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News e Focus

Shock in spiaggia: bimbo di 7 anni muore travolto dalle onde a Chioggia

I sanitari non hanno potuto far altro che constatarne la morte. Sulla vicenda indagini affidate alla capitaneria di porto di Chioggia

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Il dramma si è consumato in spiaggia, nel tardo pomeriggio di ieri. Un bambino di sette anni è stato trovato morto in mare a Sottomarina, località balneare di Chioggia.

Nella cittadina in provincia di Venezia, la scoperta è stata fatta da alcune persone, che hanno trovato il bimbo senza vita sulla battigia. Il piccolo era figlio di una coppia originaria del Ghana, che stava passando le vacanze nella località turistica.

Come è stato ricostruito, il bimbo sarebbe sfuggito al controllo dei genitori, probabilmente allontanandosi mentre faceva il bagno. Sarebbe, poi, stato travolto dalle onde, e la scoperta è stata fatta da alcuni bagnanti, che lo hanno trovato morto.

Dopo la segnalazione, sul posto sono arrivati il personale di salvataggio ed il Suem con l’elicottero, ma dopo il ritrovamento i sanitari non hanno potuto far altro che constatarne la morte. Sulla vicenda le indagini sono state affidate alla capitaneria di porto di Chioggia.

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Neonato di tre mesi sbranato da cane lupo “domestico”: cittadina sotto shock

“Le persone che possiedono ibridi – hanno detto gli esperti – spesso scoprono così il comportamento imprevedibile del loro animale domestico”

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Il dolore più grande, per una coppia di genitori. L’incidente è stato drammatico, ed è costato la vita ad un bimbo neonato, azzannato da un cane lupo che viveva come animale domestico nell’abitazione della stessa famiglia.

Si tratta della tragedia avvenuta a Chelsea, negli Stati Uniti, dove il piccolo è stato attaccato proprio da un cane di grossa taglia. L’animale era discendente – come ha poi riportato Abc news – dai lupi. I genitori hanno fatto di tutto per tentare di salvare il bimbo, allontanandolo dall’animale, ma non c’è stato, purtroppo, nulla da fare.

Il piccolo aveva tre mesi, e il piccolo ha portato a “combattere” sopravvivendo per diversi minuti all’agguato. I soccorritori sono presto arrivati nell’appartamento, e il bimbo è stato poi trasportato d’urgenza al Grandview Medical Center. Lì, purtroppo, i medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.

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Il cane lupo è stato poi soppresso e portato all’Alabama State Diagnostics Laboratory ad Auburn per verificare la sua discendenza, poi confermata dai risultati di esami specifici.

“Le persone che possiedono ibridi – hanno pubblicato gli esperti del laboratorio – spesso scoprono che il comportamento del loro animale domestico rende difficile prendersene cura, poiché il loro corredo genetico rende il loro comportamento incoerente e imprevedibile“.

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Sta dormendo, ma sprofonda con il letto al piano di sotto: dramma a Roma

L’incredibile incidente nel quartiere Africano: la donna è stata ricoverata in codice rosso, con alcune fratture. Ecco cos’è successo

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Si trovava normalmente a letto. E stava, come sempre a quell’ora, dormendo. Improvvisamente, il solaio ha ceduto e la sfortunata protagonista dei fatti è letteralmente sprofondata al piano di sotto.

Si tratta di una vera e propria tragedia sfiorata, nella tarda serata di ieri, in un palazzo di viale Eritrea, nel quartiere Africano a Roma. A precipitare al piano di sotto, per il crollo del solaio, è stata una donna di 76 anni. La sfortunata vittima è caduta con tutto il letto al piano di sotto, dove – secondo quanto è poi trapelato – ci sarebbero stati nei giorni scorsi dei lavori di ristrutturazione.

Dopo l’incidente sul posto sono giunti i vigili del fuoco, polizia, carabinieri e polizia locale. Nel piano sottostante non c’era nessuno al momento del crollo, ma per sicurezza l’intero stabile di viale Eritrea è stato evacuato. Sotto sequestro i due appartamenti interessati: sesto e settimo piano ora sotto sequestro per accertamenti.

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Come è stato poi successivamente appurato, il materasso avrebbe attutito il colpo. Alla fine, la donna è rimasta ferita ed è stata portata in ospedale in codice rosso con alcuni traumi. Per lei, solo alcune fratture al braccio destro.

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Turetta incontra i genitori: “Pagherò fino alla fine, so che non mi perdonerete”

L’incontro fra il giovane che ha ucciso Giulia Cecchettin ed i propri familiari: le parole durante la “prima volta” in carcere

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Sono pur sempre il papà e la mamma, ed hanno scelto assieme di “non abbandonarlo”. Quel ragazzo, fino ad un mese fa, veniva da loro considerato un “figlio perfetto”, ma si è poi dimostrato capace di un terribile femminicidio.

I genitori di Filippo Turetta, alla fine, hanno deciso che era giunto il momento di incontrarlo, dopo avere “saltato” la prima occasione. La prima volta – dopo il delitto di Giulia Cecchettin – è avvenuta nel carcere di Verona, dove è detenuto da otto giorni. Nicola Turetta ed Elisabetta Martini sono entrati nell’istituto penitenziario nella giornata di ieri ed hanno parlato con il figlio per circa un’ora.

Hanno pianto, si sono abbracciati e l’ex studente di ingegneria biomedica ha ripetuto parole già usate davanti ai magistrati: “Devo pagare tutto fino alla fine, ho fatto qualcosa di terribile, ho perso la testa, ma non volevo e so che non potrete mai perdonarmi”.

LEGGI ANCHE: Omicidio Giulia, interrogatorio Turetta: “M’è scattato qualcosa in testa”

I due hanno lasciato poi il carcere in lacrime, ringraziando gli agenti della polizia penitenziaria per il loro lavoro di custodia, e hanno promesso al figlio che torneranno.

Le indagini, intanto, proseguono, anche se chi sta indagando ritiene esaustivo l’interrogatorio di nove ore reso da Turetta due giorni fa. Al momento non ne sono stati programmati altri per ora. Il 21enne aveva sostenuto di “avere perso la testa” l’11 novembre scorso, quando Giulia gli aveva ribadito che non c’era spazio per riallacciare una relazione e che doveva smetterla di seguirla e ricattarla psicologicamente. Lui ha detto che era “ossessionato” da lei.

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Bambine di 10 e 12 anni ladre d’appartamento: l’intervento della polizia

All’inizio le due “piccole” hanno cercato di negare l’evidenza, poi hanno consegnato gli strumenti alle forze dell’ordine

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Sono state fermate dalla polizia, ed hanno appena 10 e 12 anni. Si tratta di due bambine che gli agenti, a Milano, hanno sorpreso mentre cercavano di scassinare la porta di ingresso di uno stabile.

Le bambine erano già note alle forze dell’ordine che le hanno seguite dalla stazione di Busto Arsizio fino al centro città, avendo notato che le due camminavano sole. La bambina di 12 anni era già nota alla polizia per furti in appartamenti. Colte in flagrante, all’inizio le due hanno cercato di negare l’evidenza, poi hanno consegnato gli strumenti che avevano per compiere i furti e sono state accompagnante in questura.

È a questo punto che la più grande è stata trovata nel sistema delle forze dell’ordine, con nomi e date di nascita diversi. Le due bambine, di etnia rom, hanno poi fornito un contatto da chiamare, che non apparteneva però ai genitori.

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La donna dall’altra parte della cornetta ha risposto dicendo che avrebbe mandato un avvocato di fiducia, che ha preso le due in affidamento. Per l’età inferiore ai 14 anni le due bambine non sono imputabili.

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