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“Ti accompagno io”, poi la violenza sessuale nel parco: la denuncia di una turista

“Cerchi la stazione? Ti accompagno io”, ma poi violenta la turista in un parco: videosorveglianza incastra l’uomo – LEGGI

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E’ accaduto tutto nei pressi della stazione. Qualche parola scambiata, poi la proposta: “Cerchi la stazione? Ti accompagno io”. Con questa scusa un uomo senegalese ha convinto una turista a seguirlo, ma poi, nel cuore della notte, è avvenuto lo stupro.

La giovane è stata violentata in un parco cittadino, a Bologna. L’uomo è stato poi arrestato con l’accusa di violenza sessuale ai danni della ragazza, conosciuta poco prima. Lo straniero avrebbe abusato di lei. (👇 continua sotto 👇)
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A fermare il senegalese è stata la polizia ferroviaria di della stazione di Bologna Centrale, in collaborazione con la squadra mobile della questura. Le immagini delle telecamere di videosorveglianza attive nella zona hanno aiutato le forze dell’ordine a identificare quell’individuo del quale la vittima – ancora sotto choc – aveva fornito una prima descrizione. (continua sotto)
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Secondo la testimonianza la giovane si era imbattuta nel cittadino straniero proprio nei pressi della stazione, dove si era recata per cercare un’amica. La vittima infatti si trovava a Bologna in compagnia di una conoscente e, dopo aver trascorso la giornata in centro città, aveva deciso di passare la notte in macchina. Assieme all’amica, avrebbe dormito qualche ora nella vettura in attesa dell’alba, per poi fare ritorno nella città di origine. Risvegliatasi in piena notte, la ragazza si era accorta di essere sola e si era così diretta verso la stazione, pensando di ritrovare l’amica.

L’incontro sarebbe poi effettivamente avvenuto, ma solo dopo che si era consumata la violenza sessuale. Sempre secondo quanto ricostruito, infatti, nei pressi della stazione la vittima aveva incontrato un senegalese che si era offerto di accompagnarla. L’uomo, dopo essere riuscito a seguirla con quella scusa, l’aveva però condotta in un luogo isolato e – questa è l’accusa – aveva abusato di lei in un parco cittadino. La giovane è stata affidata anche alle cure di uno psicologo.
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“Riti magici”, costringe la moglie 24enne a rapporti sessuali davanti alla suocera

La situazione è precipitata all’inizio del mese, quando l’uomo ha provocato diverse lesioni alla vittima

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Il marito l’ha costretta ad avere rapporti sessuali “necessari” per liberare lui da un “maleficio”. E lei, per portare a termine i riti magici, doveva far tutto davanti alla suocera, che compiva i riti per propiziare la guarigione del figlio, da disfunzioni erettili.

Si tratta degli incredibili fatti accaduti a Bolzano, dove la vittima, una ragazza di 24 anni, ha vissuto un vero e proprio inferno. Ma tutto è finito proprio nelle scorse ore, quando la polizia ha eseguito la misura cautelare di divieto di avvicinamento, emessa dal Gip del Tribunale di Bolzano, per i reati di maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale aggravata. La misura è per il marito, italiano (ma di origini marocchine) e per la madre, marocchina di 64 anni.

Entrambi, come è emerso, hanno precedenti specifici per maltrattamenti simili nei confronti della precedente compagna dell’uomo.

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La giovane era arrivata in Italia da poche settimane, e le indagini della polizia sono subito partite dopo la sua denuncia: la 24enne ha riferito che le veniva impedito di uscire anche di casa autonomamente. E in ogni caso, quando avveniva (con suocera e marito) era costretta ad indossare il velo.

La situazione è precipitata all’inizio di questo mese – il 6 aprile – quando l’uomo le ha anche provocato diverse lesioni. Così la vittima è fuggita di casa e raggiunto la questura, raccontando tutto ai poliziotti. Adesso la 24enne si trova in una struttura protetta. Il questore, nei confronti dei due indagati ha disposto la misura di prevenzione personale dell’ammonimento e avviato la procedura per la revoca del permesso di soggiorno nei confronti della suocera.

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“Strappato dalle braccia della mamma”: pitbull azzannano e uccidono bimbo di 13 mesi

“E’ stata una aggressione feroce ed è anche intervenuto uno zio del bambino per cercare di liberarlo”: il racconto

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Aveva in braccio il figlio di appena 13 mesi, quando il piccolo è stato azzannato. Questa la verità emersa nelle ultime ore, a proposito della morte del bimbo, Francesco Pio D’Amaro, attaccato da due pitbull a Campolongo.

Nella provincia di Salerno il neonato è morto a causa delle gravissime ferite riportate per via dell’aggressione. I cani sono di proprietà di una amica della mamma della vittima. Aveva provato ad intervenire, la madre, ma i cani hanno a loro volta aggredito e ferito anche lei.

“Lo hanno letteralmente strappato dalle sue braccia, e poi azzannato”, ha detto il sindaco della cittadina salentina. “E’ accaduto intorno alle 8 e, così come mi dicono, era tenuto in braccio dalla mamma”.

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“Il servizio veterinario – ha proseguito – prenderà entrambi i cani che non erano di proprietà della famiglia colpita da questa tragedia ma di un’altra famiglia che convive in questa stessa abitazione. E’ stata una aggressione feroce e nonostante sia anche intervenuto uno zio del bambino per cercare di liberarlo, non c’è stato niente da fare”, ha concluso Mario Conte, il primo cittadino.

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“Rischio danni mentali”: TikTok lite, Bruxelles pensa alla sospensione in Europa

Lanciata in Francia e in Spagna per spingere gli utenti a trascorrere più tempo sulla piattaforma utilizzando un sistema a premi

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Bruxelles è preoccupata per i “rischi di gravi danni alla salute mentale degli utenti“, compresi i minori, derivanti dal programma a premi dell’app TikTok lite, che può indurre “dipendenza”.

Per questa ragione l’Ue ha aperto una iniziativa legale ai sensi del Digital services act (Dsa). La Commissione europea minaccia dunque di sospendere da giovedì alcune funzioni dell’app, che è stata lanciata in Francia e in Spagna per spingere gli utenti a trascorrere più tempo sulla piattaforma utilizzando un sistema a premi.

Il “programma attività e premi” promosso da TikTok Lite consente agli utenti di guadagnare punti eseguendo determinate attività sul social di proprietà della cinese Bytedance come guardare video, mettere mi piace ai contenuti e seguire creatori o invitare amici a iscriversi. La paura della Commissione europea è quella che il “programma” sia stato lanciato “senza una previa valutazione diligente dei rischi che comporta, in particolare quelli legati all’effetto di dipendenza dalle piattaforme, e senza adottare misure efficaci di attenuazione dei rischi”.

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Rischi che, ha ammonito l’esecutivo Ue, sono “particolarmente preoccupanti per i bambini, data la sospetta assenza di efficaci meccanismi di verifica dell’età su TikTok”, una lacuna già oggetto di un primo procedimento formale contro il social cinese aperto a febbraio.

Adesso ci sarà un’indagine approfondita in via prioritaria. Se dimostraste, le inadempienze della piattaforma costituirebbero violazioni degli articoli 34 e 35 del Digital services act. Davanti ai possibili rischi, Bruxelles ha comunicato l’intenzione di sospendere il programma a premi di TikTok Lite nell’Ue, in attesa della valutazione della sua sicurezza.

Fino a domani, intanto, mercoledì 24, TikTok potrà presentare argomentazioni in sua difesa prima dello stop. (foto archivio)

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Lite col vicino, assessore comunale ucciso con falcetto da giardinaggio

Quando sul posto è giunta l’ambulanza dei volontari di Bellano è arrivata in via Verdi per l’uomo non c’era già nulla da fare

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Pierluigi Beghetto, 53 anni, è stato ucciso in strada a Esino Lario, in provincia di Lecco. La lite per motivi di vicinato, con un uomo di 60 anni che lo ha ucciso a colpi di falcetto da giardinaggio.

Si tratta del drammatico episodio che è costato la vita al consigliere comunale e assessore di Esinio Lario. QUando sul posto è giunta l’ambulanza dei volontari di Bellano è arrivata in via Verdi per Beghetto non c’era già nulla da fare.

Era stato attivato anche l’elisoccorso proveniente da Sondrio, ma per l’uomo le ferite erano ormai troppo gravi. Secondo quanto riportato, sarebbe stato lo stesso autore dell’omicidio ad allertare i carabinieri.

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Tutto sarebbe iniziato per motivi di vicinato, dissapori accumulati nel tempo degenerati nella lite e nell’omicidio avvenuto ieri mattina. Beghetto era sposato, con 2 figli – uno di 17 anni l’altro di 20 – ed era di Usmate Velate, in provincia di Monza Brianza, dove viveva, ma aveva una casa a Esino Lario, piccolo centro di montagna con poco più di 700 abitanti.

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