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Precipitano dalla seggiovia, è tragedia: muore sciatrice, un’altra gravemente ferita

E’ probabile, come è stato ricostruito dopo l’incidente, che le due donne non abbiano fatto in tempo ad abbassare la sbarra di sicurezza

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Drammatico incidente all’Alpe di Siusi, in Alto Adige. Una sciatrice è scivolata dalla seggiovia ed è caduta nel vuoto, perdendo la vita nell’impatto con il terreno.

La vittima aveva 83 anni, e con lei anche un’altra sciatrice, di 55 anni, è rimasta gravemente ferita, e si trova adesso ricoverata in ospedale, a Bolzano.

E’ accaduto tutto nei pressi della stazione a valle dell’impianto di risalita Goldknopf. Le donne sarebbero precipitate da un’altezza di circa sette metri.

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Dopo l’incidente si sono portati sul posto gli elicotteri Aiut Alpin Dolomites e Pelikan 2, come anche il soccorso alpino e i carabinieri. Il dramma si è consumato poco dopo la stazione a valle, un moderno impianto a quattro posti a sganciamento automatico, che permette agli sciatori di prendere posto mentre ci si muove a velocità ridotta (con accelerazione soltanto dopo la partenza).

La dinamica sarà chiarita dai carabinieri. Probabilmente, come si è ricostruito, le due donne non avevano fatto in tempo ad abbassare la sbarra di sicurezza. Forse una delle due donne non è riuscita a sedersi bene e l’altra ha tentato ad aiutarla. A un certo momento – come ricostruiscono alcuni giornali locali – le due donne sono cadute nel vuoto, finendo sulla pista da sci. Diversi sciatori avrebbero assistito alla scena, a pochi metri di distanza.

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Sposa la donna che ama, poi l’incredibile scoperta: in realtà è un uomo

Una incredibile storia, che arriva dall’Indonesia, e che si è rivelata soltanto una truffa: ecco cosa è successo

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L’incredibile scoperta è avvenuta dopo pochissimi giorni di matrimonio. Un giovane di 26 anni ha scoperto, dopo il giorno del “sì”, che in realtà la moglie era… un uomo.

Una incredibile storia, che arriva dall’Indonesia, e che si è rivelata soltanto una truffa. Dopo avere conosciuto quella che a lui sembrava “la donna della vita”, quella dei sogni, il ragazzo ha deciso di accelerare per incontrarla e sposarla.

E il matrimonio è andato in scena in breve tempo. Pochissimi gli invitati, tutti parenti ed amici del ragazzo, in quanto la moglie ha spiegato di non aver nessuno da invitare, anche a causa di vari problemi familiari, soprattutto dal punto di vista economico.

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Pochi giorni dopo le nozze, tuttavia, i primi dubbi, quando il ragazzo si è reso conto che la moglie rifiutava qualsiasi forma di intimità. Così si è arrivati alla incredibile verità: la “donna” in questione era in realtà un uomo.

Per gli appuntamenti, il truffatore indossava sempre un velo o un hijab, ed anche la voce, piuttosto femminile, ha contribuito a confondere le acque. Le nozze si erano svolte dopo che il truffatore alla dote di 5 grammi d’oro, aveva chiesto una gran quantità di denaro al giovane marito. Dopo i fatti, la denuncia, e adesso il rischio per l’uomo è di una condanna a 4 anni di carcere per truffa ed estorsione.

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Turetta spiava Giulia Cecchettin con un’app sul cellulare: cosa è emerso

Nell’atto d’accusa viene contestata una crudeltà “chiaramente eccedente l’intento omicida”: ecco cosa è emerso

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I nuovi particolari emergono dall’atto di accusa notificato a Turetta mercoledì. Secondo quanto è stato detto, Filippo Turetta spiava Giulia Cecchettin con un’app installata sul cellulare della ragazza.

Come viene riportato, il giovane avrebbe pianificato il delitto e la fuga “almeno dal 7 novembre”, ovvero quattro giorni prima dell’omicidio. Nell’atto d’accusa viene contestata una crudeltà “chiaramente eccedente l’intento omicida”.

Come ricordano i magistrati, infatti, Giulia è stata uccisa con 75 coltellate, di cui una ventina alle mani mentre cercava di difendersi, e fu colpita più volte anche al volto.

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Secondo la procura, a proposito dell’ipotesi sulla dinamica della morte che emerge dalle analisi medico-legali e scientifiche, la ragazza venne anche accoltellata all’interno dell’auto sui sedili posteriori, quando già si stava dissanguando, dopo che l’ex fidanzato l’aveva già colpita con un fendente letale.

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Bimba di due anni azzannata da cane mentre gioca con la gemella, ferita anche la zia

La zia è una ragazza di 24 anni, e prima ha lottato con l’animale, riportando lesioni alle mani, e poi è corsa sul balcone scavalcando la ringhiera

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Altro drammatico incidente, legato all’aggressione di un cane. Una bambina di due anni e mezzo è stata trasportata in gravi condizioni all’ospedale “Niguarda” di Milano dopo essere stata azzannata da un pitbull

La piccola si trovava a giocare con la sorellina gemella, in un appartamento a Sesto San Giovanni, in provincia di Milano.

Dopo l’aggressione è stata trasportata in codice rosso con l’elisoccorso all’ospedale milanese, con profonde lesioni al volto ed agli arti inferiori. Anche la zia, che le ha salvate chiudendole in una stanza, è rimasta ferita e portata nello stesso ospedale.

E’ accaduto tutto in una palazzina in via Picardi, dove vivono madre, padre e le due gemelle, tutti salvadoregni. Dopo i fatti sono arrivati i vigili del fuoco, la polizia locale di Sesto San Giovanni, ed i sanitari del 118.

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La zia è una ragazza di 24 anni, e prima ha lottato con l’animale, riportando lesioni alle mani, e poi è corsa sul balcone scavalcando la ringhiera e arrampicandosi sulla tubatura del gas per non essere raggiunta dal pitbull.

All’arrivo degli agenti della polizia locale nell’appartamento il cane era tornato tranquillo, senza dare alcun segno di agitazione. I vigili lo hanno catturato e consegnato agli addetti del canile che lo hanno preso in consegna in attesa delle decisioni dell’autorità sanitaria.

La bambina ferita una volta in ospedale è stata sottoposta a una delicata operazione di chirurgia pediatrica per cominciare a ridurre l’entità delle lesioni al volto, soprattutto nella parte bassa del viso, intorno al mento, e a una gamba. Quest’ultima ferita, in particolare, estremamente profonda, preoccupa i medici: probabilmente saranno necessari ulteriori interventi e una plastica ricostruttiva.

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Omicidio Giulia Cecchettin, a Turetta contestata anche la premeditazione

“Ci sono tutte le consulenze che dovranno essere valutate, anche se sono state fatte con la partecipazione della difesa”

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Chiuse le indagini sull’omicidio di Giulia Cecchettin, la ragazza di 22 anni Vigonovo, provincia di Padova, che è stata uccisa l’11 novembre del 2023 dall’ex fidanzato Filippo Turetta.

La Procura di Venezia ha chiuso le indagini sul caso del femminicidio confessato dal 22enne, arrestato dopo una fuga di una settimana in Germania e ora detenuto nel carcere di Verona. Il processo di Turetta dovrebbe essere fissato per il prossimo autunno.

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Si saprà a breve quali saranno i capisaldi dell’accusa contro il giovane, che rischia l’ergastolo. Il capo d’imputazione formulato dalla Procura nei confronti di Filippo Turetta è di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, crudeltà, efferatezza, sequestro di persona, porto d’armi continuato e occultamento di cadavere.

Per la fissazione dell’udienza preliminare, il procuratore capo di Venezia Cherchi ha spiegato che “ci saranno i tempi tecnici necessari alla difesa per controllare, vedere, compulsare il fascicolo processuale, che è rilevante. Ci sono – ha concluso – tutte le consulenze che dovranno essere valutate, anche se sono state fatte con la partecipazione della difesa fin dall’inizio. Fatto questo penso che i tempi saranno brevi”.

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