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Outside

Proposta di matrimonio sulla scogliera: ma lei precipita e muore a 39 anni

Lui le chiede di sposarlo, ma lei scivola dalla scogliera e muore a 39 anni

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Le aveva appena chiesto di sposarlo, ma durante i festeggiamenti lei è precipitata giù per la scogliera. Uno dei momenti più belli si è così tramutato in tragedia.

Dramma per una coppia in Turchia. Una 39enne ha perso la vita dopo essere scivolata dalla scogliera di Capo Polente. È caduta giù dall’altezza di 30 metri. Proprio pochi minuti prima aveva ricevuto la proposta di matrimonio dal suo fidanzato.

Avevano dunque scelto per festeggiare un punto panoramico. Doveva essere un romantico pic-nic al tramonto. Il promesso sposo si è allontanato per pochi minuti, il tempo andare a prendere il cestino con il cibo lasciato in auto, ma ha riferito di aver sentito improvvisamente un grido. È tornato immediatamente indietro, ma era ormai troppo tardi. La fidanzata era precipitata dalla scogliera.

Yesim ha fatto un volo di 32 metri ed è caduta in mare la sera del 6 luglio. È sopravvissuta alla caduta in mare, ma è morta poco dopo per le ferite riportate nonostante i medici abbiano provato a rianimarla per 45 minuti.

“Abbiamo scelto le scogliere per avere un ricordo romantico dopo la proposta. Abbiamo bevuto un po’ di alcol. Tutto è successo velocemente. Ha perso l’equilibrio ed è caduta”. Queste le parole del promesso sposo, ai media locali.

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News e Focus

Bologna, beve un bicchiere al bar: era detersivo, donna finisce in coma

Una donna 48enne ricoverata in condizioni disperate: indagini per lesioni colpose gravissime: il racconto della vicenda

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Un bicchiere d’acqua chiesto al bar si è trasformato in un vero e proprio incubo per una donna di 48 anni, finita in coma per dieci giorni dopo aver ingerito per errore del detersivo.

L’episodio è avvenuto il 2 novembre in un caffè della zona Savena, a Bologna, dove la donna si era fermata per fare colazione prima di andare al lavoro.

Dopo aver consumato una brioche e un latte macchiato, la donna ha chiesto un bicchiere d’acqua. Tuttavia, nel bicchiere non c’era acqua, ma una sostanza caustica. Dopo averne bevuto un sorso, ha accusato un malore, iniziando a vomitare, anche “violentemente”, comr e stato riferito dai testimoni presenti.

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Immediato è stato l’intervento dei soccorsi, con i sanitari che hanno trasportato la vittima in ospedale in condizioni critiche.

Gli esami hanno rivelato gravi lesioni al cavo orale e all’esofago, oltre a ulcere sanguinanti causate dal detersivo ingerito. “Non riesco più a parlare o a mangiare normalmente. Non so ancora se i danni saranno permanenti”, ha raccontato la donna al Resto del Carlino.

La Procura di Bologna ha aperto un’inchiesta per lesioni colpose gravissime. Al momento, l’unica indagata è la barista che le ha servito il bicchiere. Il locale, però, continua a essere operativo. “Non abbiamo ricevuto alcuna risposta dai gestori, né scuse né segni di interesse per la sua condizione,” ha dichiarato il legale della donna.

L’accaduto ha lasciato la donna, madre di quattro figli, in una situazione drammatica, incapace di lavorare e in cerca di giustizia. (foto teleone.it)

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News e Focus

Si risveglia prima della cremazione e viene portato in ospedale: dichiarato morto due volte

Un caso di negligenza medica scuote l’India e solleva interrogativi: l’incredibile vicenda e il racconto

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Una storia che ha dell’incredibile, e che ha sconvolto i medici e l’opinione pubblica in Rajasthan, India. Rohitash Kumar, un giovane di 25 anni con difficoltà di parola e udito, è stato portato in ospedale a Jhunjhunu dopo un attacco epilettico. Qui i medici lo hanno dichiarato morto, ma senza effettuare l’autopsia. Il corpo era stato rapidamente messo a disposizione per la cremazione.

La situazione ha preso una piega surreale quando, poco prima di essere cremato, il giovane ha aperto gli occhi e iniziato a muoversi.

Rohitash era vivo, contro ogni aspettativa. Trasportato nuovamente in ospedale, è stato però dichiarato morto per la seconda volta pochi giorni fa, il 22 novembre.

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La vicenda ha sollevato interrogativi sulla gestione dei protocolli medici. Il primario dell’ospedale, D. Singh, ha confermato che il referto autoptico era stato redatto senza una vera autopsia, violando le procedure. La polizia ha avviato un’indagine sul caso e, secondo il Times of India, tre medici coinvolti sono stati sospesi. (foto archivio)

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Outside

Il Palermo torna al successo: al Barbera primo ko in campionato dello Spezia

I rosanero brindano al successo, dopo gli ultimi tre punti conquistati contro la Reggiana

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Torna a sorridere davanti ai propri tifosi il Palermo, che nella sfida del Barbera mette sotto (2-0 il finale) il sorprendente (fino ad oggi imbattuto) Spezia di D’Angelo. Vittoria meritata per la squadra di Dionisi. Boccata d’ossigeno e vittoria ritrovata dopo l’ultima affermazione interna contro la Reggiana

Il Barbera torna ad esultare alla mezzora del primo tempo, dopo un inizio stratosferico del numero uno ospite Gori, autore di diversi (e miracolosi) interventi.

Sul corner dalla sinistra, c’è la prima “spizzata” di Ceccaroni, mentre sottoporta è Baniya ad intervenire e portare in vantaggio il Palermo. Per il roccioso difensore è il secondo gol personale in stagione.

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Il raddoppio rosanero arriva al 20′ del secondo tempo, e nasce ancora da corner, sempre da sinistra. Nell’occasione, il tocco decisivo, dopo quello di Ranocchia, è di Hristov, davanti alla linea. Vittoria d’oro per i rosa, con la squadra di D’Angelo alla prima sconfitta stagionale.

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Internet e giovani, “rivoluzione” Australia: social network vietati ai minori di 16 anni

Legge divide politica, esperti e big tech: in molti pensano però cheil divieto possa avere conseguenze come l’isolamento dei giovani

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Il Parlamento australiano ha approvato una delle leggi più severe al mondo per limitare l’accesso ai social media. Il provvedimento, sostenuto da entrambi i principali schieramenti politici, vieta ai minori di 16 anni di creare account su piattaforme come Facebook, Instagram o X.

Le aziende del settore avranno un anno di tempo per adottare “misure ragionevoli” per implementare il divieto, pena multe che possono arrivare fino a 50 milioni di dollari australiani (oltre 30 milioni di euro).

Il disegno di legge è stato accolto con un ampio consenso in Parlamento: 102 voti favorevoli alla Camera e 34 al Senato, a fronte di pochi contrari. Tuttavia, la legge ha suscitato, sin da subito – come prevedibile – diverse polemiche.

Molti esperti di salute mentale temono che il divieto possa avere conseguenze indesiderate, come l’isolamento dei giovani, l’uso di piattaforme non regolamentate o la riduzione della sicurezza online.

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“Questa politica rischia di danneggiare i giovani più vulnerabili“, ha dichiarato il senatore dei Verdi David Shoebridge, sottolineando il rischio di penalizzare in particolare “le comunità regionali e LGBTQI”.

Meta, la società madre di Facebook e Instagram, ha espresso preoccupazioni simili, lamentando un’approvazione troppo rapida della legge. “Non sono state adeguatamente considerate le evidenze scientifiche e le misure già adottate dalle piattaforme per tutelare i giovani”, ha affermato un portavoce.

Nonostante le critiche, la senatrice dell’opposizione Maria Kovacic ha difeso il provvedimento come un passo fondamentale. “Le piattaforme social hanno eluso troppo a lungo la responsabilità di proteggere i minori, anteponendo i profitti alla sicurezza”, ha dichiarato.

Le piattaforme, da parte loro, ritengono che misure come la verifica dell’età a livello di sistema operativo e app store possano rappresentare una soluzione più equilibrata. L’Australia, di certo, si prepara a dare il via a una nuova era digitale.

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