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“Respirava profondamente, poi il dramma”: Alice muore a 36 anni, lascia due bimbi

Infermiera, la donna è stata colpita da un arresto cardiaco lunedì scorso, mentre si trovava a letto

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La scoperta è stata scioccante, per il marito. Lei, Alice Zarpellon, non aveva mai avuto problemi di salute. Un malore improvviso, a 36 anni, se l’è portata via. Ad accorgersi che la giovane stava per morire, nella sua casa di Pianezza, nella provincia di Vicenza, è stato il marito.

Mamma di due bambini di 5 e 9 anni, Alice si è spenta in una stanza di ospedale nella serata di mercoledì, dopo due giorni di agonia. Infermiera dell’Usl 7 Pedemontana, è stata colpita da un arresto cardiaco lunedì scorso, mentre si trovava a letto.

Come riporta il Corriere, quel giorno la donna aveva avvertito spossatezza, ma nulla avrebbe fatto immaginare una tale tragedia. “La sentivo respirare profondamente – racconta il marito Andrea – quasi come stesse russando. Poi all’improvviso quel rumore è scomparso e d’istinto sono andato in camera a controllare mia moglie. Quando sono arrivato era già agonizzante”.

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Immediata la chiamata al 118 che l’ha guidato nel massaggio cardiaco, assistito anche dalla mamma della donna. All’arrivo dei medici la donna era riuscita a recuperare il battito, per poi avere altri due arresti cardiaci. Dopo due giorni nel reparto Rianimazione del San Bassiano è morta.

Alice Zarpellon non aveva mai avuto problemi di salute. La sua morte è stata totalmente inaspettata.

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​Paura alla stazione metro di Roma: uomo picchiato a bastonate

Quando si sono alzati i toni i due contendenti hanno iniziato a picchiarsi davanti a tutti

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Momenti di paura a Roma. Sono stati, anzi, attimi di puro terrore, per i passeggeri della Metro A. Fra due persone è infatti scoppiata una lite per motivi in via di ricostruzione e, come è stato confermato dai testimoni presenti, quando si sono alzati i toni i due contendenti hanno iniziato a picchiarsi davanti a tutti.

Dopo essere passati dagli insulti alle mani, uno dei due ha estratto un bastone, iniziando a colpire furiosamente l’altro, come si vede dalle immagini che sono state pubblicate sui canali social di Welcome to favelas.

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“Che cosa vuoi? Hai rotto il c…”, si sente urlare alla persona all’attacco con il bastone, e la scena, che è stata interamente ripresa da alcuni video, sui social è diventata virale. Dopo l’aggressione, in metropolitana è stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno poi riportato la calma.

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Matrimonio da incubo, fra vomito e diarrea: malore e ricovero per 100 invitati

L’incredibile festa di nozze in Messico, con numerose vittime di intossicazione alimentare

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Un matrimonio da incubo. Senza se e senza ma. Una di quelle celebrazioni che entreranno nella storia personale di sposi e invitati.

E’ accaduto tutto nella città di Cuernavaca, in Messico, dove ben cento persone sono rimaste vittime di intossicazione alimentare. Per ottanta fra questi è stato necessario il trasporto d’urgenza in un ospedale della Croce Rossa, a causa di una forte infezione batterica.

Il racconto è stato fatto da una delle invitate, che ha parlato con i media locali. La festa di nozze è iniziata intorno alle 16 con la cena fissata per le 18. La donna ha ricordato di essere arrivata tra le 20 e le 21 e di aver notato che molti degli invitati stavano accusando “gravi sintomi fra cui mal di testa, mal di stomaco, vomito e diarrea”.

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In breve tempo, le prime ambulanze sul posto. L’invitata ha raccontato di non aver certezza sui piatti che abbiano fatto male, ma anche che “i funghi selvatici avevano il retrogusto di una sostanza chimica molto forte”.

Nei video diffusi sui social (in foto alcuni fotogrammi) il momento frenetico in cui i paramedici, il personale e i partecipanti che non si erano ammalati hanno prestato assistenza agli ospiti intossicati. In un video, due donne piegate su una sedia dopo aver vomitato, in un altro diversi ospiti sdraiati su letti d’ospedale attacchi alle flebo.

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Litiga con la moglie, poi schiaffi, calci e le stacca a morsi parte di orecchio

Ancora una grave violenza familiare, nella provincia di Cesena, dove un uomo di 40 anni, di San Mauro Pascoli, ha aggredito la moglie

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Ancora una grave violenza familiare, nella provincia di Cesena. Un uomo di 40 anni, di San Mauro Pascoli, ha aggredito la moglie a martellate. Poi, l’ha attaccata staccandole a morti una parte di orecchio.

La moglie è adesso ricoverata in ospedale, al “Bufalini” di Cesena, dove è stata sottoposta a un intervento chirurgico per le ferite all’orecchio. Il responsabile, invece, è fuggito dopo i fatti, con le ricerche dei carabinieri che sono state immediatamente avviate.

L’allarme è stato lanciato dai vicini di casa della coppia, che erano stati avvertiti dalla donna. Secondo quanto emerso, i fatti sarebbero avvenuti qualche giorno fa, quando l’uomo avrebbe litigato con la moglie, prima di scagliarvisi contro.

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Pugni, schiaffi e calci, fino a quando poi non le ha morso un orecchio e staccato anche una parte del padiglione auricolare. Poi, prima di darsi alla fuga, avrebbe anche colpito la donna con delle martellate in testa.

La vittima è stata portata in ospedale, dove è scattato il “Codice Rosso”. Poi sono stati allertati i carabinieri. Possibili per l’uomo le accuse di tentato omicidio e lesioni aggravate. (foto archivio)

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“Milioni da Berlusconi a Dell’Utri per assicurarsi l’impunità”: si chiudono le indagini

Per l’ex manager di Publitalia a marzo scorso la magistratura fiorentina ha disposto un sequestro da oltre 10 milioni

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“Con l’aggravante di aver commesso” i reati di omissioni circa le variazioni patrimoniali e di trasferimento fraudolento “al fine di occultare la più grave condotta di concorso nelle stragi ascrivibile a Silvio Berlusconi e allo stesso Dell’Utri, per la quale Berlusconi è stato indagato unitamente al medesimo Dell’Utri, sino al momento del suo decesso avvenuto in epoca successiva all’ultima elargizione contestata, costituendo le erogazioni di quest’ultimo il quantum percepito da Dell’Utri per assicurare l’impunità a Silvio Berlusconi”.

Si tratta di quanto viene contestato a Dell’Utri dalla Dda di Firenze nell’atto di chiusura delle indagini sul patrimonio dell’ex manager di Publitalia per le quali a marzo scorso la magistratura fiorentina ha disposto un sequestro da 10 milioni e 840.000 euro: sigillati i conti dell’ex senatore per circa 2 milioni e mezzo e per 8,250 milioni alla moglie Miranda Ratti.

Dell’Utri è stato indagato dai pm della Dda fiorentina – titolari anche dell’inchiesta ancora aperta sui mandanti cosiddetti a volto coperto per gli attentati del 1993 – per la violazione della normativa antimafia in relazione alla mancata comunicazione delle variazioni patrimoniali nonostante la condanna definitiva per concorso in associazione mafiosa.

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La Dda di Firenze ha inoltre formulato una seconda imputazione che ha coinvolto come indagata anche la moglie di Dell’Utri oltre all’ex manager di Publitalia. È l’articolo 512 bis, “trasferimento fraudolento di valori”, legato a 15 bonifici per un totale di 8 milioni di euro versati da Berlusconi alla stessa Miranda Ratti. L’accusa contesta l’attribuzione fittizia alla donna per «eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione».

“Il sequestro riguarda somme di denaro ricevute dal dottor Dell’Utri e dalla signora Ratti attraverso bonifici effettuati, in maniera del tutto lecita e trasparente, dal dott. Berlusconi per ragioni di affetto e gratitudine verso l’amico Dell’Utri“, avevano dichiarato gli avvocati di Dell’Utri Francesco Centonze e Filippo Dinacci a marzo scorso quando fu eseguito il sequestro, poi divenuto definitivo per la rinuncia all’appello della difesa.

Sono “accuse assurde, calunniose e contraddittorie contro Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri”: così le ha definite oggi l’avvocato della famiglia Berlusconi Giorgio Perroni che parla di “bruciante ingiustizia” e di “un vergognoso “sistema” che non si placa nemmeno ora” che il Cavaliere “non è più tra noi”.

“Ancora una volta – afferma – leggiamo atti giudiziari riservati direttamente sui giornali, introdotti da titoli faziosi e fuorvianti” ma, sottolinea, ancora “non leggiamo nemmeno una menzione della sentenza del tribunale di Palermo dello scorso 13 marzo, dove si esclude categoricamente che le donazioni di denaro di Berlusconi a Dell’Utri servissero per ‘comprare il suo silenzio” né un riferimento al fatto che “tutti i precedenti filoni di indagine e tutti i processi che accostavano Silvio Berlusconi alle terribili stragi mafiose sono finiti nel nulla”.

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