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Malore mentre gira film, muore a Ischia l’attore Ray Stevenson

Malore mentre gira l’ultimo film a Ischia: muore l’attore 59enne Ray Stevenson. Fra i successi, Thor e I tre moschettieri

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Ray Stevenson, attore britannico 59enne, è morto ieri all’ospedale Rizzoli di Ischia. L’attore si trovava sull’isola da alcuni giorni per girare il film “Cassino a Ischia”, diretto da Frank Ciota e in cui recita anche Ugo Dighero ed ha accusato un malore per cui è stato necessario il ricovero nella struttura ospedaliera isolana, sabato pomeriggio.

Le condizioni dell’attore, già molto serie al momento del ricovero, ieri si sono aggravate e dopo poco è morto. Sguardo magnetico e accattivante, di origine britannica, Ray Stevenson era diventato celebre per i ruoli interpretati in tante e diverse serie televisive di grande successo come Roma, Vikings e Dexter.

Ma l’attore vantava una lunga lista di apparizioni anche in molte produzioni cinematografiche acclamate della critica  e dal grande pubblico tra cui I Tre Moschettieri di Paul W.S. Anderson e la saga di Thor. 

Ed è stato proprio su uno dei set calcati, quello di Roma, che Stevenson ha incontrato la sua ultima compagna: dal 2005 era legato all’antropologa italiana Elisabetta Caraccia, con cui ha avuto tre figli, Sebastiano Derek (2007), Leonardo George (2011) e Lodovico (2013).

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Cronaca

La pistola di Messina Denaro, nascosta in cucina, sotto il forno: il ritrovamento

Il nascondiglio era stato scoperto alcuni giorni dopo l’arresto del boss, avvenuto il 16 gennaio dell’anno scorso

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Si trovava dietro un pannello, che era nascosto sotto il forno. Ritrovata una delle pistole del boss Matteo Messina Denaro, a Campobello di Mazara.

Si tratta di un revolver, “Smith & Wesson” calibro 38 special, e si trovava nel covo del capomafia, nell’appartamento di Campobello di Mazara. Le immagini sono state mandate in onda dalla Tgr della Rai siciliana nell’edizione di oggi, e il nascondiglio era stato scoperto alcuni giorni dopo l’arresto del boss, avvenuto il 16 gennaio dell’anno scorso.

Accanto alla pistola, un sacchetto di pelle con 20 cartucce, sulla sinistra, un portadocumenti con alcuni pizzini chiuso con un elastico giallo. Accanto un “involucro trasparente contenente buste da lettere” come hanno scritto i carabinieri.

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Tutto repertato e catalogato come la foto del revolver trovato carico, con 5 cartucce nel tamburo. L’arma, analizzata dagli esperti del Ris, è stata trovata in perfetto stato. E modificata come ha raccontato lo stesso Messina Denaro in un interrogatorio avvenuto il 13 febbraio nel carcere dell’Aquila.

“Voi non potete risalire a niente” ha detto il boss rispondendo alle domande del procuratore di Palermo Maurizio De Lucia e dell’aggiunto Paolo Guido. Ed ha aggiunto mentendo, “la pistola me l’hanno portata dal Belgio venti anni fa“.

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Sport

Il Palermo si scioglie ancora: difesa horror, poche idee e fa festa lo Spezia

La sfida valida per la terzultima giornata della stagione regolare in Serie B

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Ancora un crollo, il secondo consecutivo in campionato, per il Palermo: dopo il ko interno contro la Reggiana, i rosa affondano sul campo dello Spezia, nel pieno della lotta per non retrocedere.

Decisiva la rete, messa a segno nel primo tempo, di Di Serio, scaturita dall’ennesimo errore difensivo della squadra di Mignani. Errato retropassaggio di Lund, verso Pigliacelli, e “regalo” al giocatore di casa, che va a segno in pallonetto.

Poco concreta, dopo il gol arrivato al quarto d’ora, la reazione dei rosa. Nella ripresa fasi di gioco nervose, con gli ingressi, fra gli altri, di Ranocchia e Traorè (Segre titolare, rispetto all’ultima sfida) che non hanno influenzato il corso della gara.

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News e Focus

“Milioni da Berlusconi a Dell’Utri per assicurarsi l’impunità”: si chiudono le indagini

Per l’ex manager di Publitalia a marzo scorso la magistratura fiorentina ha disposto un sequestro da oltre 10 milioni

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“Con l’aggravante di aver commesso” i reati di omissioni circa le variazioni patrimoniali e di trasferimento fraudolento “al fine di occultare la più grave condotta di concorso nelle stragi ascrivibile a Silvio Berlusconi e allo stesso Dell’Utri, per la quale Berlusconi è stato indagato unitamente al medesimo Dell’Utri, sino al momento del suo decesso avvenuto in epoca successiva all’ultima elargizione contestata, costituendo le erogazioni di quest’ultimo il quantum percepito da Dell’Utri per assicurare l’impunità a Silvio Berlusconi”.

Si tratta di quanto viene contestato a Dell’Utri dalla Dda di Firenze nell’atto di chiusura delle indagini sul patrimonio dell’ex manager di Publitalia per le quali a marzo scorso la magistratura fiorentina ha disposto un sequestro da 10 milioni e 840.000 euro: sigillati i conti dell’ex senatore per circa 2 milioni e mezzo e per 8,250 milioni alla moglie Miranda Ratti.

Dell’Utri è stato indagato dai pm della Dda fiorentina – titolari anche dell’inchiesta ancora aperta sui mandanti cosiddetti a volto coperto per gli attentati del 1993 – per la violazione della normativa antimafia in relazione alla mancata comunicazione delle variazioni patrimoniali nonostante la condanna definitiva per concorso in associazione mafiosa.

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La Dda di Firenze ha inoltre formulato una seconda imputazione che ha coinvolto come indagata anche la moglie di Dell’Utri oltre all’ex manager di Publitalia. È l’articolo 512 bis, “trasferimento fraudolento di valori”, legato a 15 bonifici per un totale di 8 milioni di euro versati da Berlusconi alla stessa Miranda Ratti. L’accusa contesta l’attribuzione fittizia alla donna per «eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione».

“Il sequestro riguarda somme di denaro ricevute dal dottor Dell’Utri e dalla signora Ratti attraverso bonifici effettuati, in maniera del tutto lecita e trasparente, dal dott. Berlusconi per ragioni di affetto e gratitudine verso l’amico Dell’Utri“, avevano dichiarato gli avvocati di Dell’Utri Francesco Centonze e Filippo Dinacci a marzo scorso quando fu eseguito il sequestro, poi divenuto definitivo per la rinuncia all’appello della difesa.

Sono “accuse assurde, calunniose e contraddittorie contro Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri”: così le ha definite oggi l’avvocato della famiglia Berlusconi Giorgio Perroni che parla di “bruciante ingiustizia” e di “un vergognoso “sistema” che non si placa nemmeno ora” che il Cavaliere “non è più tra noi”.

“Ancora una volta – afferma – leggiamo atti giudiziari riservati direttamente sui giornali, introdotti da titoli faziosi e fuorvianti” ma, sottolinea, ancora “non leggiamo nemmeno una menzione della sentenza del tribunale di Palermo dello scorso 13 marzo, dove si esclude categoricamente che le donazioni di denaro di Berlusconi a Dell’Utri servissero per ‘comprare il suo silenzio” né un riferimento al fatto che “tutti i precedenti filoni di indagine e tutti i processi che accostavano Silvio Berlusconi alle terribili stragi mafiose sono finiti nel nulla”.

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Cronaca

Primo maggio, a Portella della Ginestra anche Elly Schlein e Giuseppe Conte

La segretaria del Pd e il presidente del M5S parteciperanno alla manifestazione organizzata dalla Cgil e Fp Cgil di Palermo

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Elly Schlein e Giuseppe Conte arrivano a Piana degli Albanesi, dove da questa mattina si commemorano le vittime di Portella della Ginestra, la strage del Primo Maggio ’47 ad opera della banda di Salvatore Giuliano, in cui morirono 12 persone.

La segretaria del Pd e il presidente del M5S parteciperanno alla manifestazione organizzata dalla Cgil e Fp Cgil di Palermo, che sarà conclusa da Serena Sorrentino, segretaria generale Fp Cgil nazionale.

Il titolo della manifestazione che quest’anno la Cgil Palermo organizza assieme alla FP Cgl, la categoria delle lavoratrici e dei lavoratori dei servizi pubblici, è “Pace. Costituzione. Diritti”.

Dopo la commemorazione al cimitero di Piana degli Albanesi, alle 8.30, con la deposizione di una corona di fiori nella cappella e la partecipazione a fianco di Cgil e FP Cgil dell’amministrazione comunale e dell’eparchia di Piana, il raduno presso la Casa del Popolo di Piana. Il corteo, preceduto dalla banda di Mezzojuso “Giuseppe Petta”, raggiunge il pianoro di Portella memoriale della strage.

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