopo un periodo di separazione. Ma ci sarebbe stata una nuova grande, negli ultimi tempi. Da lì il tragico epilogo.

Come appurato dagli inquirenti, la donna avrebbe impugnato la pistola di ordinanza e avrebbe sparato contro il marito quattro colpi che lo hanno raggiunto al torace e all’addome. Poi, avrebbe rivolto contro di sé l’arma, prima ferendosi e poi togliendosi la vita. Sul corpo della donna sono state trovate ferite al collo ed alla testa. L’autopsia si svolgerà nei prossimi giorni.

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La drammatica scoperta è stata fatta in quanto la figlia, una giovane commercialista, non riusciva a contattare il padre, con il quale aveva un appuntamento. La chiamata ai Vigili del fuoco, che hanno fatto accesso nell’appartamento, poi il ritrovamento dei due corpi, con la donna che impugnava ancora la pistola.

In casa era tutto in ordine, nessun segno di infrazione. “Una storia che ci ha colto tutti di sorpresa. Nessuno poteva immaginare un dramma di questo tipo. La nostra collega era una persona caratterizzata da grande pacatezza e signorilità nel tratto e nel comportamento. Svolgeva l’attività – ha commentato il comandante della polizia municipale, Angelo Colucciello – negli uffici del giudice di Pace con grande professionalità e preparazione. Un’agente della polizia municipale irreprensibile”.

La coppia di coniugi era conosciuta e apprezzata per le loro attività. Laura Lupo era in servizio nei vigili urbani da trent’anni, e da qualche anno era distaccata agli uffici del giudice di Palermo.

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Cronaca

Dramma familiare a Palermo: omicidio suicidio, morti vigilessa e commercialista

L’allarme è scattato con la figlia della coppia, che non riusciva più a contattare i genitori. Sono stati i vigili a forzare la porta

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Dramma familiare in pieno centro, a Palermo. In un appartamento che si trova in via Notarbartolo, un caso di omicidio-suicidio, con una coppia che è stata ritrovata senza vita.

Sul caso, le indagini dei carabinieri. La donna che è stata trovata morta in casa era una vigilessa di 62 anni, del comando della polizia municipale di Palermo. E sembra che per l’omicidio-suicidio sia stata usata la stessa arma. La vittima è Laura Lupo, che è stata ritrovata con l’arma ancora in mano.

L’uomo, compagno della vigilessa, era Pietro Delia, un commercialista di 66 anni. Secondo quelle che sono le primissime ipotesi emerse, sarebbe stata proprio la donna a sparare per prima.

L’allarme è scattato con la figlia della coppia, che non riusciva più a contattare i genitori. Sono stati i vigili a forzare la porta e fare la drammatica scoperta.

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La “rinascita” di Palermo: “Città luminosa, tanti turisti”, speciale del Financial times

“Negli anni Ottanta il capoluogo siciliano era diventato fatiscente e pericoloso. Ora, liberati dalla morsa della mafia, è in corso una rinascita”

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Uno speciale, un lungo articolo del Financial Times a proposito della città di Palermo e della sua “rinascita”. “Ritorno a Palermo”, titola online il quotidiano economico-finanziario britannico.

“Un tempo gioiello del Mediterraneo, negli anni Ottanta il capoluogo siciliano era diventato fatiscente e pericoloso. Ora, liberati dalla morsa della mafia, è in corso una rinascita”, è il sottotitolo.

Il racconto della corrispondente dell’Ft da Roma Amy Kazmin ripercorre le diverse fasi della città, dal “gioiello della Belle Époque”, al “campo di battaglia per la mafia”, passando per il declino demografico dal picco dei 700 mila abitanti del 1981, legato alla ricerca di più opportunità economiche e maggior sicurezza. Racconta quindi gli esempi di diversi siciliani, rientrati a vivere in città dopo aver vissuto per molti anni altrove, con storie e molte testimonianze per analizzare la situazione attuale.

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“Oggi Palermo – spiega il Financial times – non è ancora per i deboli di cuore o per chi cerca l’efficienza, dopo decenni di famigerata corruzione governativa, quando gli appalti di lavori pubblici venivano assegnati a imprese legate alla mafia. I servizi pubblici sono scadenti, la burocrazia è densa e i tempi sono elastici. Il numero dei residenti continua a diminuire, in linea con le tendenze più ampie dell’Italia, la cui popolazione sta invecchiando e diminuendo. Eppure i nuovi arrivati, i rimpatriati e i giovani residenti stanno rivitalizzando una città che si sta riprendendo dal regno del terrore della mafia”.

Palermo, nota però, “ora pullula di nuove iniziative, dagli spazi di coworking per nomadi digitali ai festival alternativi di cinema, teatro e letteratura e alle mostre d’arte. Molte di queste attività si svolgono in un parco industriale dismesso, le cui officine e magazzini vuoti sono stati trasformati in vivaci spazi culturali”, afferma Ft. “Per alcuni l’impegno creativo e costruttivo con una città in continuo cambiamento è una delle attrattive più forti di Palermo», prosegue sottolineando che «i vuoti di Palermo potrebbero riempirsi rapidamente”.

L’Ft nota anche che a Palermo “i turisti stanno arrivando in massa, con circa 1 milione di passeggeri previsti per le navi da crociera quest’anno, rispetto ai 460.000 del 2017″.

“Non possiamo dire che Cosa Nostra sia stata completamente eliminata, ma la presa sulla città è stata interrotta”, ha raccontato al quotidiano Dario Falzone, assessore comunale a Palermo. “Il sistema mafioso – ha aggiunto – sta diventando sempre più piccolo e ha un approccio diverso rispetto al passato. Funziona nell’ombra”.

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