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Sport

Padova-Catania, 17 Daspo ai tifosi: in tre erano al derby in cui morì Filippo Raciti

Sette dei provvedimenti hanno la durata di 10 anni, e sei di questi prevedono per lo stesso tempo l’obbligo di firma

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Sono 17 i Daspo emessi nei confronti di altrettanti ultras del Catania. Questa la decisione della questura di Catania dopo le indagini sui gravi scontri di martedì sera allo stadio Euganeo durante la sfida di coppa Italia di Serie C, fra il Padova e gli etnei.

Sette dei provvedimenti hanno la durata di 10 anni, e sei di questi prevedono per lo stesso tempo l’obbligo di firma; cinque hanno durata di 5 anni (di cui quattro con obbligo di firma per tre anni) mentre gli altri cinque daspo termineranno dopo due anni.

Fra gli ultras coinvolti, tre di questi erano stati coinvolti – come è emerso dall’istruttoria svolta dalla Digos e dalla divisione della polizia anticrimine – negli scontri del 2 febbraio 2007 allo stadio Massimino, durante il derby Catania-Palermo, quando rimase ucciso l’ispettore capo della polizia di Stato Filippo Raciti.

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Fra gli arrestati risulta anche un uomo di 40 anni che era già destinatario di daspo nel 2015 e 2017, nonché gravato a vario titolo da precedenti per associazione mafiosa, rapina, stupefacenti, che ha consentito l’invasione di campo di una sessantina di facinorosi etnei, aprendo il maniglione dell’uscita di sicurezza della curva nord.

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Europei di Judo: la giovanissima siciliana Savita Russo centra il bronzo

A Zagabria, in Croazia, la ragazza di 18 anni, ragusana, ha centrato il bronzo nella categoria fino a 63 chilogrammi

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Un trionfo tutto isolano: si tratta di quello messo a segno dalla giovanissima siciliana Savita Russo, terza medaglia Porta dell’Italia ai campionati europei di judo.

Nella manifestazione che è in corso a Zagabria, in Croazia, la ragazza di 18 anni, ragusana, ha centrato il bronzo nella categoria fino a 63 kg. Si tratta del primo podio continentale della carriera tra le senior.

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Il successo della giovane siciliana è arrivato dopo le sfide per il podio con la croata Katarina Kristo, contro cui è servito il golden score. Russo, pur con due ammonizioni, è riuscita a mettere a segno l’ippon decisivo.

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Cronaca

Scontri Padova-Catania, identificati altri quattro ultras etnei

Si tratta di quattro ultras di 26, 31, 36 e 48 anni, di cui uno con precedenti per reati connessi alle manifestazioni sportive

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 In relazione ai fatti accaduti a Padova, riguardanti i tafferugli avvenuti durante l’intervallo della finale di andata della Coppa Italia di serie C tra i veneti e il Catania, gli agenti della Digos della Questura di Catania, hanno identificato ulteriori quattro ultras etnei responsabili di aver partecipato attivamente agli episodi oggetto di indagine.

In particolare, gli agenti della Digos della Questura di Catania, dalla attenta visione di tutti i filmati estrapolati dal personale della Polizia Scientifica, dai riscontri effettuati con le immagini dei tornelli d’ingresso dello stadio “Euganeo” e dalla diretta conoscenza di alcuni soggetti, hanno individuato, identificato e segnalato altri quattro responsabili di violenza e resistenza aggravata a pubblico ufficiale, di scavalcamento ed invasione di campo in occasione di manifestazioni sportive.

Nello specifico si tratta di quattro ultras di 26, 31, 36 e 48 anni, di cui uno con precedenti per reati connessi alle manifestazioni sportive e già sottoposto a Daspo, mentre, altri due con precedenti per reati comuni.

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In particolare, nonostante le Forze di Polizia tentavano di ripristinare le condizioni di sicurezza, i facinorosi identificati continuavano nella loro azione di intemperanza contribuendo fattivamente nel creare disordine sfidando e opponendosi ai tutori dell’ordine con atti di violenza utilizzando la propria fisicità e un soggetto era munito di una tavola di legno e di una cintura borchiata.

Proseguono gli approfondimenti e gli accertamenti congiunti da parte delle Digos di Catania e Padova per la contestualizzazione delle singole condotte anche ai fini dell’adozione dei provvedimenti di Daspo.

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Sport

Un’Inter magistrale, anno all’insegna dei successi: così è arrivata la seconda stella

I nerazzurri nel 2024 sono rimasti imbattuti, con il miglior attacco e la miglior difesa d’Europa

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L’Inter supera 2-1 il Milan nel derby e si laurea campione d’Italia per la ventesima volta nella sua storia.

I nerazzurri nel 2024 sono rimasti imbattuti, con il miglior attacco e la miglior difesa d’Europa. Da gennaio ha saputo solo vincere e segnare gol, alzando al cielo la Supercoppa italiana e conquistando scontri delicati all’ultimo minuto. Ricordiamo Inter-Verona e Udinese-Inter, vinte entrambe per 2-1 all’ultimo minuto grazie alle reti di Frattesi.

Lo scudetto n°20 è stato ottenuto da un gruppo solido, nel quale anche i singoli hanno potuto brillare come Lautaro, capocannoniere della Serie A, e Calhanoglu che ha segnato tutti i nove rigori da lui calciati. Ma c’è anche Marcus Thuram che ha messo in bacheca 11 reti e sette assist, diventando così il secondo giocatore dell’Inter ad aver segnato più di 10 gol e servito più di cinque assist nella sua prima stagione in Serie A, dopo Samuel Eto’o: 12 gol + 6 assist nel 2009/2010, anno del Triplete.

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Nella partita finale, contro il Milan, a cucire il tricolore addosso alla squadra di Simone Inzaghi ci pensano Acerbi nel primo tempo e Thuram in avvio di ripresa, contro un avversario messo in campo con un insolito 3-5-2 senza prime punte di ruolo.

I nerazzurri passano al 18’. Dimarco batte un corner dalla sinistra, Pavard fa da torre verso il secondo palo trovando solissimo al centro Acerbi che sfrutta la dormita dei rivali e trafigge di testa Maignan a pochi passi dalla porta.

Sette minuti dopo, Lautaro si divora il 2-0 quando calcia alle stelle da pochi passi vanificando un assist dalla sinistra di Dimarco. I padroni di casa si vedono per la prima volta al 29’ quando Reijnders lancia in contropiede Musah, il quale serve a sua volta Leao che si sposta la palla sul sinistro saltando Acerbi e va al tiro, ma Sommer è pronto al salvataggio in tuffo. Al 38’ sono Lautaro e compagni a sfiorare il raddoppio, quando apre troppo il piatto da buona posizione e manda largo sciupando un assist dalla fascia mancina di Barella. Un minuto più tardi, invece, è Sommer a compiere un miracolo neutralizzando un destro volante di Calabria arrivato dopo un cross dalla destra di Musah.

Sul capovolgimento di fronte, un errato disimpegno di Tomori consegna palla a Mkhitaryan che conclude con il mancino, trovando Maignan pronto alla parata a mani aperte. In avvio di ripresa, dopo soli quattro minuti, l’Inter firma il raddoppio. Thuram protegge palla su Tomori, si accentra dalla sinistra e calcia rasoterra con il destro sul primo palo trovando impreparato Maignan.

Due minuti dopo, risponde Hernandez sul versante opposto con un sinistro velenoso dal limite che viene parato in tuffo da Sommer. In un momento in cui gli ospiti sembrano controllare il match senza grosse difficoltà, la formazione di Pioli accorcia le distanze a dieci dalla fine. Il neo entrato Chukwueze scodella un pallone sul secondo palo sul quale arriva Leao, sponda di testa per Gabbia che incorna trovando pronto Sommer al salvataggio, ma il portiere svizzero non può nulla sul tap-in a porta vuota di Tomori.

Gli ospiti resistono all’assalto finale dei loro avversari e mettono in cassaforte i tre punti che valgono il +17 in classifica e lo scudetto della seconda stella. In pieno recupero, con un nervosismo ormai alle stelle, espulsi Dumfries, Hernandez e Calabria ma al fischio finale può scattare la festa per i neo campioni d’Italia che festeggiano così il meritato tricolore.

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Sport

Palermo, al Barbera reti bianche con la capolista Parma

Match equilibrato fra la squadra di Mignani e quella di Pecchia. Brutto infortunio per Di Mariano

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Contro la “regina” della Serie B non si passa. Il Palermo centra il terzo pareggio consecutivo in campionato da quando è arrivato il neo tecnico Mignani, dopo quelli con Sampdoria e Cosenza.

Nella struttura di viale del Fante, davanti a oltre 21mila spettatori, sfida equilibrata. Poche sono state le “vere” grandi occasioni da rete.

Brutto infortunio per Di Mariano, che nel primo tempo è stato costretto a lasciare il il campo in barella.

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